amarablack

Il mio nome (ascoltando 'se ti tagliassero a pezzetti' di Faber)


 
ho già avutola fortuna della bava di un ragnoa ritessermiciò che si era disunitoed i fienilisu cui ho perduto mille verginitànon sono mai bruciatima ancora aspetto un cantoa scoprirmi il visosenza fare di questa mia testarda libertàalibi ad ogni arroganzae della mia anarchia un nido per parassiti del sorrisoaspetto ancorail coraggio della parolaa distendersi senza ignorare il malericonoscendo fili dal loro primo capoper tenderli limpidiliberi dal disprezzo di un falso teorema sull'inconsistenza carnale aspetto un cantoche mi parli di me chiamandomi per nomenon quello impostodall'acqua sgocciata da una manoma quello decifratonel gorgogliare del liquido rubinoche scorre e sbatte sul suo letto morbido e pietroso ancora specchiando tutto l'oro del grano...