frammenti di me...

viaggio


una decisione improvvisa quella di partire...un bisogno di interrompere quella scansione lenta di un week-end qualsiasi, nella sua concatenazione di ore private della furia del quotidiano, quindi un po' spaesate e vuote...in cerca di identità...e così sono in treno...subito le narici sono colte da quell'odore caratteristico, sgradevole...ma che l'idea del viaggio rende più sopportabile...la solita confusione di bagagli, umanità, di voci dai diversi toni e accenti...chiudo gli occhi, abbandonando l'idea di leggere un libro...la testa in cerca di una posizione comoda...lascio fluire i pensieri...e pian piano scivolo nel nulla, cullata dal ritmo incalzante del treno e dalle voci che diventano sempre più lontane, appannate...il suono di un cellulare mi riporta alla realtà...mi sollevo, un'occhiata rapida all'orologio mi informa che il sonno ha preso solo pochi dei miei minuti...mi risistemo alla meglio sullo schienale e mi guardo intorno...alla mia sinistra, due giovani donne, nere come l'ebano, conversano nel loro idioma...chissà di cosa parlano...mi perdo per un po' nel loro cantilenare...mi affascinano i movimenti delle loro mani robuste, dal palmo così bianco...le dita si riempiono di veloci bagliori, causati da pietre vistose incastonate su grandi anelli...colta da un'improvvisa timidezza, distolgo lo sguardo, temendo di essere invadente...ma lui, curioso, è in perlustrazione, cerca ancora...fa un giro veloce...il suo raggio d'azione è piuttosto limitato...è però l'udito a scuotersi per primo...uno spagnolo fluente, velocissimo, fa spostare lo sguardo e lo indirizza verso un gruppo di ragazze che conversano animatamente, tra risatine e occhiate dense di vita, di calore...bevendo al collo di bottiglie colorate...il suono delle loro voci è ipnotico e trascinante...e io mi lascio trasportare, la fantasia al galoppo, tra tapas, paelle, sagrada familia, almodovar...“biglietti signori”...il controllore interrompe la magia e di nuovo quell'odore sgradevole di treno prende il sopravvento...