Non critico l'intervento del Papa, in occasione del suo viaggio in Africa, riguardo alla non utilità del preservativo per combattere la diffusione dell'HIV. Non lo critico perché è il Papa, ossia è chiara la posizione della Chiesa su questo argomento e su altri come l'aborto o l'omosessualità e via dicendo. Quello che non ho capito è esattamente a chi fosse rivolto quel discorso. Non credo agli africani, ma al resto del mondo Cattolico e non. Forse... Sì, perchè la situazione del continente africano, non è esattemente la stessa della nostra Italia o di altri paesi più o meno "simili" al nostro. Invitare le donne africane a non usare il preservativo (o a non farlo usare al proprio compagno)ossia ad essere caste, presumerebbe la possibilità di scegliere di esserlo. Ma siccome più della metà del continente è martoriato da situazioni instabili, guerriglia, fame, ignoranza, guerre è un po' come invitare un analfabeta a leggersi due pagine di Divina Commedia. Perchè l'Africa è un paese dove ogni giorno migliaia di donne di ogni età vengono stuprate, per i "non motivi" più diversi. Molte restano senza marito perchè morto nelle guerriglie, altre sono in fuga in cerca di un posto dove sperare di sopravvivere. Altre ancora sono violentate per punizione come avviene in Sud Africa ai danni di donne ritenute lesbiche e quindi sottoposte a questa sorte per "redimerle", com'è accaduto ad Eudy Simelane, calciatrice della squadra femminile del Sud Africa, stuprata a morte nel 2008.... Io non credo che chi violenta una donna si preoccupi di indossare un preservativo, non lo fa in Africa e nemmeno in Italia, quindi è un invito che cade nel vuoto. Altre donne non hanno nemmeno mai avuto la possibilità di andare a scuola, non sanno leggere, non sanno nemmeno cosa sia un preservativo... Allora?? E' un invito, una riflessione dalla quale il popolo africano mi sembra escluso in partenza.
Ma che cos'è il preservativo??
Non critico l'intervento del Papa, in occasione del suo viaggio in Africa, riguardo alla non utilità del preservativo per combattere la diffusione dell'HIV. Non lo critico perché è il Papa, ossia è chiara la posizione della Chiesa su questo argomento e su altri come l'aborto o l'omosessualità e via dicendo. Quello che non ho capito è esattamente a chi fosse rivolto quel discorso. Non credo agli africani, ma al resto del mondo Cattolico e non. Forse... Sì, perchè la situazione del continente africano, non è esattemente la stessa della nostra Italia o di altri paesi più o meno "simili" al nostro. Invitare le donne africane a non usare il preservativo (o a non farlo usare al proprio compagno)ossia ad essere caste, presumerebbe la possibilità di scegliere di esserlo. Ma siccome più della metà del continente è martoriato da situazioni instabili, guerriglia, fame, ignoranza, guerre è un po' come invitare un analfabeta a leggersi due pagine di Divina Commedia. Perchè l'Africa è un paese dove ogni giorno migliaia di donne di ogni età vengono stuprate, per i "non motivi" più diversi. Molte restano senza marito perchè morto nelle guerriglie, altre sono in fuga in cerca di un posto dove sperare di sopravvivere. Altre ancora sono violentate per punizione come avviene in Sud Africa ai danni di donne ritenute lesbiche e quindi sottoposte a questa sorte per "redimerle", com'è accaduto ad Eudy Simelane, calciatrice della squadra femminile del Sud Africa, stuprata a morte nel 2008.... Io non credo che chi violenta una donna si preoccupi di indossare un preservativo, non lo fa in Africa e nemmeno in Italia, quindi è un invito che cade nel vuoto. Altre donne non hanno nemmeno mai avuto la possibilità di andare a scuola, non sanno leggere, non sanno nemmeno cosa sia un preservativo... Allora?? E' un invito, una riflessione dalla quale il popolo africano mi sembra escluso in partenza.
