Ho sempre amato tenere tra le mani una penna, ne ho una nutrita collezione, stilografiche, biro, rollerball.... una passione insomma..e la carta.. la carta con quel suo odore, quello quando è ancora bianca e quello mescolato all'inchiostro...conosco giovani poeti, che ambiscono ad essere 'dannati' e che mi dicono che non si può far poesia se non con una penna in mano violentando la carta... certo... è così poetico... ma io che non sono giovane ed ho sulle dita ancora i calli.. non faccio distinzioni, non sono nostalgica.. forse dannata?.. magari a volte.. ma come chiunque palpiti per la vita...e così, quando scrivo, faccio ballare le dita su di una tastiera al ritmo che sento in quel momento... non c'è differenza per me...non è la penna a dare intensità al gesto.. non è la carta a renderlo reale..e poi io detesto la nostalgia... e mi sono chiesta perchè questi ragazzi la sentano per qualcosa che non gli appartiene in fondo...forse è bisogno di costruirsi un passato che ancora non hanno... e la mia paura del futuro che si accorcia...forse...ma le parole le vivo nel presente e così la vita.. e amo la mia tastiera a cui non devo nemmeno cambiare la cartuccia se mi va di scrivere con un altro colore...