L'altra campana

L'OMBRA LUCRETILE - 1


2. L’OMBRA LUCRETILE     Della guerra nessuno parlava, perché dopo i primi successi cominciavano a susseguirsi gli smacchi. La Russia, data per vinta e conquistata, replicava alla Germania lo scherzo fatto a Napoleone, con un epico contrattacco; il nostro reuccio non aveva avuto il tempo di sentirsi chiamare re d’Albania e imperatore d’Etiopia che già subiva la resistenza greca e, perduta l’Africa Orientale, vedeva i nostri eroici ma disarmati fanti tentare di tenere la Libia; mentre decisivo diventava l’intervento della grande macchina bellica americana contro di noi. Ed ecco Mussolini deposto e arrestato; liberato dai Tedeschi e fuggito al Nord, dove proclamava la Repubblica Sociale; il generale Badoglio al governo; l’esercito americano in casa.          Che fossimo in guerra, al paese, ci si accorgeva solo dalla partenza di tutti i giovani. Poi dall’arrivo degli sfollati. Con la madre, nativa del paese, anche Elena fuggiva dalla guerra che ora avevamo in Italia.     Del 1943-44 ho un ricordo particolare, tra i fumi che annebbiano invece la memoria degli anni attigui, sia perché fu il primo anno di scuola, sia perché conobbi da vicino la guerra.     A settembre del ’43 io diedi a Franco il mio panierino per la merenda, sostituendolo con la cartella contenente il libro, il quaderno, il lapis e la penna con pennino estraibile. Il calamaio, a scuola, era inserito in un buco del banco. L’abbecedario di Vanda, quasi nuovo,ora lo riguardavo io come un tesoro, in modo da passarlo poi al fratellino.      Per il calendario liturgico era la Natività di Maria Vergine, in Alta Italia (avrei saputo più tardi) la festa di Maria bambina, a Monteflavio la Madonna della Pietà, festa delle maritate, come a maggio la Madonna delle Grazie rappresentava la Festa delle zitelle (ragazze): programma completo di vita cristiana, per la donna, dalle grazie alla pietà. Ma quell’otto settembre il comandante generale delle truppe americane Dwight Eisenhower,futuro presidente, si sovrappose a tutte le Madonne, pubblicizzando via radio, a insaputa dello stesso Badoglio, un armistizio segreto stipulato con lui, che presentò senza eufemismi come “resa incondizionata”.