L'altra campana

L'IRREQUIETA PROLE DELL'ARCANO


52.     Ha un suo scrivano e un suo vangelo ha stesoogni parrocchia. Presta firme illustriamor di verità al prelato obeso;sì che Giovanni avalli il frate insulso girovagante a cacciad’un cespite ed il Poco un servo espulsoda chi sprezza i servizi suoi trilustri.E Paolo è il nome che lo scriba spacciapiù spesso; predilettoa dare ormai lo sfrattoal vecchio sovietismo dei Vegliardi,via via che a capo un vescovo s’installa,come in Antiochia Ignazio e presto o tardi,su un corpo di Gesù di testa privo,uno per ogni sede.Lui, il Buon Ladrone, no, non tornò vivo,dopo che il capo mozzo usò da pallaquel dì Nerone: un calcio, un urlo, il piederitratto pesto e inertee Tre Fontane dai rimbalzi aperte.     “Lui che al nastro fu il cavallotredicesimo, ma primorisultò poi sullo stallo(sì che a firma sua mi esprimo),sugli Anziani Tito eresse:tu, mio vescovo, riscuoti;da’ alla Chiesa i sacerdotie lo Spirito al suo tè;mai a femmina le messe,ma il rosario ed il crocè!”     Così la penna episcopale, che su tutti il Poco affanna,feconda versain sante epistule e vangeli a firma falsa:     “Come Tito a Creta, dove fu lasciato apposta,gestisca il vescovo ogni lascito ed imposta;ma stabilirà più d’ogni bene la dottrinae in lei la disciplina.Se Gesù fu un uomo, se lo Spirito è persona,se gli altri Dei son divi o no, se va l’icona…Tante soluzioni quante teste per ciascunaquestione. E menascontri d’ambizione ogni diatriba tra i maestri, vittime oscure e illustriogni conflitto d’interesse e di pretese;e appresso i giudici a sedare le contese.     Di dottrina il Pope imbevaquindi i suoi poteri augusti,per piegare quanti alleva,schiavi, donne e bellimbusti.Ché se alleva una speloncadi serpenti e ventri pigri,né vi mancano le tigri,li trasforma in colibrìpiù la dieta che la ronca,più la messa che il balì.” La III Epistola di Giovanni e quella di Paolo a Filemone sono apocrifi volti a raccomandare il predicatore ambulante o lo schiavo scaricato. Ma sono decine le epistole e i vangeli apocrifi. La leggenda delle Tre Fontane è più credibile degli sforzi di estraniare Paolo dall’incendio di Roma o di attribuirgli la … Lettera aTito… Ti ho lasciato a Creta per regolare ciò che resta da fare e per stabilire presbiteri in ogni città… Il vescovo infatti è l’amministratore di Dio. Ma deve essere irreprensibile… in grado d’illuminare con la sana dottrina e di confutare le critiche, essendovi molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori… bugiardi, male bestie e ventri pigri… Egli insegni… a non spettegolare e non ubriacarsi… la sottomissione al marito… come al padrone…tutti a magistrati e autorità… e che non li salvano le opere… (Ep. per me apocrifa di Paolo a Tito)