Città della Natura

L’ambiente urbano


Una delle più grandi sfide che la società umana dovrà affrontare di qui a breve è sicuramente la prevenzione da un collasso ambientale. La sovrapopolazione e gli standard di vita dei paesi industrializzati stanno mettendo a dura prova i delicati equilibri che da milioni di anni regolano il più grande e meraviglioso organismo dell’universo: La Terra (cfr Ipotesi Gaia).Quali prospettive e quali soluzioni per arrestare questa drammatica corsa all’autodistruzione?Al momento nessuno sa veramente dire che cosa accadrà e quando, ma i cambiamenti climatici sembrano già alle porte: le oscillazioni di temperatura e piovosità appaiono come segnali premonitori di una trasformazione in atto. Le cause sono ignote  e solo delle mere speculazioni possono azzardare un ruolo dell’uomo; la scienza ci insegna che il clima va incontro a periodici mutamenti, come al tempo delle ere glaciali, in conseguenza  di minimi spostamenti della Terra rispetto al Sole.  Nell’attesa di conoscere i risvolti di questa discussione globale, assaporiamo ognigiorno il caos del sovrapopolamento delle città: file interminabili di automobili, aria inquinata, rumore assordante, odori nauseabondi sono sicuramente i fattori più immediati e percettibili. Ma gli standar di vita moderni comportano anche un consumo oltremisura di risorse energetiche e naturali (petrolio, gas, acqua, territorio) che spesso sfuggono alla nostra percezione fintanto che non si verifica una emergenza (vedi gas per riscaldamento).Quindi in generale l’inurbamento e la sovrapopolazione determinano da un lato una elevata concentrazione di persone in ambiti ristretti (città, megalopoli) e dall’altro un consumo di risorse sempre più alto. Questo andamento sta sicuramente compromettendo almeno localmente la qualità della vita dell’uomo e di tutti gli altri organismi viventi, inoltre interagisce con i livelli ambientali superiori incrementando l’inquinamento globale. Ad ogni modo quale che ne sia la ragione, è fondamentale arrestare il caotico sviluppo delle città ed intraprendere un nuovo percorso che ci porti ad un vero sviluppo sostenibile che purtroppo oggi non si è ancora visto. Le città invece di essere delle terre di conquista per scaltri amministratori devono sapere crescere nel rispetto di chi ci vive e di chi le circonda: una adeguata pianificazione edilizia, ad esempio, potrebbe garantire un maggiore accesso ai mezzi pubblici con un decremento delle auto oppure si potrebbe favorire una maggiore presenza di aree verdi fruibili per i cittadini. A tale proposito si deve assolutamente distinguere fra aree verdi urbane e aree naturali. Purtroppo oggigiorno le due vengono confuse ma, mentre le prime rappresentano un luogo di svago principalmente per l’uomo, le seconde costituiscono dei luoghi in cui gli organismi selvatici devono vivere secondo principi naturali.Una educazione ambientale di base per tutti dovrà favorire e incentivare una maggiore consapevolezza dell’ecologia urbana per condurre ad un vero risparmio di risorse sempre meno disponibili. Il rispetto di alcuni semplici accorgimenti, come chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti, riparare le piccole (infinite gocce formano un oceano) perdite nei bagni, attivarsi per la raccolta differenziata (spesso male organizzata e poco funzionale), andare a piedi per piccoli spostamenti,ecc…, ci garantirà un forte risparmio di materiali ed energie naturali.Purtroppo sebbene ci siano molti campanelli non viene fatto abbastanza per fronteggiare tali emergenze e le abbondanze fittizie di acqua, luce elettrica, cibo  e gas non ci danno una stima della reale  disponibilità per il prossimo futuro. Sono molte le leggi che dovrebbero tutelare l’ambiente ma, nonostante i divieti, i controlli o le multe, non si ottengono risutati apprezzabili; le società (insieme di persone e culture) moderne svincolate da una stretto legame con gli equilibri naturali mancano di una sensibilità e una coscenza fondamentali per raggiungere la sostenibilità sperata.Attualmente vengono investiti ingenti capitali nella ricerca medica e poco nell’ecologia  nonostante che oggi gran parte delle malattie possono essere facilmente curate, il rischio di grandi epidemie è più basso che nel passato, e le prospettive di vita sono elevate (almeno nei paesi industrializzati) . La vera sfida invece sarà quella di garantire ad oltre sei miliardi di persone le risorse necessarie  per vivere in modo adeguato (secondo standard culturali) sul nostro, sempre più piccolo, pianeta.Staremo a vedere!