aMaricalatinaUN ALTRO MONDO è IN COSTRUZIONE..... questo è un blog libero, non liberista ma libertario e schierato contro ogni guerra, contro ogni totalitarismo ed ogni ingiustizia, anche la più piccola... è una voce dalla parte dei popoli che soffrono, degli imarginati per idee o per natura.... dedico questo blog agli oppressi del mondo e a tutti coloro che sognano e combattono per la libertà e per un futuro diverso. |
MI CONSENTANO DI PRESENTARMI...
brevi
cenni confusamente biografico-emozionali
ringrazio il destino per l'avere il sud nelle vene, la mia mamma e il mio papà per avermi cresciuta serena, libera, capace di critica e sorridente.. mio fratello per la complicità ed il conforto, e i miei nonni per i vizi e le carezze.
Dopo una laurea in Giurisprudenza ed una specializzazione in Relazioni Internazionali, ho scelto finalmente di impiegare tempo energie e cuore nel magnifico-emozionante-precario mondo dell'attivismo. Dopo aver lavorato lungo un indimenticabile ed indimenticato anno come consulente giuridica per i richiedenti asilo ed i rifugiati colombiani sulla frontiera nord ecuadoriana, ora sono di istanza a Roma parte della famiglia di A Sud. Nonostante il tempo sia il rpimo dei tiranni da combattere, continuo a coltivare la mia passione per il giornalismo e la fotografia, che considero strumenti indispensabili e doverosi, dei quali si può e ci si deve servire, al fine di partecipare fattivamente ad una sfida ben più ardua: quella di contribuire a creare nei Nord del mondo una coscienza differente delle problematiche politiche e sociali, preludio ineludibile alla vittoria della coscienza solidaria umana sulla legge del più forte.
Interessi: innumerevoli, viaggi innanzitutto, invariabilmente verso Sud.. ed inevitabilmente fotografia. Lettura sempre, ultimamente circo. Musica molta - meglio se popolare o da suonare con la mia chitarrina. E poi il mondo, i suoi angoli orgogliosi e maleodoranti, la sua umanità struggente. E gli amici, il vino e l'amore e i sorriso a colorare tutto.
Amo: il Sud, i sorrisi, viaggiare
Odio: le ingiustizie, la prepotenza, la noia
LETTERA APERTA AI NAVIGANTI
eccomi qua....
difficile presentarsi in due righe,
ci vorrebbe un libro e poi una mappa per leggerlo
e allora che dire?
la verita' e' che questo intervento augura a se stesso di aprire una serie di riflessioni,
che non pretendono d'essere continue ne' esaustive:
si trattera' di qualche intrusione in un territorio complesso, troppo grande..
...il mondo, visto da me.
Il mio sogno sarebbe un lavoro di lungo respiro,
capace di correggersi man mano che si sviluppa,
aperto alle reazioni che suscita,
alle congiunture che gli capitera' di incontrare,
e forse ad ipotesi nuove.
Lo vorrei un lavoro disperso e mutevole,
che segue una sottile linea di pensieri
per lanciarsi come un neofita nell'universo visibile,
prendendo forma, per me e per voi,
nei brevi o lunghi deliri che spero riempiano presto questo spazio magico.
ed allora ecco fatto... ho iniziato!
buon viaggio e occhio alla stella polare
m.
Maggio 2007
MONTAGGI QUASI VIDEO
"LA SPERANZA" - montaggio video - 1 min.
autore: aMaricalatina
Immagini, primi piani scattati al centro per i migranti oltre la frontiera ecuadoriana, un centro - l'unico - creato per accogliere i profughi colombiani in continuo afflusso.
La paura..e la speranza.
DEL BENE E DEL MALE
di: Eduardo Galeano
da "il Manifesto" del 20.11.2001
Nella lotta del Bene contro il Male è sempre il popolo a metterci i morti. I terroristi hanno ucciso lavoratori di cinquanta paesi, a New York e a Washington, nel nome del Bene contro il Male. E nel nome del Bene contro il Male, il presidente Bush giura vendetta: "Eliminaremo il Male da questo mondo", annuncia.
Eliminare il Male? Che cosa sarebbe il Bene senza il Male? Non solo i fanatici religiosi hanno bisogno di nemici per giustificare la loro follia. Anche l'industria degli armamenti e il gigantesco apparato militare degli Stati Uniti hanno bisogno di nemici per giustificare la loro esistenza. [...]
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DOSSIER PLAN COLOMBIA (2005-2006)
-
Dossier:
le conseguenze del Plan Colombia sulla frontiera con l'Ecuador - I
Parte (su Selvas.org - dicembre 2005)
- Dossier:
le conseguenze del Plan Colombia sulla frontiera con l'Ecuador - II
Parte (su Selvas.org - gennaio 2006)
« L'incontro di primavera... |
Post n°16 pubblicato il 15 Novembre 2008 da aMaricalatina
[pubblicato su Carta il 28 Aprile 2008] Il Premio Goldman per l’America centrale e meridionale è stato assegnato quest’anno a Luis Lanza e Pablo Fajardo, attivisti ecuadoriani dell’Assemblea delle vittime della Texaco. I due attivisti hanno ottenuto quello che probabilmente è il più importante riconoscimento internazionale per l’impegno in difesa dell’ambiente per aver lavorato lungo anni all’instaurazione del giudizio che la popolazione amazzonica delle province di Orellana e Sucumbíos hanno presentato contro la Texaco chiedendo la bonifica delle zone contaminate e una giusta compensazione per i danni subiti. Luis Yanza è cofondatore del Fronte di Difesa dell’Amazzonia, l’organizzazione che fu creata per raccogliere i 30 mila abitanti danneggiati dalla Texaco. Pablo Fajardo, residente in una delle comunità danneggiate, è invece a capo dell’equipe di avvocati incaricati della causa ed è divenuto nel tempo la voce pubblica delle comunità in lotta. Quello compiuto dalla Texaco nell’Amazzonia dell’Ecuador è stato definito il peggiore disastro ambientale mai causato da una multinazionale del petrolio. Tra il 1964 e il 1993 la compagnia ha operato in Amazzonia ricevendo dai governi un milione e mezzo di ettari di selva in concessione. Selva vergine, dove vivevano numerose comunità indigene. La Texaco è colpevole di aver scaricato 17 milioni di galloni di petrolio e 20 milioni di galloni di rifiuti tossici e di acque residuali di lavorazioni nei corsi d’acqua usati da oltre 30 mila persone. Durante i decenni di attività la multinazionale, per aumentare i guadagni, scelse infatti di non usare le tecnologie di rispetto ambientale. Ancora oggi molte comunità continuano ad pagare le conseguenze della contaminazione sia sulla salute sia sul territorio e sulle forme di vita e di sussistenza tradizionale. L’incidenza dei casi di disturbi fisici, tumore e nascite difettose è cresciuta a ritmo esponenziale negli ultimi 30 anni. Nel 1993, Yanza e un equipe di avvocati presentarono una denuncia collettiva contro la Texaco [acquisita dalla Chevron del 2001] in una Corte del distretto di New York non lontana dalla sede dell’impresa. Tra i denuncianti, oltre ai coloni, appaiono cinque popoli indigeni: siona, secoya, cofán, huaorani e kichwa, divisi in 80 comunità per un totale di 30 mila persone. Nel 1996 la Corte rigettò il caso, ma l’appello proposto dai denuncianti ribaltò la decisione. Nel 2002 la Corte federale d’appello statunitense accettò la richiesta dell’impresa di trasferire il caso in Ecuador. Dopo 10 anni di stallo presso le corti di giustizia degli Usa, il giudizio è stato quindi istaurato nel 2003 in Ecuador nella città amazzonica di Lago Agrio, nel cuore dell’eldorado petrolifero amazzonico. La richiesta di riparazione oggetto del giudizio comprende la rimozione di tutte le acque di formazione, dei rifiuti tossici e dei macchinari abbandonati, la bonifica delle acque e dei terreni contaminati, il recupero della flora e della fauna terrestri ed acquatiche, il monitoraggio, l’assistenza sanitaria e il miglioramento della salute per le comunità di abitanti. La bonifica costerebbe secondo le stime attorno ai 6 miliardi di dollari. Il lavoro di Yanza e Fajardo è stato costellato di minacce ed intimidazioni tanto che nel 2005 la Commissione interamericana dei diritti umani ha predisposto misure per difenderne l’incolumità. La scelta di premiare la lotta delle popolazioni amazzoniche contro i disastri causati dalle attività estrattive è un segnale importante e dipende da vari fattori. Anzitutto, la causa in corso contro la Texaco rappresenterà per i futuri casi di danno ambientale un precedente di straordinaria importanza. Ma il premio è anche – come si legge nel comunicato – un riconoscimento per l’aver mostrato chiaramente le conseguenze a lungo termine dell’industria petrolifera per l’ambiente e per gli abitanti, portando il governo ecuadoriano a promulgare leggi più intransigenti sulla protezione dell’ambiente. |
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...quelle
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quelle che non ti vedono da
anni ed è come fosse stato ieri
...e ne mancano tantissimissimi di cui non ho foto ma immagini profumi e ricordi vivissimi dentro
agli
amichetti di allumiere/tolfa, ancona, fiesole, tulcàn, quito,
bogotà, lima, del messico tutto..
a tutti gli amici di 10 anni di roma, a quelli
che ho lasciato al liceo, nell’incantata valle dell’agri, a
tutti quelli incontrati per caso o per destino, a tutti quelli che mi hanno sorriso per strada e
al magico collettivo di A Sud
i miei baci e la mia gratitudine
per la magia
indimenticabile
di certi momenti.........
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