L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)


MEGLIO UN BUON DEMOCRISTIANO…     Avevo data per scontata l’elezione di Mattarella al Quirinale e devo dire che, tra le candidature che si affacciavano, non mi dispiaceva affatto. Ci avrebbe quantomeno salvato dal ritorno dell’uomo per tutte le stagioni, quell’onnivoro Amato che ha distrutto in Italia le miriadi di aziende familiari  che caratterizzavano la nostra economia e il nostro modo di vivere “comunitario” a vantaggio dei centri commerciali e dell’individualismo luterano di stile americano.     Certo, un chierichetto a Palazzo Chigi e un buon vecchio sagrestano al Quirinale è cosa che fa pensare. Fa ripensare ai tempi in cui a noi vecchi militanti di sinistra si faceva credere che i partiti vivessero delle nostre tessere e del nostro impegno assolutamente gratuito, non dei finanziamenti pubblici e della gestione partitico-sindacale delle aziende pubbliche o parapubbliche, produttive o parassitarie; quando chiamarsi comunisti significava avere a cuore il bene comune, pur nulla sapendo di Marx e di Lenin. Ma fa pensare soprattutto che tutti i governi, di destra e di sinistra o quasi, che si sono succeduti dopo la caduta della Repubblica di Tangentopoli, hanno lavorato per la restaurazione della Democrazia Cristiana. E infine ci sono riusciti.     Ciò che mi turba maggiormente è proprio il fatto che la cosa mi lascia abbastanza indifferente: meglio un buon democristiano che compagni fasulli… Sarà la vecchiaia… Sarà la saggezza maturata nelle inculature che abbiamo rimediato dalla nostra militanza… Chissà… Comunque auguri, Presidente!