A luce soffusa

Post N° 151


Non ricordo quando bambina imparai a scrivere le prime paroline, e poi a metterle insieme a descrivere pensieri, flussi, dinamiche mentali contorte o solo da riordinare..ricordo però che ad un certo punto cominciai ad imbrattare fogli della mia calligrafia tondeggiante e chiara. Poi un giorno qualcuno mi regalò un “diario segreto”, sapete, quelli col catenaccio e le chiavette tutte uguali. Aveva la copertina di Barbie, pochi fogli, senza righi…ero una mocciosetta con i codini, il grembiule bianco per la scuola, un fiocco a quadretti bianchi e rosa sotto il colletto… e avevo un diario, un diario tutto mio, a cui raccontare dei miei bei voti o degli occhi azzurri del bambinetto della classe vicina, quella sul pianerottolo oltre il corridoio, l’ultima, ricordo, con l’ingresso che affacciava sul cortile dove saltavo la corda a ricreazione….