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NOTA BREVE
VENTI DI GUERRA DA MULTINAZIONALI: AMERICA E RUSSIA PERMETTENDO!
20/07/2012
Di F. Allegri
Molti siti internet hanno guardato dietro l’angolo e ci dicono di vedere un raid israeliano sulle basi nucleari iraniane verso la fine del prossimo ottobre, magari alla vigilia delle elezioni presidenziali americane.
Io che son veggente politico resto cauto vedo indeterminatezza e imprecisione.
Sul tappeto ci sono 2 opzioni: il grande raid o il piccolo attacco mirato.
Il grande raid consisterebbe in una grossa operazione dell’aeronautica!
Non credo che uno stormo di caccia - bombardieri israeliani possa sorvolare mezzo Medio Oriente ed arrivare indisturbato a bombardare dei siti a pochi chilometri del confine russo.
Le complicazioni militari, tecnologiche e diplomatiche sono molteplici, ma la guerra civile siriana ci dice di tener presenti tutte le opzioni.
Resta il piccolo attacco mirato, magari dimostrativo e qui vedo possibile e più probabile un attacco condotto con un drone.
Se questo accadesse saremmo giunti al primo atto di guerra robotica.
Qui vado a rileggermi quanto scrisse Tom Engelhardt nel pezzo “COME LA GUERRA DEI DRONI È DIVENTATO IL NUOVO STILE AMERICANO” diffuso da Arianna editrice il 14/03/2012, ma in precedenza pubblicato da Come Don Chisciotte e poi trarrò varie conclusioni.
Dall’articolo apprendo subito che l’americano imperialista considera il drone come qualcosa di patinato, un bel giocattolo, un utensile utile come l’iPhone, ma con missili, roba da albero di Natale, perfetti per perseguire il cattivo di turno.
La fantascienza guadagna dei punti di serietà con i droni specie se si legge che nel 2011 la U.S. Air Force ha addestrato più “piloti” di droni che piloti di caccia.
Agli USA non mancano i volontari, i professionisti qualificati della guerra anche attraverso un video distante migliaia di chilometri dal bersaglio.
Se questi venissero a mancare per motivi non esplicitabili, basterebbe ricorrere alle multinazionali guerriere alla ricerca di profitti che svolgono molte funzioni militari da almeno 20 anni.
La guerra può essere combattuta per procura da enti come Lockheed Martin, Halliburton, KBR, DynCorp, Triple Canopy e Blackwater (poi Xe, e dopo ancora Academi).
I loro soldati si chiamano contractor e tali enti, in USA, fanno anche il lobbysmo.
Sì una missione telecomandata a distanza e magari appaltata è molto probabile e “il veicolo pilotato a distanza (RPA)” sembrerebbe il mezzo giusto.
Rammentate che i droni sono tutto tranne che armi meravigliose o perfette e soprattutto che questa missione avrà costi alti, sia economici che nel tempo.
Engelhardt concluse il suo pezzo dicendo: “In un certo senso, la moderna era imperialista cominciò centinaia di anni fa con la guerra delle multinazionali, quando la Compagnia delle Indie Orientali Olandese, quella Britannica e altre salparono, armate fino ai denti, per sottomettere il mondo al proprio profitto. Forse la guerra delle corporation testimonierà la fine di un’era, la formula perfetta per l'ultimo impero globale sul viale del tramonto”.
Io concludo dicendo che questo piccolo raid è l’opzione più probabile, ma è costosa e soprattutto non garantirà il risultato ai falchi della guerra: sarebbe solo l’inizio di un periodo più difficile per tutti.
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Franco Allegri è presidente dell'associazione Futuroieri, è laureato in scienze politiche, nel 2008 riuscì a prevedere e spiegare il fallimento di Lehman Brother prevedendo anche la data del 18 settembre, da agosto 2009 spiega il litigio tra Berlusconi e Fini come causa prima del governo Monti. ALL’ORIZZONTE CI SONO NUOVI FALLIMENTI BANCARI E GUERRE.
Traduce scritti politici e si occupa di cittadinanza.
Si dedica alla libera informazione politica ed economica e traduce le lettere di Michael Moore, Ralph Nader e Lester R. Brown.
Su Facebook è Futuro Ieri.