P Raffaele scrive

domenica III di Pasqua


 domenica terza di Pasqua - 19 aprile dal Vangelo di Luca 25,35- 48  In quel tempo, di ritorno da Emmaus i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.  Anche questa domenica la liturgia ci fa rivivere una delle apparizioni di Gesù ai suoi discepoli. Il centro di tutta la nostra fede e perciò del Vangelo è la risurrezione di Gesù. Gesù è risorto e vivo. Gesù non manca si dimostrare questo anche con segni che dovrebbero eliminare ogni dubbio. La perplessità e perciò l'incredulità degli apostoli è grande. Gesù fa vedere che è in carne e ossa. E' proprio Lui. Stanno lì storditi. Credono di vedere un fantasma, forse di sognare. Mani e piedi forati, L'incredulità sta pian piano diventando gioia. Gioia, stupore e ancora qualche dubbio. E Gesù scende al nostro livello umano, torna ad essere uomo con tutte le sue esigenze e necessità: “Avete qualcosa da mangiare?”. Certamente ormai con il corpo glorificato non si hanno più queste possibilità, non servono.  E mangia del pesce arrostito. Tranquillizzati, Luca riassume in poche battute il discorso di Gesù già descritto dagli altri evangelisti, anzi non troppo descritto perché quanto aveva detto ai due discepoli che erano tornati da Emmaus e stavano proprio allora raccontando, doveva essere abbastanza lungo, se pensiemo almeno a due ore di cammino fatto insieme. Comunque i particolari li sentiremo nelle predicazioni degli apostoli che leggiamo nel libro degli Atti. Li illuminò su ciò che era stato profetato nella Bibbia su di Lui.  La conclusione è quello che ci interessa di più, cioè li invita ad essere testimoni fra tutti i popoli. Testimoni della vita sua sulla terra, testimoni dei suoi insegnamenti confermati da questo grande evento che è la risurrezione. Ma soprattutto testimoni della nostra risurrezione da raggiungersi attraverso la nostra conversione e il perdono dei peccati. Allora: all'erta! Cambiamo qualcosa nella nostra vita per ottenere questo perdono che ci aprirà certamente le porte per la vita eterna con Lui.