Sto leggendo in questi giorni della intenzione del premier Prodi di tassare gli affitti, addirittura del 20%, ma siamo matti!! E’ ben noto a chiunque non abbia una abitazione di proprietà che l’onere economico per le pigioni è la voce più pesante nel bilancio economico di una persona specialmente in città universitarie dove le cifre per una stanza si aggirano dai 250 ai 400 euro, cosa vuole fare? costringere la gente a dormire sulle panchine? Le programmazioni economiche fatte a tavolino da illustri professori amanti dei numeri mal si addicono alle scelte per un paese in cui la gente ha già difficoltà ad arrivare a fine mese. Alcune decisioni apparentemente a favore di tutti, non tengono conto della realtà dell’Italia, bisogna stare attenti perché certe azioni che hanno come bersaglio categorie privilegiate possono involontariamente arrecare danno proprio alle categorie più deboli. Ad esempio la stretta sull’evasione fiscale, se non ben “ammortizzata”, rischia di piegare le gambe a piccole imprese emergenti o piccoli liberi professionisti che per poter sopravvivere inizialmente devono adottare degli accorgimenti a volte necessariamente border- line. Penso che per inserirci in quel “circolo virtuoso” in cui tutti pagano le tasse e non esiste il lavoro nero non si possa usare la ghigliottina ma si debba adottare una strategia a lungo termine che permetta di risanare l’economia , e man mano ai piccoli imprenditori e professionisti di inserirsi nel circuito economico.
Il cappio intorno al collo
Sto leggendo in questi giorni della intenzione del premier Prodi di tassare gli affitti, addirittura del 20%, ma siamo matti!! E’ ben noto a chiunque non abbia una abitazione di proprietà che l’onere economico per le pigioni è la voce più pesante nel bilancio economico di una persona specialmente in città universitarie dove le cifre per una stanza si aggirano dai 250 ai 400 euro, cosa vuole fare? costringere la gente a dormire sulle panchine? Le programmazioni economiche fatte a tavolino da illustri professori amanti dei numeri mal si addicono alle scelte per un paese in cui la gente ha già difficoltà ad arrivare a fine mese. Alcune decisioni apparentemente a favore di tutti, non tengono conto della realtà dell’Italia, bisogna stare attenti perché certe azioni che hanno come bersaglio categorie privilegiate possono involontariamente arrecare danno proprio alle categorie più deboli. Ad esempio la stretta sull’evasione fiscale, se non ben “ammortizzata”, rischia di piegare le gambe a piccole imprese emergenti o piccoli liberi professionisti che per poter sopravvivere inizialmente devono adottare degli accorgimenti a volte necessariamente border- line. Penso che per inserirci in quel “circolo virtuoso” in cui tutti pagano le tasse e non esiste il lavoro nero non si possa usare la ghigliottina ma si debba adottare una strategia a lungo termine che permetta di risanare l’economia , e man mano ai piccoli imprenditori e professionisti di inserirsi nel circuito economico.