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L'Europa e l'euro: tra Germania e Grecia


L’Europa e l’euro: tra Germania e Grecia22/06/2015Di F. AllegriPare che questi giorni siano decisivi per i destini dell’Europa delle illusioni o di quella delle burocrazie.La trattativa sui debiti della Grecia è stata prolungata fino ad oggi, ma nuovi rinvii sono sempre possibili e di sicuro il problema del debito greco non sarà risolto oggi (dato che non è risolvibile).Intanto in Grecia è scattata la corsa alle banche e all’accaparramento degli euro depositati.Le TV non presentano correttamente la questione greca.Non ci spiegano che la Grecia è il problema dell’Europa delle burocrazie perché è un tassello fondamentale per chi vende il mito dell’Europa del popolo unico, della libertà e della pace perenne che non c’è più da quasi 25 anni.Il mio punto di partenza è semplice: il governo tedesco vuole che la Grecia esca dall’euro e vuole che lo faccia con il discredito internazionale di un default vero o tecnico, questo dettaglio non conta.Ribadisco e sintetizzo: IL PRIMO PAESE CHE USCIRA’ DALL'EURO DEVE USCIRNE PER COLPA SUA.La prima conseguenza/causa è chiara: Berlino non vuole la responsabilità politica dell’uscita greca e per questo tutti assistono all’affondamento di Atene.Tutto parte da qui e così si capisce anche perché l’UE che preme sulla Grecia è la stessa che elargisce fondi molto rischiosi all’Ucraina.Non ho mai stimato Tsipras e non ho mai elogiato il suo partito Syriza: oggi aggiungo che tale esperienza politica può essere il miglior capro espiatorio per gli interessi tedeschi.Ad oggi la sinistra greca ha lottato meglio di quanto pensassi, ma il momento decisivo è dietro l’angolo.Il sogno di Syriza, l’incubo europeo greco (non si può chiamare sogno e neanche rimpiangere gli anni delle spese libere) e l’illusione europeista sono in dissipamento.Il collasso greco non sarà uno scherzo e non sarà indolore.Con la Grecia collasserà la nazione: Le poche grandi aziende greche sono pubbliche, e se il governo fallisce, falliscono anche loro. Il turismo non potrà bastare e perderà qualità e quantità.Il ritorno alla Dracma sarà traumatico e la svalutazione galoppante.In sintesi, nuovi malesseri e nuovi guai per i greci per almeno un paio d’anni.L’uscita della Grecia dall’euro non risolve i problemi e ne pone uno nuovo che nessuno cita.LE QUOTE DI PARTECIPAZIONE ALLA BCE FURONO STABILITE IN MODO RIGIDO E NON MUTABILE SENZA LA RIFORMA DEI TRATTATI.La Grecia perderà le sue quote alla BCE (1,96% del totale) e queste dovranno essere riassegnate.La riassegnazione potrebbe essere un problema di riparto, ma in realtà qualcuno coglierà questa occasione politica per parlare di principi e di revisioni più ampie.Saranno mesi critici durante i quali gli illusi dovranno tapparsi occhi e orecchie oppure proiettare i propri sogni e desideri nel futuro che non verràQuesta nuova negoziazione offrirà anche un’uscita di sicurezza agli altri stati deboli, a quelli indebitati e a quelli coscienti della pesantezza della super moneta europea.La fuga di questi stati potrebbe essere meno indolore della ritirata greca e di sicuro lo sarebbe rispetto ad un’eventuale uscita successiva.Si rischia il rompete le righe nei balcani e nelle periferie europee.Ritengo meno probabile un’uscita tedesca dall’euro, ma anche lei avrà un’opportunità e in tal caso non subirebbe i danni della svalutazione del marco.E’ certo che un’uscita tedesca avrebbe un effetto disgregante generale mentre quella greca può avere solo conseguenze minime e gestibili.Da qualche mese ci dicono che la crisi è finita e io concordo, ma posso anche scrivere che con il tracollo greco partirà una nuova crisi, almeno a livello europeo!Questo non l’ha detto nessuno, so di essere il primo a farlo.L’Europa non perderà Socrate e neanche Platone, la Grecia sarà isolata ed esecrata, specie nel nord del continente: Tsipras sarà un nuovo comunista malvagio!La perdita economica sarà minima e molti l’hanno già prevista da tempo.Non so dirvi se l’Italia l’ha fatto? In parte credo di no, in parte si specie se penso a certe norme finanziarie approvate di recente, sia a quelle che hanno avuto l’onore del riflettore distorcente sia quelle approvate di notte e in gran segreto con una manciata di voti contrari.E’ possibile anche un secondo sviluppo della vicenda: la fine greca potrebbe far passare la voglia di giocare con il fuoco a tanti.La Grecia entrerà rapidamente nel terzo mondo perché nessuno vorrà la Dracma. Ogni greco dimezzerà i suoi beni in un giorno e poi vedremo quanto altro perderà.Che perderà altro è certo, quanto non so!In Italia, i grilli e i cambia maglie testeranno la loro inconsistenza e la loro debolezza.In questo contesto il punto decisivo sarà la tenuta o la fine dell’alleanza franco – italiana che ha guidato le scelte UE in questi due anni (mediando con Germania e Inghilterra).Solo Draghi tiene accesa la candela della speranza dei greci, ma le loro possibilità sono minime.