..credo di aver vissuto la mia peggiore follia, nel momento in cui ho scelto di provare ad essere 'normale'... in quell'adeguarsi ai bisogni altrui..in quell'essere così come mi si chiedeva... e se l'essere come sono mi ha richiesto di pagare un costo fatturato da altri... l'essere come non ero.. l'ho pagato a me stessa...questa è per me la vera follia.. quella pesante....perchè pagare agli altri alla fine... quando capisci che è inevitabile..lo metti in conto e non ti impoverisce..però.. se vogliamo chiamare follia.. quel bel 'essere'.. avvolti in un leggero menefrego.. che sorvola il banale a braccia aperte, non con supponenza, ma con l'inevitabilità di ciò che non può essere diverso da com'è... beh allora lì le luci.. i riflessi.. i giochi d'ombra..il genio e i suoi meravigliosi frutti... sono talmente tanti.. che parlarne diventa difficile...ma la sento.. e quando la incontro non posso evitare di chiederle almeno un giro di tango... perchè abbracciarla mi appaga.. mi fa ricca e bella...forse perchè anche in me un piccolo rivolo ne scorre... quando dimentico ogni grigio.. e faccio il mio tuffo nel nero..nel rosso e nel viola... e lì.. senza tempo... senza specchi... mi ascolto e sono.dove, sempre sospinta dalla musica, mi disseto e mi sazio.. del tanto..infinitamente tanto.. che c'è.. è un orizzonte... una danza.. un vento... che si spande sulla pelle...sul pensiero e a volte.. altrove...
...sono pronta.....