Vivere

Un Sogno


Era una notte d'estate, una di quelle dove a Firenze non si riesce a dormire. Al teatro davano la Boheme, e si era già consumata la tragedia della povera Mimì, e del poeta Rodolfo che cantava "Che gelida manina". I Cavalli scalpitavano accanto alle carrozze spazientiti dal lungo attendere, e i cocchieri facevano non poca fatica a mantenerli fermi. Poi lo schiocco di una frusta squarciò il silenzio della notte, e ad una ad una tutte le carrozze presero il via. Mi incamminai verso ponte vecchio, e gia sentivo il suono dell'eterno scivolare dell'acqua del fiume che scorreva copioso. Quando arrivai sul ciglio del ponte , scrutai una figura di donna, mi avvicinai senza procurarle fastidio quasi incurante, sentii un leggero lamento venire dalla sua voce. Mi avvicinai ancora un po e mi accorsi che piangeva. Lei non si accorse di me, aveva gli occhi pieni di lacrime, il suo viso era dolcissimo il suo corpo era stupendo, indossava un abito lungo che schioccava sotto i colpi del vento. Rimasi li a guardarla per molto tempo, avrei voluto chiedergli qualcosa, ma non ne ebbi il coraggio, poi ad un tratto si avvicinò un uomo che se la portò via con se verso una carrozza non distante. Rimasi così sul ponte rendendomi conto di aver perso qualcosa di importante. Non so se fu un sogno un miraggio o altro, ma posso dire che quella ragazza sul ponte non l'ho più dimenticata.