ci siam persi akabul

Un nuovo gruppo bancario


In questo periodo si leggono dure critiche riguardo alla fusione tra le banche San Paolo e Intesa, penso che chi gestisca l’economia di un paese non possa limitarsi a tutelare il consumatore favorendo investimenti  di grossi gruppi esteri che magari offrono condizioni più vantaggiose  al momento, ma debba avere una visione a 360 gradi dell’economia, anche perché avere un grosso gruppo di proprietà italiana nel mercato mondiale significa  avere più peso e non venire esclusi dalle strategie economiche e dai più grossi affari internazionali avendo così la possibilità di tutelare meglio gli interessi nazionali. Non bisogna  dimenticare inoltre che così lo stato può garantirsi maggiori introiti fiscali.Quello che voglio dire e che insomma, a mio avviso, a differenza di quello che pensano gli ultraliberisti, l’economia italiana deve essere seguita, tutelata e guidata da un governo che chiaramente con le sue scelte dimostri competenza; rimettersi completamente nelle mani del mercato non penso che alla fine sia conveniente per il nostro paese, è altresì vero che non debbono essere favoriti gruppi economici autoctoni che dimostrino incapacità, o scarso rispetto delle regole o spregiudicatezza finanziaria come magari è avvenuto in passato per qualche “quartierino”.Ragionando come alcune persone finiremo “colonizzati” da altre economie e non avremo più potere decisionale ne tanto meno la possibilità di controllare lo sviluppo del nostro paese o di promuovere il made in italy. Questo discorso non esclude il fatto che comunque è necessario garantire la libera concorrenza ed evitare cartelli in Italia, ma una cosa è un grosso gruppo finanziario un’altra è un trust.