L'altra me

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Di là venivan luci, come dei pesci il dorsonell’impeto animale a una fredda barcarola;il lago si riempiva di serae donne al buio.Di qua la pancia verso le stelleblusa e calze, piegate sopra panche di nocee un orinaledove covare uova di gatto.Io e Tepromiscui come prima del melocome all’Edensenza saperci il seno e la differenza ugualele stesse mani come in baleralà sull’aia.Ché risultasse meglio profondo poi il dormireprenotazione quasi di stessi sogni:in duecostava meno tutto.E intanto continuavala musica dei mille juke boxvenuta appenacome fa certa pioggia, che non ci vuole ancora.