Ambra di stelle

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MA CHE NE SA LA GENTE di quello che una ha nel corpo, di tutte le volte che le ferite non sono state soltanto tagli sulla pelle? E’ che non si può raccontare sempre tutto, non ce la faresti nemmeno se a chiederlo scendesse San Espedito patrono delle cause urgenti. Perché a volte è tutta questione di gabbie, e una non è che vuole essere per forza prigioniera di un garbuglio o di sentimenti che per osmosi, poi alla fine si crepano come un vaso di porcellana, perché la vita è bella quanto fragile. Cosa ne sa la gente ditutte le volte che ho dovuto fissare il muro, nelle notti in cui non capivo perché non andassi bene per nessuna delle situazioni; eppure avevo talmente lavorato su di me, che un risultato me lo aspettavo. Ho creduto che mi era dovuto, forse con ingenuità o caparbietà; e non perché da bambina guardavo alla tv la pubblicità e dicevo un giorno sarò io a farla. No, è che tutto ilcastello che hai creato nella mente, poi quando lo porti fuori a contatto con il vento, lo vedi crollare come l’impalcatura delle carte da gioco che si costruisce quando non si ha un caxxo da fare, e c’è sempre quel due di picche con l’angolo smozzicato che fa traballare tutto, e si sa, il picche non è mai una carta buona se non è una “pinella”. E se poi ti rendi conto che a gestire il gioco sono stati gli altri e che per tutto il tempo non hai fatto che assecondare il volere, i capricci e i malumori altrui, arriva poi, che devi prendere in mano la situazione, meglio chiamarla così adesso. Allora cominci a passare le notti insonni non più perché stai male e in ansia, ma per ponderare e riorganizzare i pensieri, e capire che quello che vale di più nella vita è prima di tutto l’amore per te stessa, e poi per chi ti è accanto, con cui costruire il bene diventa essenziale e necessario. Se non si è sereni dentro, non lo si può essere fuori: ecco il concetto del rovescio. Così ho cominciato a fregarmene della gente che di me vuole vedere soltanto l’esteriorità, sulla quale avevo puntato così ingenuamente da credere che l’involucro fosse più importante del contenuto; perché tanto se uno vuole, trova il modo di accorgersi di quello che hai negli occhi. E così ora so che posso riprendere a vivere, senza mummificare i rigurgiti di quello che sarebbe potuto essere e non è stato, a scapito dello slancio verso la libertà. Le strade sono fatte per essere percorse ed esplorate, o una o l’altra porteranno comunque alla vita…