L'altra campana

NEL SEGNO DELLA CROCE


54.     Serve intriganti e qualche pia rappresa;schiavi piegati dalla fede al pieded’un padrone fratello a volte in chiesa,santo riccastro che investì prudentegli spicci in vita eterna; e su una massa apatica, indolente,la gara dei maestri, ognuno eredeunico della mistica lanterna,plebaico dispensiere dell’eden a venire…Ben rivelò lo Spirito i trambustiche debbono precedere il Tonante; e abusi, truffe, atrocità, disgusti;degl’impostori l’arte maliziosad’avvincer donnicciolegravide di pietà libidinosa;ed infine il pericolo costanteche dell’arcano l’irrequieta prole,stufa dacché la scrisse,riaccenda i roghi dell’apocalisse…    Inchiodato ai sacri pali,il gesù fissava tristevecchi e nuovi in terra i mali.“Anche il dioniso desiste?Proprio fine?” fa il Supremo.“Va’, che tutto era fissato”.“Vero. E tu l’hai rivelato”.“Boh! Fra i tanti…E a pro di chi?A patir con me da scemoportai l’uomo, questo sì”.     Anche il Dio Primosembra arcistufo sia dei Cani che d’Abramo;e il Vento, mesto,adesso è immoto come l’afa a mezz’agosto.     “Bene!” Dio s’appresta al grande botto di buon buzzo.“Ma l’Anticristo?” In trecent’anni manco il puzzo.Solo un Decio (ed ecco, crepa già) toglie dai cultidi Stato, senza insulti,l’ara che, nemica dell’Impero, mai lo allarma;anzi, le masse degli schiavi gli disarma.Altri trenta lustri e Diocleziano ha un suo tetrarcache infine cercadi donare ancora al cristianismo qualche santo,ma già dopo il Trecento;e siamo tanti che un esercito divinopuò consegnare Roma stessa a Costantino…     “Macché fine!” Si ridestail Paraclito e sussulta:“E’ il tuo Regno! E te l’apprestal’uomo stesso”. Dio singulta. E l’epilogo precocesi rimangia. “E’ il mio Pupilloche un impero col sigillodella croce mi ridà?”“Lui, nel segno della croce”.“Che pensata! Sì, che va”. …Dio ci ha dato uno spirito di forza, d’amore, di saggezza… Purtroppo tutti gli Asiatici, tra cui Figelo ed Ermogene,hanno apostatato… Sai che i tempi finali sono difficili: egoismi, avidità,vanità… e parvenza di pietà… individui che vanno per la case ad accalappiare donnicciole cariche di peccati e mosse da passioni di ogni genere… mentre quelli che vogliono vivere pienamente in Gesù sono perseguitati… Finché un dì non sarà più la sana dottrina… ad esser preferita ma maestri compiacenti… Ma è vicina la parusia del nostro giudice (Paolo, II Ep. a Timoteo). Apocrifa come la I, ma ulteriore riprova di persecuzioni legate unicamente a conflitti interni. Fino a Diocleziano (innocuo Decio) non risulta alcun editto anticristiano, né che la repressione neroniana  varcasse Roma. Attribuendo agli altri il proprio furore, il Medioevo favoleggerà di un’Era dei Martiri che giustificasse e coprisse le pie atrocità cristiane su ebrei, pagani ed eretici, documentate dai cristiani Codici del Diritto Romano.     °°°°°Fine del terzo quaderno. Seguirà in appendice l'Apocalisse.