christy_bloom

Settimo, ritorno


In bagno davanti allo specchio appannato.Pulisco con la mano in cerca della mia immagine, metto a fuoco.Sono io? Mi intravedo dietro squame di pelle. La mia maschera.Ho scordato di coprire lo specchio. Ti guardi, non urli.Saluti, mandi baci, parli del tempo.Ti accarezzo i capelli, piano,per non disturbarti.Sono come terra riarsa, percorsa di fitte crepe.Profonde, troppo lontano quel sotto dove infilo il naso e gli occhi.Pioggia che batte sui vetri, ancora, ogni giorno. Respiro acqua.Li apro questi vetri, mi investe il vento,vento ed acqua a lenire la sete.Ritardo ancora la caduta della maschera.Ritardare, spostare in avanti. Credere di avere tempo illimitato.Pomeriggio inoltrato. Condivido il silenzio e l'aria con questa panchina.Verniciata di verde. Mattoni rossi dietro la testa.Me ne sto a guardare treni che arrivano improvvisi,senza alcun annuncio, nessuno ad attendere nessuno.Solo vento e sferragliare che taglia i pensieri, che spezza il respiro.Il treno frammenta il percorso della mente, rotolano a terra le immagini interiori.Quando le raccolgo, svaniscono.Restano schegge di vetro in cui si specchia un cielo che vira al nero.Silenzio, solitudine e temporale. Infanzia.Chi sopravvive all'infanzia può riempire libri e libri di parole.Mi stendo, nessuno passa mai di qui. Chiuso, sbarrato,ciò che resta di una piccola stazione. Morto, abbandonato. Vuoto nel vuoto. Mi calmo a contatto con il cemento caldo.Silenzio, chiudo gli occhi.Poi ancora treni, colori sullo sfondo della campagna.Colori dell'infanzia. Del presente.13/06/2007