L'altra campana

6° seguito APOCALISSE


 13. Affinché nessun uomo s’illudadi sottrarsi ad un marchio precoce,come il Drago col segno di Giuda,segna i santi Gesù con la croce.Tutti eunuchi, raccolti in Sionne.Del Drago le donne e chi donna montò.Già dei vergini il bianco drappellointorno all’Agnello volteggia in rondò:“Temano i popolil’ira divina.Corri a nasconderti, stirpe assassina!”14. Falce nera che l’angelo affila,falcia boschi, granai, capoluoghi!Poi dell’ira superna la pila versi il sangue che i naufraghi affoghi!Sette Spiriti addetti ai supplizida sette orifizi rovesciano un tèdeflagrante in cui folgori, peste, flagelli e tempeste il Signore mescé.“E adesso appressati,tu, Bellachioma!Ché andiamo a friggerela troia, Roma”. L’Agnello stava ritto sul Monte Sion con i centoquarantaquattromila segnati... quanti non si sono contaminati con donne, i vergini, che seguono l’Agnello dovunque... Un angelo gridava alto: “Temete Dio...” Un secondo: “E’ caduta, è caduta la grande Babilonia...” Un terzo: “Chi adora la bestia e ne porta il marchio in fronte berrà il vino dell’ira di Dio...” Assiso su una nube, venne uno simile al figlio dell’uomo... “Getta la tua falce e mieti!” ... E dal tino pigiato uscì sangue fino al morso dei cavalli... Dal Tempio uscirono i Sette Angeli con i sette flagelli... e uno dei quattro Viventi diede loro le sette coppe d’oro colme dell’ira di Dio...“Versate!”... “E’ fatto”... (Apocalisse 14-16)