Altri mondi

La porta


Gli occhi erano sempre fissi sulla porta.La schiena percorsa da brividi freddi.Lo stomaco chiuso.Il respiro iniziava a farsi lento e pesante.Ancora un passo. Lento. Trascinato. Due blocchi di cemento sotto le suole. Una scimmia impaurita, aggrappata alla schiena, che sussurrava all’orecchio con toni pietosi.Fermo.Un altro passo.Fermati!Un altro metro in meno. Il cuore aveva occupato tutto lo spazio riservato ai polmoni e il petto sobbalzava ad ogni battito. Il respiro ormai era quasi inesistente.Scariche di brividi mi elettrizzavano la schiena.FERMATI!Le gambe si muovevano seguendo una volontà propria a cui non potevo, e forse inconsciamente non volevo, opporre resistenza. Guardavo il burrone avvicinarsi, eppure continuavo a camminare.La ridda di voci continuava, sempre più caotica, sempre più assordante.La scimmia si aggrappava sempre più impaurita alle mie spalle, piantandomi le unghie nella carne: ora un braccio teso e tremante mi stringeva il collo.Non andare! Per pietà!I piedi continuavano ad avanzare inesorabili, in un lento stillicidio di passi. Gli occhi sempre fissi sulla porta.La scimmia era ormai terrorizzata e implorava.NO! Per carità! Non mi portare là dentro!Ancora passi.Solo un paio di metri e sarei stato sulla soglia. Entrambe le zampe ormai mi stringevano il collo, strangolandomi. Gli altri due arti, quelli inferiori, mi graffiavano la schiena, nell’inutile tentativo di divincolarsi.NOO!Allungai tremante la mano e toccai il legno.NOOO!Con una leggera pressione aprii gradualmente la porta, in un tempo che parve infinito, costringendola ad uno stridulo scricchiolio. Mi forzai a guardare un interno che si materializzava a poco a poco: prima le indefinite sagome centrali, poi quelle laterali.Quando la porta fu completamente aperta le voci cessarono di colpo. La scimmia svanì, sfumando un ultimo disperato lamento.(Tratto da "OLTRE - Il Libro dei Mondi" di Enrico Santori - Prossima pubblicazione)