Un Blog in Rosa

TRE MIE POESIE...E GRAZIE PER LO SPAZIO...


A Francine Mia luce e mio vespro, il mio cuore non conosce ne tramonto ne alba, poichè sei luna e sole,vicini nello stesso cielo,nello stesso istante. E sorgi alla sera come al mattino, disegnando i profili di colline e valli,spazzando la bruma e spalancando i cieli. Ed io son testimone d'ogni luogo sol contemplando 'l tuo viso, e dimentico d'ogni affanno,al solo tuo accenno d'un sorriso. E nei tuoi occhi si rifugiano i pianeti,ch'or l'universo ha eguali in essi. Tu,rosa di notturna luce adorna,non m'abbandoni seppur distante, che queste membra ascoltano ogni tuo fremito. tu,fragile filo d'erba e gelso d'oriente; tu,oceano e stagno in cui tuffar 'l guardo; tu,che fosti creata della mia stessa essenza, germogli senza mai appassire in una clessidra con una sola ampolla, ove giaci invisibile al tempo,poichè anch'esso soggiace al tuo candore, come l'anima di chi t'ama ed anela, e vorrebbe colmar lo spazio con lo spazio, in un stante,eterno come 'l fiorir delle stagioni. Anima tra le anime,tu hai rapito maraviglia e l'hai racchiusa in te, si da essere maraviglia tu stessa e render comune l'apparir d'un angelo. Ed or,dianzi a me s'apre quest'incontro d'astri ed io rimango, attonito, difronte l'infinita bellezza dell'AmoreIL SENSO DELL'ABBANDONO qual'è il senso dell'abbandono e dell'umana viltà di chi lo consuma? Dov'è che fugge amore? Se fosse un luogo mi metterei in cerca di esso, ma,se si nasconde e muta,vagherei in cerca dell'odio. Eppure,con coscienza,mi metto in cerca di esso. E'forse l'odio,allora,il senso dell'abbandono? ma l'odio non viene dall'amore,perchè amore genera amore, o indifferente angustia. Fors'allora un cuore che,da un anelito all'altro, cerca significazione? Ma amore non cancella amore,e ciò che fù rimane,seppur confuso. Forse non v'è senso all'abbandono che anch'esso è vita; si che rimane solo 'l tragico attore,piccolo,nella parte e nelle azioni. E si abbandona all'abbandono,nella ricerca di ciò che già possiede, presto dimentico di fortune e gioie,ch'ei trasforma in lutti impoverendo anima e cuore. E consuma per se le sue lacrime,che egli non conosce noi; e crede di brillare di sua luce,ma è solo ombra sull'orlo dell'abisso che,ostinato,chiama vita. E trascorre i giorni ad ingannar se stesso, che in quell'abisso v'è una verità tanto crudele ed empia da togliergli ogn'anelito di vita. E conscio della dignità perduta osserva,sgomento, la platea, che vuota, applaude a quello scempio A me ed a mia figlia Ed è già ora, il vialetto chiede di lei, il cane ed i fiori,la scala e l’uscio aspettano i suoi passi,che ingenui gli ridonino vita,mentre lui la perde ch’ ogni saluto è un addio,ed ogni addio un brano di cuore. Finchè lo chiama,e torna indietro, lo stringe e stringe ancora e dice: "Torna presto papà” Ed egli lacrima nel petto seppur sorride in viso; E l’abbraccia. E quell’abbraccio inghiotte tutto: fiori e case,cielo e pioggia, i sassi sul selciato ed i latrati i fari delle auto ed il tramonto il rumore degli uccelli ed il silenzio, anche gl’occhi di chi ha deciso tutto questo, mentre la musica dei loro respiri s’apre su quell’istante,cancellando ogni scusa oscura, Che tutto s’inchina dianzi ciò che è puro Anche i suoi occhi velati d’ombre. E parte ancora..ma, quell’attimo è ancora là, nel coraggio di un padre e d’una figlia che s’ amano