L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)

ABBIAMO VINTO

     Peccato che non fosse la partita anti-spread. Perché i campioni europei del calcio sono risultati proprio italiani e spagnoli, gli sfigati dello spread. Non importa chi dei due arriverà primo nella finale di domenica, ma che il pallone abbia riscattato l’onore mediterraneo, di coloro che il confronto con la finanza anglosassone ha dichiarato perdenti, se non falliti. Perfino la Grecia, agnello sacrificale già condannato o quasi, ha trovato nel confronto calcistico le sue grandi soddisfazioni.

     E l’Italia? L’Italia s’è desta. Ha eliminato l’Irlanda, ha umiliato la perfida Albione nei quarti di finale, ha “affondato” la Germania in semifinale, ha dato lezioni da “università del calcio”, ha esibito il goleador più abbronzato in un ragazzone che sembrava un discolo imbranato… Ha vinto con qualche affanno, per la verità, ma perfino Monti è “felice e orgoglioso”.

     Peccato, peccato che quell’Italia non fosse lo Stivale, e che sconfitte non fossero le potenze economiche egemoni, ma solo squadre di calcio che portano il nome delle rispettive nazioni.

     Peccato… Ma peccato di chi? Chi è stato l’impostore che è voluto “scendere in campo”, sull’altro campo, pur sapendo di essere una schiappa? Qualcuno ce lo dica! Abbiamo o no il diritto di saperlo?