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IL BLOG DI FUTURO IERIMessaggi di Maggio 2014
La prima avversaria sulla strada della ripresa italiana
27/05/2014
Di F. Allegri
Da oggi comincerò a parlare di Europa e di Futuro avendo in mente le elezioni europee di maggio e il futuro del nostro paese.
Ho trovato la frase che spiega bene la situazione: TUTTE LE VIE POLITICHE PROPOSTE CI PORTANO IN MESSICO.
Penso al Messico in relazione al gigante economico e politico che va dal Canada agli Stati Uniti.
Per metafora, noi rischiamo di divenire il Messico dell’Europa unita dalla grande burocrazia e dalla grande finanza.
La Grecia mi ricorda Panama o Haiti, come più vi piace.
Ho in programma una serie di scritti che comincerò a diffondere dopo il voto europeo, ma che sono coerenti con alcune intuizioni che ho già scritto in passato.
Oggi parto da uno spettro che si rivelerà in futuro come un avversario per il nostro paese.
Parlo di Marine Le Pen, la leader del Front national francese.
Parto dalle sue opinioni sui protagonisti della politica italiana e poi approfondisco.
RENZI: “è un uomo che decide e si getta nella mischia” e aggiunge “un personaggio molto interessante, un decisionista”;
BERLUSCONI: “è un combattente istintivo e furbo”;
GRILLO: “Grillo non mi piace. L’ho trovato estremamente sgradevole nei nostri confronti, e per uno che si proclama anti-sistema trovo che abbia infilato molto in fretta le ciabatte del sistema. E’ un tribuno sfiatato, un ribelle col piede corto. Trovo incoerente il suo progetto. Il suo non è un partito ma un’eruzione cutanea, un’allergia alla vita politica. E’ stato forse il suo punto di forza all’inizio, adesso è un enorme punto debole“.
L’opinione di questa potente politica francese è importante a più livelli e va approfondita.
Lei teme solo Grillo e si trova bene tra Renzi e Berlusconi, può lodarli.
Con Grillo no, come mai?
Non è una questione di antipatia reciproca, c’è uno scontro politico: Grillo ha trovato un modo nuovo per rappresentare la protesta e presto il suo modello farà scuola anche negli altri paesi, anzi lo sta già facendo.
Anche la destra ha le sue elites costituite e solidificate, soprattutto in Francia.
La presenza della Le Pen in Europa sarà un problema solo e soprattutto per la Francia e per contrasto sarà un vantaggio per noi italiani dato che le scelte di questa signora emargineranno la Francia per almeno 5 anni e perpetueranno le difficoltà di quel paese che va male sin dai tempi della presidenza Sarkozy ed è peggiorato con Hollande.
Siamo al mors tua, vita mea e me ne rendo conto, ma di questi tempi ….
In Francia ci sono le condizioni per creare un tipo di movimento a 5 stelle, più che altrove, basta trovare un protagonista.
Per il resto, c’è già: a) politica elitaria con potentati locali; b) crisi economica non reversibile nel breve e nel medio periodo.
La Le Pen fa parte delle caste politiche e contesta solo quelle finanziarie, grillo è l’esatto opposto, a parte il discorso contro la nostra finanza nazionale di centro – sinistra.
Cosa si teme a destra quando si guarda il m5s?
Il primo timore viene contro il referendum consultivo sulla permanenza dell’euro (che ad oggi non potrebbe tenersi)!
Certa gente di destra teme la partecipazione vera e diffusa da sempre e qui teme anche un plebiscito pro euro che sarebbe il risultato del voto più scontato.
Il loro NO euro è più forte, ma senza riscontro tra le popolazione e con poca capacità di diffusione.
In caso di referendum anti euro voterei pro – euro pure io perché non vorrei che questa moneta pesante fosse scambiata per un feticcio o, peggio, usata come capro espiatorio.
Dall’euro non si esce con una scelta di popolo, si esce con una forza politica e quando è possibile (come ai caselli autostradali).
Questa paura referendaria è figlia di una paura più grande: tutti i conservatori temono il partito radicale di massa con un programma preciso e progressista.
Ecco perché la Le Pen teme Grillo e apprezza Renzi.
Quando studio la destra francese mi rendo conto che ha un pensiero contrario al mondialismo, ma anche che difende un mondo già battuto e morente.
Povera Francia e che gran favore per il nostro rilancio possibile.
Scritto questo, la possibilità più grande e grave resta il Messico del Mediterraneo!
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I risultati delle comunali, con commento
27/05/2014
Di F. Allegri
Chi ha vinto tra la speranza e la rabbia?
Voglio scrivere che tra i due litiganti, è il terzo a decidere.
Ha vinto la moderazione, ha vinto l’elettore d’opinione che legge i giornali, guarda la TV, tiene d’occhio il portafoglio e di solito decide all’ultimo minuto.
Questo elettore moderato e libero ha scelto Renzi e i renziani alle europee e ha scelto la candidata ex popolare e cattolica praticante del PD nel mio comune: la signora Simona Rossetti che era già stata assessore e vice sindaco.
E’ stata una scelta di massa, una decisione che ha livellato i 2 avversari principali e portato in consiglio comunale anche i 2 outsider di destra e di sinistra.
Simona Rossetti è il nuovo sindaco di Cerreto Guidi con il 64,55% dei voti ovvero 3693 crocette dei miei concittadini.
Siamo oltre i massimi del PD che da sempre conta su un patrimonio di 3000 voti consolidati nel tempo.
Il nuovo sindaco è lei, la seguiremo per i prossimi 5 anni, specie al circondario dove troverà impegni difficili per dare rilievo al comune cenerentola locale.
Non può cambiare nulla, ma la candidata vincente ha dato sicurezze immateriali all’immaginario dei candidati di Cerreto Guidi e delle sue frazioni.
Quando non ci sono soldi …. anche questo aiuta.
Il suo programma mi è sempre sembrato poca cosa mentre ho qualche speranza per i nuovi assessori, specie se saranno scelti tra gli eletti con più preferenze.
Gli eletti del PD sono Serena Buti con 275 voti che sarà il consigliere anziano.
Dietro di lei troviamo: il segretario del PD Alessio Tavanti 151 voti, Soldaini Benedetta 139, Pecorini Daniele con 130, Leonardo Giorni con 110, Lottini Mario 102, Irrati Massimo 91, Campigli Paola 87, Bagnoli Erika 80, Mazzolini Barbara 71 e Federico Reali con 50 preferenze.
Il primo dei non eletti è Tanganelli Alessio con 45 preferenze: egli entrerà in consiglio se almeno un consigliere diventasse assessore.
La seconda forza politica del comune è il m5s che ha superato la lista dei cittadini per cambiare Cerreto sul filo di lana, dopo lo spoglio della penultima sezione.
Il m5s ha avuto 634 voti ed ha eletto la candidata sindaco Giovanna Palamidessi e il candidato Raspanti (secondo un primo riscontro).
Simone Barontini è arrivato a 618 voti mentre seguono Vladimiro Spinelli (Rosso Cerreto) a 399 e Maurizio Bruni a 377.
Anche loro 3 sono stati eletti.
Auguri a tutti, ci si vedrà al primo consiglio comunale.
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Nell’interesse pubblico
La sindrome della segretezza di Fukushima - Dal Giappone all’America
Ralph Nader
24 gennaio 2014
Il mese scorso, i partiti della coalizione di governo giapponese hanno approvato con rapidità in Parlamento una legge sui segreti.
Noi americani facciamo bene a prenderne nota.
Sotto le sue disposizioni, solo il governo decide quali sono i segreti di stato e gli eventuali funzionari che divulgano “i segreti” possono essere incarcerati per un massimo di 10 anni.
I giornalisti catturati nella rete di questa legge vagamente definita possono essere incarcerati per un massimo di 5 anni.
I funzionari governativi sono stati sconvolti dalle informazioni costanti sul loro lassismo denunciato dai funzionari di regolamentazione prima e dopo il disastro nucleare di Fukushima nel 2011, gestito dalla Tokyo Electric Power Company (TEPCO).
Settimana dopo settimana, i rapporti appaiono sulla stampa per rivelare la gravità del flusso di acqua contaminata, l’inaccessibilità del materiale radioattivo nella profondità di questi reattori e la necessità di fermare queste fuoriuscite dai siti che avvelenano ulteriormente il territorio, il cibo e l’oceano.
I funzionari stimano che ci potrebbero volere fino a 40 anni per ripulire e disattivare i reattori.
Altri fattori stanno alimentando questo segno sicuro di una battuta d’arresto democratica.
Il militarismo sta sollevando la sua testa minacciosa per la democrazia, spinto da attriti con la Cina nel Mar Cinese Meridionale.
Spaventosamente, i militaristi americani stanno spingendo per un bilancio militare giapponese più grande.
La Cina è l’ultima giustificazione della sicurezza nazionale per il nostro “perno per l’Asia orientale” provocata in parte dal nostro complesso militare - industriale.
Il segreto draconiano nel governo e nelle leggi fatte velocemente attraverso gli organi legislativi sono cattivi presagi per la libertà di stampa giapponese e per la libertà di dissenso da parte del popolo giapponese.
La libertà di informazione e un dibattito robusto (quest’ultimo tagliato bruscamente dal parlamento del Giappone il 5 Dicembre 2013) sono le garanzie della democrazia.
C’è una buona ragione per cui il New York Times continua a coprire le condizioni di deterioramento della desolata zona evacuata di Fukushima.
Il nostro paese ha garantito qui molti reattori con gli stessi disegni e molti degli stessi standard di sicurezza e di controllo inadeguati.
Alcuni reattori qui sono vicini alle faglie del terremoto e a popolazioni circostanti che non possono essere evacuate in tutta sicurezza in caso di gravi danni per la centrale elettrica.
I 2 reattori di Indian Point che sono a 30 miglia a nord di New York City sono un caso calzante.
Meno siamo in grado di conoscere le condizioni passate e presenti di Fukushima, meno saremo in grado di sapere dei reattori atomici nel nostro paese.
Fortunatamente molti degli scienziati più famosi del Giappone, tra i quali i premi Nobel, Toshihide Maskawa e Hideki Shirakawa, hanno condotto l’opposizione contro questa nuova normativa sul segreto di Stato con 3.000 accademici che hanno sottoscritto una lettera pubblica di protesta.
Questi scienziati e accademici hanno dichiarato che la legge del segreto del governo è una minaccia per “i principi pacifisti e per i diritti umani fondamentali stabiliti dalla Costituzione e deve essere respinta immediatamente”.
A seguito di questa dichiarazione, l’Associazione degli scienziati giapponesi, le imprese dei mass media giapponesi, le associazioni di cittadini, le organizzazioni degli avvocati e alcuni parlamenti regionali si sono opposti alla normativa.
I sondaggi mostrano che l’opinione pubblica si oppone anche a questo attacco alla democrazia.
Gli attuali partiti di governo rimangono irremovibili.
Essi citano come ragioni per il segreto di Stato “la sicurezza nazionale e la lotta al terrorismo”.
Suona familiare?
La storia è sempre presente nelle menti di molte persone giapponesi.
Loro sanno quello che successe in Giappone, quando la discesa incontrastata verso la militarizzazione della società giapponese portò alla tirannia intimidatoria che guidò l’invasione della Cina, della Corea e del Sud-Est asiatico, prima e dopo Pearl Harbor.
Nel 1945, il Giappone era in rovina, finì con Hiroshima e Nagasaki.
Il popolo americano deve essere attento verso le inutili provocazioni militari e politiche del nostro governo contro la Cina, che è preoccupata per l’accerchiamento aereo e marittimo da parte delle nazioni circostanti alleate degli USA.
Washington potrebbe rivolgere l’attenzione meglio e immediatamente alle politiche commerciali degli USA che hanno facilitato le aziende statunitensi nella spedizione di posti di lavoro americani e di intere industrie in Cina.
L’amministrazione Obama deve divenire più attenta alle tendenze autoritarie in Giappone che con le sue politiche ha sia incoraggiato che consapevolmente ignorato - spesso dietro le quinte del nostro segreto cronico.
Le lezioni della storia vanno ricordate.
Tradotto da F. Allegri il 26/05/2014.
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Le sofferenze di Cerreto (viste dai candidati sindaco)
22/05/2014
Di F. Allegri
Si è svolto ieri, giovedì 22 maggio il primo e unico grande incontro partecipato tra tutti i candidati sindaco per il comune.
Il titolo della serata “Le sofferenze del centro e del comune” mi è parso appropriato: siamo al dibattito buono, soluzioni nessuna.
L’incontro è stato organizzato dalla Pro-loco di Cerreto Guidi guidata da Danilo Menconi che ha presentato la serata e fatto un appello finale.
Segnalo anche che il blog della lista Grillo ha ripreso la serata e farà una differita streaming, 5 anni fa l’avrei fatta io.
La serata si è svolta secondo un copione composto da 6 domande alle quali i candidati hanno risposto in 2 minuti, alternandosi in ordine alfabetico e alternato.
Questa è la mia sintesi con la mia risposta come commento finale.
a) UN CENTRO STORICO DA RIANIMARE
Simone Barontini (Lista civica in desistenza con Forza Italia) ha parlato di moria nel posto più bello dell’Empolese e proposto la creazione degli “alberghi diffusi”. Gli investimenti sono da fare e devono partire dalla valorizzazione della Villa Medicea.
Maurizio Bruni (Fratelli d’Italia) ha ricordato un progetto di restauro dell’esterno del paese, soprattutto il lato di Vinci e ha introdotto il tema del centro storico da chiudere o riaprire.
Per la signora Palamidessi (Movimento 5 stelle) si deve ripartire dalla revisione delle bollette, in primis quella sui rifiuti.
Per Simona Rossetti (Partito Democratico) serve un ascolto continuo di chi vive in centro e bisognerà lavorare sull’accoglienza dei turisti che verranno.
Per Vladimiro Spinelli (Rosso Cerreto) la crisi è colpa del governo e della spending revieuw.
Io avrei risposto così: il coma del centro è stazionario, non sarà rovesciato in breve tempo poiché per farlo serve qualcosa di eclatante.
La realtà attuale è la massima che si può produrre con una villa che è patrimonio dell’Unesco da un anno.
La spending revieuw non c’entra nulla, Cerreto aveva il minimo di IMU perché negli ultimi anni ha avuto in questi anni i finanziamenti che ha chiesto per i suoi progetti che io critico.
Per il prossimo anno ha avuto i fondi per il rio di Ganghereto e per i lavori in località Giannini (in somma urgenza). Non arriveranno presto altri finanziamenti e la priorità sarebbe data alla viabilità per la provinciale dopo il bivio di Streda (su questo tornerò)!
b) FONDI EXTRA COMUNALI PER IL DECORO URBANO ED EDILE
Bruni ha proposto la creazione di una scuola di arti e mestieri che avrebbe fondi di vario tipo e per lui va chiuso il centro storico e vanno tolti i tanti paletti di metallo che delimitano la strada.
La Palamidessi ha parlato di uno sportello per le attività produttive e ricordato che anche i privati finanziano le opere d’arte, ha citato Lottomatica.
Per la Rossetti la villa e i paesaggi potranno essere i motori per la ripartenza mentre il primo collegamento da fare è con Vinci.
Spinelli vorrebbe valorizzare anche il Mumeloc e per riqualificare il decoro urbano vanno abbattuti gli oneri di urbanizzazione.
Per Barontini, la situazione è grave: servono nuovi parcheggi, si può finanziare un bus navetta per i turisti che dopo Vinci volessero vedere anche Cerreto. I fondi europei sono stati pari a zero e la prima cosa da fare sono le fognature.
La mia risposta è: per reperire fondi pubblici serve un personale adeguato e una ripresa economica che non è all’orizzonte quindi niente fondi pubblici. Il privato non verrà a Cerreto poiché manca il motivo per farlo venire. C’è una speranza, semi segreta: il ritrovamento di un tesoro!
c) IL SOSTEGNO ALLE MANIFESTAZIONI
Per la Palamidessi le associazioni hanno fatto bene mentre il comune non ha mai fatto nulla. Lei pensa ad un’area di sosta per i camper.
La Rossetti ha assicurato il suo sostegno futuro e in continuità con quello dato in passato (con meno risorse).
Spinelli ha aperto la sfida a Barontini e ha ricordato i vincoli che ci sono per l’erogazione dei fondi.
Per Barontini stiamo peggio rispetto al 2008 perché qui non viene nessuno mentre è stato speso 1.144.000 per il Mumeloc che ha 250 visitatori paganti all’anno. Il Mumeloc va chiuso e va ampliata la biblioteca
Bruni non ha risposto, si è dichiarato di destra da sempre e ha fatto un invito alle associazioni a venire in comune, ad assistere ai consigli comunali.
Mia risposta: venite in municipio, prima del sostegno bisogna trovare nuove idee perché la crisi economica del paese è andata a braccetto con il crollo delle manifestazioni belle organizzate. Sono contro da sempre a tutto ciò che è autoreferenziale!
d) IL MARKETING TERRITORIALE
La Rossetti pensa al coordinamento con l’unione dei comuni e vede bene l’agriturismo e la valorizzazione del padule di Fucecchio. Il parco fluviale dell’Arno è una riproposta.
Spinelli parte da olio e vino ma pensa pure lui alle sinergie intercomunali.
Barontini ha ricordato che la cartellonistica turistica è a zero, specie in superstrada, il piano regolatore è da rifare mentre a Lazzeretto siamo davanti ad uno scempio urbanistico.
Bruni si è scontrato con Barontini su Lazzeretto, specie sui voti dati in consiglio.
Lo scontro tra i due è duro e potrebbe avere sviluppi nei prossimi giorni se saranno confermate le denuncie dei vertici di Lega e Forza Italia contro i volantini della campagna elettorale.
La Palamidessi ha parlato di coordinamento e promozione, della necessità di rinforzare internet e del fatto che un nostro ristorante sta per entrare nella guida Michelin.
Mia risposta: Cerreto ha due tesori di immenso valore ed io sono tra i pochi ha conoscerli entrambi. Uno sarà svelato presto, per l’altro aspetteremo. Ci sarebbero anche le leggende sul paese, a partire dalle monete misteriose. Questi sono tre righi di marketing territoriale ……
e) CERRETO NELL’AREA A 11 COMUNI. QUALE PESO?
Per Spinelli, Cerreto è stato trascurato, il circondario merita le critiche mentre la fusione dei comuni va messa in prospettiva. Ad oggi Cerreto ha il bilancio in pareggio mentre altri comuni hanno troppi mutui passivi con tassi elevati.
Per Barontini si deve partire dall’unione delle forze. Vanno fuse anche le mentalità. La raccolta porta a porta va riformata. Lui dice no al circondario vecchio e a quello nuovo e si alle fusioni che devono vedere Cerreto come un protagonista.
Bruni riparte dal comune, e guarda anche al giardino della scuola elementare che non ha mai un manto erboso.
La Palamidessi ha espresso solo un disarmante “devono decidere i cittadini”.
La Rossetti è per l’unione che considera funzionante. Non si può uscire dalle gestioni associate. Anche l’università ad Empoli può essere una via di sviluppo.
Mia risposta: L’unione va verso un anno difficile! Da un lato il PD di Montaione e il centro destra di Gambassi non vogliono più la fusione dei comuni e non mi pare che il progetto entusiasmi i grillini. Questo era il gioiello dell’unione nascente insieme al suo statuto (che oggi è dimenticato anche dagli esperti). Sulle gestioni associate i sindaci troveranno subito la grana della protezione civile: secondo molti assessori il regolamento appena fatto non funziona ed è da rifare partendo da un decentramento delle decisioni (il tema sarà caldo, nei palazzi che contano).
f) ASSESSORI, CHI?
Barontini: “Noi li abbiamo decisi prima e già comunicati. L’avvocato Martina Batoli sarà vice sindaco, il professor Billeri si occuperà di sport, l’avvocato Bindi del personale e il professor Di Bartolo di cultura e scuola.
Gli altri candidati non hanno risposto, la Palamidessi ha parlato dei principi di capacità e competenza ritenendoli duplici, tra l’altro mentre ha fatto bene a dire che resta poca università ad Empoli. Per Spinelli i principi sono quello della competenza e della passione. Sul Pd posso scrivere io che saranno le preferenze sulle schede a decidere gli assessori. Avremo una giunta di donne, belle di sicuro se competenti ve lo scriverò nel tempo (so 3 nomi su 4).
Dopo la sesta domanda c’è stato uno spazio per il pubblico: Tre le domande interessanti, la mia sulla TASI, una sul disastro della viabilità e una sui tempi di attuazioni dei programmi che non è stata ben sviluppata.
La TASI è già stata decisa a Cerreto, va pagata entro il 16 giugno. L’aliquota sulla prima casa è la minima, lo 0,33 per cento e con una detrazione consistente, sulla seconda cosa è il massimo ovvero 1,06 e sarà una stangata a ciel sereno specie per l’ignavi.
Sulle strade allo sfascio restano validi i miei scritti precedenti, rileggeteli partendo dalla somma urgenza per località Giannini.
Posso chiudere scrivendo la mia convinzione finale: la moria di Cerreto cominciò con la fine del suo carnevale e con il progetto del suo stadio nella gola di Caracosta.
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Nell’interesse pubblico
Occorrente: Tre discorsi di Obama per il popolo
Ralph Nader
16 gennaio 2014
Caro Presidente Obama:
Tutte le decisioni quotidiane e le crisi che dovete affrontare non devono precludere i discorsi occasionali per il paese che innalzano al livello di statista, trascendendo la confusione della politica e dell’amministrazione dell’esecutivo.
Sono 3 le aree in cui la gente ha bisogno dei punti di vista e della visione del loro Presidente.
1. Un indirizzo importante sulle risorse e sulle pre - condizioni necessarie per il governo per impegnarsi per la pace come una politica continua di governo e non solo con iniziative sporadiche tra il fare la guerra o l’impegnarsi in altri conflitti violenti.
Si consideri l’enorme disparità di tempo, energia e soldi stanziati per preparare o condurre attacchi militari con quello che è dedicato alla prevenzione dei conflitti e agli altri fondamenti per assicurare le condizioni per la pace.
I piccoli bilanci degli Stati Uniti per il controllo degli armamenti nucleari, chimici e biologici da fare con l’Unione Sovietica e le altre nazioni nel corso degli anni hanno certamente prodotto rendimenti positivi di grandezza ed importanza incalcolabile.
Abbiamo accademie militari, ma non accademie di pace.
Somme vaste sono stanziate per la ricerca e l’insegnamento sulla guerra e le tattiche militari, ma molte poche per studi sulla pace presso le nostre scuole e università.
Voi potreste desiderare di incontrare l’ex editorialista del Washington Post, Colman McCarthy, che insegna la pace nelle scuole dell’area di Washington DC e ha scritto libri pionieristici e articoli che includono i suoi argomenti convincenti per portare gli studi sulla pace nelle scuole superiori e nei college di tutto il paese (vedi http://www.salsa.net/peace/conv/ per ulteriori informazioni).
2. All’inizio del 2009 e di nuovo nel 2011 vi scrissi per esortarvi a fare un grande raduno, in una comoda sede a Washington, per i dirigenti delle organizzazioni civiche senza scopo di lucro, con decine di milioni di membri negli Stati Uniti.
Non ricevendo risposta, inviai la mia richiesta alla First Lady, Michelle Obama, il cui assistente rispose che eravate troppo occupato.
Tuttavia non eravate troppo occupato per incontrare molti gruppi d’affari e anche per andare a piedi fino alla Camera di Commercio degli Stati Uniti che vi si oppone.
Beh, è il secondo mandato e un tale raduno civico potrebbe essere programmato a vostro favore.
Potreste utilizzare questa occasione per fare un importante discorso sull’importanza e i significati del far avanzare la qualità e la quantità dei gruppi civici e dei loro capitoli che, presi insieme, sono importanti datori di lavoro.
I vostri consulenti potrebbero anche giustificare la fatica come lo stimolo a un piano per l’occupazione e sollecitare contributi di beneficenza più grandi tratti dalle migliaia di miliardi di dollari di denaro inerte nelle mani delle classi economiche superiori.
3. Il rafforzamento dei processi democratici, l’espansione delle istituzioni democratiche e la partecipazione delle persone sono funzioni cardinali della presidenza.
Infatti, il professore di diritto a Harvard, Richard Parker nel suo piccolo, ma fondamentale libro: Qui la gente Regna (Harvard University Press, 1998) sostiene che la costituzione autorizza il presidente a “facilitare le energie politiche e civili del popolo”.
Un indirizzo importante su questo argomento dovrebbe essere diretto verso la vostra esperienza giovanile a Chicago ad osservare e affrontare molte forme di esclusione e di maltrattamento del popolo e verso la vostra sistemazione più recente in questa struttura di potere e sulla sua influenza sul Congresso.
Come è stato detto, la democrazia non è uno sport per spettatori.
Ciò richiede una cittadinanza motivata, insieme ai diritti, ai rimedi e ai meccanismi che facilitano le persone ad unirsi insieme come candidati, elettori, lavoratori, contribuenti, consumatori e comunità.
La concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani dei pochi che decidono per i molti è il grande distruttore delle funzioni democratiche di ogni società.
Fu il giudice Louis Brandeis che, in modo memorabile, dichiarò: “In questo paese si può avere sia la democrazia che una grande ricchezza concentrata nelle mani di pochi, ma non possiamo avere entrambe le cose”.
E un altro giurista ben considerato, il giudice Learned Hand dichiarò: “Se vogliamo mantenere la nostra democrazia, ci deve essere un comandamento: Tu non farai giustizia a rate”.
Mentre la “politica” è vista da più persone come una parolaccia e mentre esse si spostano dal cinismo verso le istituzioni politiche verso una maggiore allontanamento da loro, inclusi gli incontri pubblici, le primarie, le elezioni e i referenda, la gente ha bisogno di un presidente che affronta questi sintomi invalidanti di una società democratica in indebolimento dal locale fino allo Stato e fino al livello nazionale della nostra politica economica.
Un tale indirizzo avrà riverberi positivi al di là del bene pubblico in generale.
A seconda del vostro scopo, dei consigli e degli annunci, esso raggiungerà i giovani del nostro paese, i nostri licei, l’università, i luoghi di lavoro e le scuole professionali.
Poiché potrebbe pure influenzare la routine tecnica e moribonda della Harvard Law Review (dove eravate presidente nel 1990) così come le altre scuole di diritto, gli ordini degli avvocati e pure quelli che aspirano a stime più elevate del proprio significato professionale (vedi il mio discorso “Lo splendore dei bisogni legali dei migliori avvocati” davanti alla Connecticut Bar Association del 17 Giugno 2013).
Se legge vuol dire giustizia, come dovrebbe, allora lo Stato di diritto ha bisogno della ristrutturazione presidenziale per rafforzare la fibra della nostra democrazia.
Spero che vedrà il merito di questi tre suggerimenti.
Una copia di questa lettera è stata inviata alla First Lady, Michelle Obama, il cui staff può reagire in maniera diverso.
Attendo con ansia la vostra reazione.
Cordiali saluti,
Ralph Nader
Tradotto da F. Allegri il 22/05/2014.
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Il Picco della scarsità di acqua e cibo
Lester R. Brown
www.earth-policy.org/books/fpep/fpepch6
Earth Policy Release
Full Planet, Empty Plates
14 gennaio 2014
A livello internazionale, i conflitti sull’acqua tra i paesi dominano i titoli dei giornali.
Ma all’interno dei paesi è la competizione per l’acqua tra le città e le fattorie che preoccupa i leader politici. Sia l’economia che la politica non favoriscono gli agricoltori.
Essi perdono quasi sempre con le città.
Infatti, in molti paesi gli agricoltori affrontano oggi sia la contrazione dell’approvvigionamento di acqua e anche un’altra contrazione di tale fornitura.
In vaste aree degli Stati Uniti, come le Great Plains del sud e di sud-ovest, praticamente tutta l’acqua è usata oggi.
Il crescente fabbisogno idrico delle grandi città e di migliaia di piccoli centri spesso può essere soddisfatto solo prendendo acqua all’agricoltura.
Mentre il valore dell’acqua aumenta, più agricoltori vendono i loro diritti di irrigazione alle città, lasciando la loro terra a seccare.
Negli Stati Uniti occidentali, non passa giorno senza l’annuncio di una nuova vendita.
Oltre la metà di tutte le vendite sono di singoli agricoltori o dei loro distretti irrigui e vanno verso città e comuni.
Il rischio è che la terra produttiva di oggi si trasformi di nuovo nel deserto.
Il Colorado, con una popolazione in forte crescita, ha uno dei mercati dell’acqua più attivi al mondo.
Le città e i paesi di tutte le dimensioni stanno comprando i diritti dell’acqua per irrigazione da agricoltori e allevatori.
Nel bacino del fiume Arkansas che occupa il quarto sud-orientale dello stato, Colorado Springs e Aurora (un sobborgo di Denver) hanno già acquistato i diritti sull’acqua di un terzo dei terreni agricoli del bacino.
Aurora ha acquistato i diritti per l’acqua che un tempo era utilizzata per irrigare 19.000 acri di terreni agricoli nella valle dell’Arkansas.
La US Geological Survey stima che 400.000 acri di terreni agricoli si sono prosciugati in tutto lo stato tra il 2000 e il 2005.
Il Colorado non è il solo a perdere l’acqua da irrigazione.
Anche gli agricoltori in India perdono acqua a favore delle città.
Questo è sorprendentemente evidente a Chennai (ex Madras), una città di 9 milioni di persone, sulla costa orientale.
Come risultato della incapacità del governo della città di fornire acqua a molti dei suoi residenti, è emersa un’industria fiorente dei camion cisterna la quale compra acqua dagli agricoltori vicini e la rivende ai residenti assetati della città.
Per gli agricoltori vicini alla città, il prezzo di mercato dell’acqua supera di gran lunga il valore delle colture che possono produrre con essa.
Purtroppo, le 13.000 autocisterne che trasportano l’acqua a Chennai estraggono le risorse idriche sotterranee della regione.
Le falde freatiche sono in calo e i pozzi poco profondi sono andati a secco.
Alla fine anche i pozzi più profondi andranno a secco, privando le comunità rurali sia del loro approvvigionamento alimentare che del loro sostentamento.
La concorrenza sempre più intensa per l’acqua a livello locale ha portato il Ministro delle risorse idriche indiano a scherzare sul fatto che egli è in realtà il ministro dei conflitti per l’acqua.
Nella competizione per l’acqua tra gli agricoltori da un lato, e le città e le industrie, dall’altro, l’economia non favorisce l’agricoltura.
In paesi come la Cina, dove lo sviluppo industriale e i relativi posti di lavoro sono un obiettivo economico nazionale prioritario, l’agricoltura sta diventando il problema residuo in materia di fornitura di acqua.
Nei paesi in cui è stata rivendicata quasi tutta l’acqua, come in Nord Africa e in Medio Oriente, in genere le città possono ottenere più acqua solo prendendola dall’irrigazione.
In tal caso i paesi importano grano per compensare la perdita di produzione di grano.
Poiché ci vogliono 1.000 tonnellate d’acqua per produrrne 1 di grano, l’importazione di grano è il modo più efficace per importare acqua.
Allo stesso modo, la negoziazione dei futures sul grano è, in un certo senso, la negoziazione dei futures sull’acqua.
Nella misura in cui esiste un mercato mondiale dell’acqua, esso è interno al mercato mondiale del grano.
# # #
Da Full Planet, Empty Plates: La nuova geopolitica della scarsità alimentare di Lester R. Brown (New York: WW Norton & Co.)
Dati di supporto, video e slides sono disponibili per il download gratuito su www.earth-policy.org/books/fpep.
Sentitevi liberi di trasmettere queste informazioni ad amici, familiari e colleghi!
Contatto per i media: Reah Janise Kauffman
Contatto per la ricerca: Janet Larsen
Earth Policy Institute
1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington, DC 20036
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Nell’interesse pubblico
La Riservatezza colposa, tra trappole e deliri
Ralph Nader
10 Gennaio 2014
Avete sentito il ritornello “viviamo nell’era dell'informazione”.
Noi abbiamo l’accesso immediato a Internet, esso ci ha fornito enormi quantità di informazioni.
Non ci sono più scuse per noi per dire che non abbiamo le informazioni; sono lì, ma si deve agire sulle informazioni.
Quanto sopra è tutto vero, ma molto incompleto.
La tecnologia dell’informazione (IT), che ora fornisce milioni di posti di lavoro, non ha valori imperativi.
La struttura di potere è molto selettiva sui temi ai quali questa tecnologia può accedere.
Il potere vero è nelle aziende accentratrici e nelle mani governative.
A esempio, guardate solo a come reagiscono freneticamente le agenzie governative quando gli informatori come Chelsea Manning e Edward Snowden strappano le tende e rivelano la malizia diffusa o l’attività criminale.
Ecco gli esempi di ciò che un’età delle informazioni selettive tiene lontano dalle nostre dita, lontano dal Cloud, e lontano dai vostri smartphone:
1) I contratti dei consumatori che legano voi e i vostri diritti e vincolano i poteri spesso non sono disponibili per voi.
A volte potete vedere la sintesi di ciò che il senatore Elizabeth Warren ( Dem. Mass) chiama “topi di stampa” (i contratti di più pagine scritti in piccolo legalese), ma non potete trovare l’intero contratto della vostra linea aerea, del treno o del biglietto dell’autobus, della vostra assicurazione, anche dei vostri conti bancari o di altre attività che conducete sul mercato.
Naturalmente questo scritto in piccolo vi può mandare in galera, ed escludervi dalla vostra giornata in tribunale, può multarvi e permettere ai fornitori di modificare unilateralmente le condizioni del contratto.
2) Come contribuenti potete ottenere le sintesi di molti contratti federali con le società del valore di $ 500 miliardi di dollari, ma di solito non è possibile avere il testo completo on line.
È possibile averne alcuni se si chiede e aspetta, ma la maggior parte dei contratti gonfiati o controversi, come quelli che sono comuni nel settore della difesa o nell’attività di welfare aziendale, restano segreti o nascosti.
3) Molti prodotti e le sostanze chimiche nel cibo sono etichettati.
Ma molti altri ingredienti non lo sono, compresi il cibo da colture geneticamente modificate e altri ingredienti noti ai produttori o ai trasformatori.
4) L’ottenimento della vostra cartella clinica completa che voi o la vostra assicurazione avete pagato ai dottori che l’hanno compilata può essere una vera seccatura.
Fatture mediche imperscrutabili e lunghe, piene di codici e frodi, nascondono quello che dovrebbe essere visto in chiaro e quotidianamente per i pazienti.
L’esperto della Harvard University, Malcolm Sparrow, stima che la frode della fatturazione computerizzata e gli abusi siano almeno il 10% di tutte le spese sanitarie.
Quest’anno ciò manda oltre 270 miliardi di dollari giù per lo scarico.
Si potrebbe pensare a tutto ciò che quello spreco renderebbe più facile per i pazienti se si rivedessero le bollette, ma non nell’era dell’informazione selettiva.
5) Rispetto a una generazione fa, è difficile anche ottenere i numeri telefonici degli uffici dei capi delle imprese.
In alcuni casi, non si può nemmeno telefonare ai loro segretari e ai collaboratori.
L’accesso limitato ai gestori dei reclami rende difficile il lamento in modo efficace, il ricevimento di un punteggio di credito, lo sfidare una spesa in più o un altri problemi qualsiasi.
Più problematico, è l’impatto agghiacciante di un venditore in lotta con un consumatore tenace che non preme troppo forte, se lui vuole mantenere il suo rating di credito o il credito.
6) Di recente ai residenti di un isola hawaiana è stata negata ripetutamente l’informazioni sui pesticidi utilizzati da un agribusiness e che si sono diffusi nella loro zona di respiro.
La società ha sostenuto che l’informazione era un segreto commerciale e non l’ha divulgata a causa dei suoi potenziali concorrenti.
L’abuso della scusa del “commercio segreto” è ampio e spesso è usato dalle agenzie di sicurezza governative (come la Food and Drug Administration), che impongono il segreto quando una società si oppone a divulgare informazioni o vuole un’approvazione per vendere il suo prodotto.
Le sostanze tossiche o potenzialmente dannose non devono mai rimanere segrete per aumentare i profitti aziendali o coprire grosse incoscienze.
L’età dell’informazioni selettività, tuttavia, non è limitata a Internet; permea tutti i livelli di governo e tutte le operazioni societarie.
Oggi viviamo in un ‘epoca di grande segretezza del governo.
Le agenzie governative violano spesso la libertà federale e statale sulle leggi di informazione.
Anche alcune leggi, i regolamenti, gli ordini esecutivi e le note legali che autorizzano le avventure discutibili del governo sono segreti.
Sotto i presidenti George W. Bush e Barack Obama, c’è stato un aumento di leggi segrete, dei tribunali segreti, delle prove segrete, delle spese segrete per i pantani violenti all’estero, delle prigioni segrete, dello spionaggio segreto, degli arresti senza accuse aperte e anche – ricordate questo - decisioni giudiziarie redatte o censurate parzialmente che vengono pubblicate all’improvviso.
Unite quanto sopra con i contributi segreti alla campagna elettorale dei super- PAC e sarà facile capire la dichiarazione dello scorso anno dell’ex presidente Jimmy Carter che gli USA non hanno più una democrazia funzionante.
A livello governativo statale e locale, la maledizione del segreto è dilagante.
Nel Distretto di Columbia, l'Ufficio del Vice Sindaco per la Pianificazione e lo Sviluppo Economico ha ripetutamente rifiutato le richieste formali, ai sensi del DC Freedom of Information Act, di mostrare i contratti riguardanti la “vendita” di immobili pubblici (biblioteche, caserme dei pompieri, stazioni di polizia, scuole, ecc) agli sviluppatori privati.
Per gli appalti pubblici, la legge impone che loro siano pubblicati on-line, per la consultazione pubblica, anche se non c’è stata alcuna richiesta presentata da un cittadino.
Poi c’è l’informazione che i dirigenti aziendali non fanno avere ai loro proprietari (gli azionisti); spesso citando la regola molto espansa del “business judgement”.
Certo, gli azionisti, con le regole della Securities and Exchange Commission, ottengono risme di informazioni, ma non molte delle informazioni sensibili sui capi aziendali che si arricchiscono, prendendo decisioni sbagliate o spogliando in vari modi gli azionisti dei loro diritti di proprietà.
Gli esempi di informazioni critiche o di gioco che cambia - ben al di là delle vostre mani - sono una legione.
Quindi cerchiamo di non essere estatici sopra l’esplosione delle informazioni senza prestare attenzione alla loro implosione nelle cave dell’interesse speciale della nera segretezza.
Le trappole e le delusioni invitano le menti più esigenti a liberarsi dai “gee-whiz technotwits” che ci distraggono con gli ultimi gadget informativi.
Tradotto da F. Allegri il 14/05/2014.
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LA TARGA UNESCO PER LA VILLA MEDICEA DI CERRETO GUIDI
12/05/2014
Di F. Allegri
Tutte le ville medicee toscane sono entrate nel patrimonio architettonico tutelato dall’UNESCO, anche la villa di Cerreto Guidi che da alcuni anni ospita un museo delle armi da caccia e dei ritratti di casa Medici.
La scoperta della targa è stata l’occasione per una domenica di festa paesana, con 2 atti unici teatrali, un concerto d’archi, i discorsi delle autorità e un bel pranzo in piazza che ha attirata oltre 300 persone.
Tutte le realtà organizzate del paese si sono mobilitate per trasformare in un successo, una giornata che di sicuro è stata eccezionale.
L’inaugurazione con benedizione di Don Agostinelli è stata fatta domenica mattina alle 10:30 dopo un discorso del sindaco, Carlo Tempesti, della direttrice della villa, la dottoressa Tamassia, dell’assessore al turismo, Valentina Picchi e dell’assessore regionale Vittorio Bugli.
Il discorso più applaudito è stato quello dell’arciprete che ha ricordato il ruolo della sua chiesa all’interno del complesso architettonico della villa e anche il suo impegno per il restauro dei beni culturali del paese chiedendo al Bugli e alla giunta uscente un impegno per i lavori da fare alla torre campanaria.
In occasione della festa, si sono mobilitate anche le contrade che hanno portato sui ponti medicei i loro sbandieratori e hanno organizzato un mini corteo di figuranti in abiti nobili e di pregio.
Durante la giornata è stata rappresentata la commedia in atto unico all’aperto “Cosimo I in villa con la brigata” che rappresenta un momento medioevale di vita al cospetto del signore di toscana e di sua figlia che riceve una lettera del marito (autentica) e ne scrive una in risposta.
Dopo pranzo la commedia è stata replicata e in seguito c’è stato un concerto del Gruppo Insieme d’Archi dell’Accademia Musicale di San Miniato basso.
E’ fuori di dubbio che questa è anche una perla programmatica o un obbiettivo centrato per la giunta Tempesti che ha esaurito la sua missione dopo 10 anni scarni di soddisfazioni e dopo che il partito di maggioranza ha avviato un processo di rinnovamento a tratti incerti e a tratti rischioso a livello elettorale.
Con questo ultimo pranzo è finita un’epoca e presto ne inizierà un’altra: è bene che i riti di passaggio siano festeggiati!
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Molti paesi hanno raggiunto rendimenti decrescenti dall’uso di fertilizzanti
Lester R. Brown
Earth Policy Release
8 Gennaio 2014
Quando il chimico tedesco Justus von Liebig dimostrò nel 1847 che le principali sostanze nutritive tratte dal terreno dalle piante potevano essere fornite in forma minerale, pose le basi per lo sviluppo dell’industria dei fertilizzanti e per un salto enorme nella produzione mondiale di cibo del secolo successivo.
Nel corso del XIX secolo la crescita della produzione alimentare venne soprattutto dall’espansione della superficie coltivata.
Lo fu fino alla metà del XX secolo, quando le limitazioni delle terre emerse e l’aumento delle rese divenne essenziale, tanto che l’uso di fertilizzanti cominciò a salire.
La crescita dell’industria dei fertilizzanti nel mondo dopo la II° guerra mondiale fu spettacolare.
Tra il 1950 e il 1988, l’uso di fertilizzanti salì da 14 a 144 milioni di tonnellate.
Questo periodo di notevole crescita mondiale si concluse quando l’uso di fertilizzanti nella ex Unione Sovietica cadde precipitosamente dopo la rimozione delle sovvenzioni pesanti del 1988; i prezzi dei fertilizzanti salirono ai livelli del mercato mondiale.
Dopo il 1990, il crollo dell’Unione Sovietica e l’impegno dei suoi ex membri a convertirsi in economie di mercato portarono a una grave depressione economica in queste economie in transizione.
L’effetto combinato di questi cambiamenti fu un calo dei 4/5 dell’uso di fertilizzanti nella ex Unione Sovietica tra il 1988 e il 1995.
Dopo il 1995 il declino toccò il fondo, e gli aumenti in altri paesi, in particolare Cina e India, riportarono la crescita dell’uso di fertilizzanti nel mondo.
Mentre l’economia mondiale si evolse da essere in gran parte rurale ad essere fortemente urbanizzata, il ciclo di nutrizione naturale si interruppe.
Nelle società rurali tradizionali, il cibo viene consumato localmente e i rifiuti umani e animali sono restituiti alla terra, completando il ciclo di nutrizione.
Ma in società altamente urbanizzate, dove il cibo è consumato lontano da dove è prodotto, l’utilizzo dei fertilizzanti per sostituire i nutrienti persi è l’unico modo pratico per mantenere la produttività del terreno.
Quindi non sorprende che la crescita dell’uso di fertilizzanti segua da vicino la crescita dell’urbanizzazione, con gran parte di essa concentrata negli ultimi 60 anni.
I tre grandi produttori di cereali — Cina, India e Stati Uniti — sommano oltre la metà del consumo mondiale di fertilizzanti.
Negli Stati Uniti, la crescita dell’uso di fertilizzanti si concluse nel 1980.
L’uso di fertilizzanti in Cina è salito rapidamente negli ultimi decenni, ma si è stabilizzato dal 2007.
Al contrario, in India il consumo di fertilizzanti è ancora in aumento, con una crescita del 5% ogni anno.
Mentre la Cina utilizza 50 milioni di tonnellate di fertilizzanti all’anno e l’India ne utilizza 28 milioni, gli Stati Uniti ne usano solo 20 milioni.
Dato che la Cina utilizza 2,5 volte più concime degli Stati Uniti e che le medie totali annuali della produzione di grano dei 2 paesi sono simili — 450 milioni di tonnellate in Cina rispetto ai 400 milioni degli Stati Uniti — il grano prodotto per tonnellata di fertilizzante usato negli Stati Uniti è circa il doppio che in Cina.
Questo in parte perché gli agricoltori americani sono molto più precisi nell’uso di concimi in caso di necessità, ma anche in parte perché gli Stati Uniti sono il maggior produttore di soia del mondo.
(La produzione di soia del Brasile è salita recentemente alle stelle, portandolo in contesa con gli Stati Uniti.)
La soia, essendo un legume, fissa l’azoto nel terreno ed esso può essere utilizzato da colture successive.
Gli agricoltori USA piantano regolarmente mais e soia in una rotazione biennale, riducendo così la quantità di fertilizzanti azotati che deve essere usata per il mais.
Nonostante questo vantaggio degli Stati Uniti in termini di efficienza dell’uso di fertilizzanti sulla Cina, l’uso eccessivo di concimi pone seri problemi di inquinamento in entrambi i paesi.
Il deflusso di fertilizzanti dalla Corn Belt degli USA, per esempio, contribuisce ogni anno pesantemente a distruggere l’ossigeno nella “zona morta” del Golfo del Messico — una zona dove la vita di mare non può esistere che in pochi anni è divenuta grande quanto il New Jersey.
La ricerca suggerisce che gli agricoltori statunitensi e cinesi potrebbero utilizzare sostanzialmente meno fertilizzanti e mantenere o addirittura aumentare la produttività.
In molte altre economie agricole avanzate, l’uso di fertilizzanti è diminuito effettivamente negli ultimi decenni.
La Francia, la Germania e il Regno Unito, che insieme rappresentano oltre 1/3 del raccolto del grano europeo, hanno mantenuto i livelli di produzione elevati, nonostante le diminuzioni significative dell’uso di fertilizzanti.
Oggi gli agricoltori in Francia e Germania usano la metà del fertilizzante che usarono negli anni ottanta, mentre nel Regno Unito l’uso di fertilizzanti è sceso del 40 %.
E in Giappone, il 56% in meno di fertilizzante è utilizzato oggi rispetto al picco del 1973.
Ci sono ancora alcuni paesi con un grande potenziale per espandere l’uso di fertilizzanti.
Ma in molti paesi che hanno efficacemente rimossi i vincoli dei nutrienti sul rendimento dei raccolti, l’uso di più fertilizzante ha scarso effetto sui rendimenti.
Per il mondo intero, l’era della rapida crescita dell’uso di fertilizzanti è ormai storia.
# # #
Per ulteriori approfondimenti sulla situazione alimentare globale, leggi Full Planet, Empty Plates: La nuova geopolitica della scarsità alimentare, di Lester R. Brown (WW Norton: ottobre 2012).
Troverete i dati e la presentazione in PowerPoint on-line su www.earth-policy.org/books/fpep.
I dati e le risorse aggiuntive sono su www.earth-policy.org.
Sentitevi liberi di trasmettere queste informazioni ad amici, familiari e colleghi!
Contatto per i media: Reah Janise Kauffman
Contatto per la ricerca: Janet Larsen
Earth Policy Institute
1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington, DC 20036
Tradotto da F. Allegri il 10/05/2014.
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LA CONFCOMMERCIO DI LAMPORECCHIO INCONTRA I CANDIDATI SINDACO.
Impegni e prospettive per il territorio: il punto di vista delle imprese
07/05/2014
Di F. Allegri
Mercoledì sera sono stato a Lamporecchio.
Prima della chiusura dei negozi, ho fatto un giro per il centro commerciale naturale e ho visto che c’era del movimento di gente e soprattutto ho visto che non c’erano molti spazi commerciali da affittare.
Camminando ho maturato la seguente convinzione: “Lamporecchio ha resistito alla crisi meglio dei comuni vicini.
Subito dopo mi sono recato al municipio e ho assistito all’incontro con i candidati sindaco organizzato dalla confcommercio locale guidata dal Ginanni e della Val di Nievole guidata dal Marianeschi.
E’ stato un incontro concreto e interessante e ho capito che la confcommercio vuole una politica della crescita e ha ben chiaro quali sono gli ostacoli da superare e le richieste da fare alla politica locale.
I candidati sindaco sono 4: il favorito è Alessio Torrigiani che ha vinto le primarie del PD e dei suoi alleati (troverete articoli dettagliati se esplorerete il blog); poi c’è la candidata del m5s Cinzia Benvenuti che viene da Cerbaia e, almeno a me, ricorda la tradizione rossa e comunista di quel territorio; infine vengono i due candidati di un centro – destra che diviso è ancora più debole.
Il primo è Luigi Lupo, medico e leader storico di Forza Italia a Lamporecchio che io conobbi quando era consigliere comunale a Empoli, e Pierluigi Brotini che ha brillato nel dibattito per la sua schiettezza e simpatia.
La Confcommercio ha posto le stesse domande a tutti i candidati e loro si sono alternati nelle risposte.
IL DIBATTITO È INIZIATO DAL PIANO COMMERCIALE PER IL CAPOLUOGO.
Ha iniziato a parlare la candidata del m5s che ha mostrato grinta e semplicità, ma non mi è sembrata preparata in modo adeguato per guidare il comune.
Lei guarda all’economia a chilometri zero e alla promozione delle piccole realtà economiche da far fare ai comuni. Cose già fatte e già viste che creano molto meno lavoro di quanto credono alcune persone.
Subito dopo è partito bene il dottor lupo dicendo che si parte dalla cura del territorio che è molto difficile e dal rilancio del turismo locale che vanta 100.000 presenze e può crescere. Serve un’agenzia turistica per il Montalbano, servono i sentieri per le camminate e serve un lavoro sulle eccellenze, a partire dal brigidino. In una parola serve un turismo di qualità.
Il commercio e il turismo sono fondamentali anche per Torrigiani e per questo vanno sostenuti e incentivati. Vanno mantenuti i negozi nelle frazioni e bisogna migliorare la qualità del turismo che deve portare anche visitatori per le bellezze locali e soldi alla nostra economia.
Brotini ha chiuso la discussione con efficacia ricordando che nel 2013 il comune ha stanziato per il turismo 13.000 euro e di sicuro Vinci ha fatto di più.
SUBITO DOPO SI È PARLATO DI VIABILITÀ E DI AGGREGAZIONE URBANA
Lupo propone una generale riqualificazione delle piazze, ora sono solo dei parcheggi e resta solo un giardino. Al momento, anche a Lamporecchio mancano i fondi per la manutenzione delle strade.
Va anche ripensata l’illuminazione del paese e soprattutto serve la collaborazione di tutti.
Per Torrigiani, il primo problema del comune è il traffico pesante che da Pistoia va Empoli e bisogna lavorare per togliere questo traffico dalla strada collinare. Saranno fatti dei lavori all’incrocio di Faltognano e anche lui vuole ristrutturare le tre piazze del comune, a partire da Piazza IV Novembre che non sarà più un giardino e sarà destinata al mercato settimanale. Ci sarà una piazza per gli eventi. Anche lui ha sottolineato il problema delle manutenzioni in una situazione di carenza di fondi.
Brotini ha invocato l’intervento di un mago per risolvere i problemi di viabilità del comune e ha ricordato che Via Verdi, una strada provinciale, porta ad una casa privata. Veniamo da troppi anni di abbandono, ma in ogni caso va reso bello ciò che si ha.
La Benvenuti ha sottolineato la mancanza di una piazza rappresentativa anche perché Piazza Berni (davanti al comune) è solo un parcheggio. Ha introdotto il tema dei fondi europei e ha chiesto il taglio dell’erba ai margini delle strade che anche quest’anno è in ritardo.
LA SERATA È ENTRATA NEL VIVO QUANDO SI È PARLATO DI TRIBUTI E DELLA TASSA SUI RIFIUTI.
Il tema è caldo per i commercianti di Lamporecchio stretti l’ATO 2 toscano (che è quello negativo tra i 3 toscani) e le scelte costose di Publiambiente.
Il tema è delicato per i candidati sindaco, Torrigiani e Lupo non hanno citato la partecipata empolese.
Il primo ha parlato della collaborazione tra comuni e dell’importanza delle gestioni associate limitandosi a dire che certi enti dovranno risparmiare.
Il Brotini ha sottolineato che il tema disturba chi ha un’attività. Tre anni fa fu l’empolese Mori ha spiegato il progetto di differenziazione dei rifiuti e disse che ci volevano 3 anni per realizzare dei risparmi nella tariffa dato che lo smaltimento costata 200 euro a tonnellata. Per lui, il Mori è da rincorrere.
La Benvenuti chiede una raccolta differenziata diversa, si può cambiare i mezzi di trasporto e la destinazione, si possono cercare aziende alternative. Oggi i commercianti pagano per tutti.
A questo punto del dibattito ho saputo che Lamporecchio ha una ICI/IMU molto alta, siamo al 9,6 e passerà al 10,6. Non è chiaro il perché questo accada, la mia convinzione è che il comune ha un nucleo cospicuo di popolazione agiata e benestante facile da tassare.
Per Lupo, si può risparmiare un 20% di spese se si trattano bene i rifiuti e di conseguenza serve una rinegoziazione dei contratti di servizio. Al momento il problema del comune viene dagli oneri di urbanizzazione che sono calati da un 1.200.000 a 200.000 euro. Infine ha sottolineato che i fondi CEE possono coprire solo il 50% dei progetti finanziati e che per il taglio dell’erba è disponibile un fondo da 30.000 euro aperto per chi ha macchinari adatti a realizzare i lavori.
SUBITO DOPO SI E’ PARLATO DEL RAPPORTO TRA CENTRO COMMERCIALE NATURALE E COMUNE.
Per Brotini bisogna organizzare manifestazioni senza fare debiti e neanche danni.
La Benvenuti ha chiesto un maggiore coinvolgimento dei commercianti (a questo punto il Ginanni ha puntualizzato che loro hanno già organizzato il Carnevale e tutte le altre manifestazioni eccetto la Notte bianca. Hanno sempre avuto il supporto del comune).
Lupo ha fatto un intervento analitico.
Per lui, in alta stagione vanno coinvolti gli stranieri e loro devono interagire con la realtà locale.
In inverno si può ripartire dalla vendemmia e dalla frangitura dell’olio; si può fare un mercatino di Natale e si può creare un premio come il Brigidino d’oro per personalità di rilievo. Bisogna fare eventi nelle ville storiche della zona.
Torrigiani ha concordato sul fatto che gli eventi incrementano il turismo e il commercio. Serve un maggiore impegno politico e un soggetto apposito da costituire per curare il centro commerciale naturale.
Subito dopo c’è stata una riflessione specifica su TURISMO E SULLA TASSA DI SOGGIORNO.
La Benvenuti ha sottolineato che questa tassa non è gradita a Lamporecchio.
Per Lupo, questa è una tassa per grandi città turistiche, qui è una forzatura. Non giova al turismo da campeggio che frequenta questo comune e andrà rivista.
Anche per Torrigiani serve un riesame, mentre i soldi ottenuti andranno investiti nel turismo, sulla promozione e sulla cura del territorio.
Per Brotini questa tassa va abolita e ha anche ricordato che essa grava pure sul commercio locale.
Nella parte finale si è parlato di progetti futuri e della prima cosa da fare per il nuovo sindaco.
In questo contesto Lupo ha parlato di più parcheggi per avere crescita turistica.
Torrigiani ha parlato del museo del brigidino.
Brotini ha ricordato che ci sono pochi soldi e ha fatto vari esempi simpatici.
Sul tema dei primi 30 giorni tutti i candidati si sono limitati a promettere un nuovo confronto con i commercianti.
Sotto una leggera pioggia ho conversato con amici e imprenditori e sono tornato a casa con questa convinzione: Lamporecchio ha un’economia solida che ha retto bene alla crisi. Ha prospettive di sviluppo che sbattono contro una tassa di soggiorno che è una vera “decima” per il settore e contro una tassazione locale eccessiva che cura di più la ridistribuzione del reddito rispetto alla creazione di ricchezza.
Il 25 maggio capiremo quale forza politica c’è dietro queste idee e questi problemi da affrontare!
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Nell’interesse pubblico
Lettera a George W. Bush
Ralph Nader
2 gennaio 2014
George W. Bush
George W. Bush Presidential Center
PO Box 560887
Dallas, Texas, 57356
Caro signor Bush:
Pochi giorni fa ho ricevuto una lettera personalizzata dal Presidential Center che includeva una scheda di sollecitazione per le donazioni che in realtà mi ha fornito le parole per la mia risposta.
Ho letto: “Sono onorato di contribuire a raccontare la storia della presidenza Bush” e “Sono entusiasta che l’Istituto Bush promuova principi eterni e le soluzioni pratiche alle sfide che affliggono il nostro mondo”.
(Qui di seguito ci sono le categorie di “contributi deducibili” che iniziano da 25 dollari e vanno verso l’alto.)
Forse voi intendevate i “principi senza tempo” che spinsero lei e il signor Cheney a invadere il paese dell’Iraq che, contrariamente alle vostre fabbricazioni, inganni e occultamenti, mai minacciò gli Stati Uniti?
L’Iraq non poteva [sotto il suo dittatore e il suo esercito stremato] neanche minacciare i suoi ben più potenti vicini, anche se il regime iracheno lo fece.
Oggi, l’Iraq rimane un paese (con circa le dimensioni e la popolazione del Texas) che voi avete distrutto, un paese dove oltre un milione di iracheni, tra cui molti bambini e neonati (ricordate Falluja?) hanno perso la vita, altri milioni sono malati o feriti, e altri milioni sono stati costretti a diventare profughi, tra i quali la maggior parte dei cristiani iracheni.
L’Iraq è un paese pieno di conflitti settari che la vostra invasione prolungata ha trasformato in quello che è ormai guerra aperta.
L’Iraq è un paese in cui al- Qaeda si sta diffondendo con esplosioni che uccidono 20, 30, 40, 50 o 60 vite al giorno.
Solo questa settimana, è stato scritto che gli Stati Uniti hanno inviato missili aria- terra Hellfire per la forza aerea irachena da usare contro gli accampamenti del “ramo locale di al – Qaeda”.
Non c’era al-Qaeda in Iraq prima dell’invasione. Al- Qaeda e Saddam Hussein erano nemici mortali.
Il sociocidio in Iraq di Bush/Cheney, insieme con la perdita di decine di migliaia di vite dei soldati statunitensi, innumerevoli ferimenti e malattie, registrati (con il passare del tempo), non vi fanno riconoscere che voi avete fatto qualcosa di sbagliato e non vi fa accettare la responsabilità per l’illegittimità delle vostre azioni militari senza la dichiarazione di guerra del Congresso.
Avete anche voltato le spalle agli iracheni che lavoravano con le forze di occupazione militare USA come autisti, traduttori ecc con grande rischio per se stessi e le loro famiglie e chiedono disperatamente i visti per gli USA, spesso con il supporto del nostro personale militare.
La vostra amministrazione permise a un minor numero di iracheni di venire in USA, meno di quanto fece la Svezia nello stesso periodo e molto, molto meno del numero dei rifugiati vietnamiti che vennero qui negli anni settanta.
Quando eravate un candidato, vi definii una società in corsa per la presidenza mascherata da essere umano.
Col tempo trasformaste una metafora in realtà.
Come società, non esprimete nessun rimorso, nessuna vergogna, nessuna compassione e fate resistenza ad ammettere qualcosa di diverso dal dire che non avete fatto nulla di male.
Ogni giorno gli iracheni, compresi i bambini, continuano a morire o a soffrire terribilmente.
Quando il paraplegico e veterano dell’esercito USA, Tomas Young, vi scrisse l’anno scorso cercando qualche riconoscimento sul fatto che molte fatti erano criminali per molti soldati iracheni e americani, voi non vi degnaste di rispondere, come non lo faceste a Cindy Sheehan, che perse suo figlio, Casey, in Iraq.
Come diceste: “la cosa interessante di essere il presidente” è che voi “non ci si sente come [voi] chi deve una spiegazione a qualcuno”.
In qualità di ex presidente, non è cambiato nulla mentre fate discorsi molto lucrativi davanti gruppi di imprese e, straordinariamente, chiedete agli americani denaro per sostenere il vostro “lavoro continuo nel servizio pubblico”.
I sondaggisti suppongono che la maggioranza degli iracheni direbbe che per loro la vita di oggi è peggio che sotto la brutale dittatura di Saddam Hussein.
Direbbero anche che George W. Bush lasciò l’Iraq peggio di quando entrò, nonostante che gli USA prima del 2003 avessero attuato le sanzioni che causarono tante morti di bambini iracheni e danneggiarono la salute di tante famiglie civili.
La vostra consigliera per la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice, mentre dichiarò pubblicamente nel 2012 che “l’arco della storia” potrebbe essere migliore nel dopo - invasione dell’Iraq rispetto al caos violento di oggi, lei si prese “la responsabilità personale” per le vittime e le macerie. E voi?
Potete, almeno, sollecitare pubblicamente il governo federale ad ammettere più civili iracheni, che collaborarono all’occupazione militare statunitense, in questo paese per sfuggire alla rappresaglia che hanno subito i loro colleghi?
E’ solo il minimo che potete fare per diminuire di poco i molteplici contraccolpi massicci che le vostre politiche militari avventate causarono?
Fu proprio il consigliere anti - terrorismo della Casa Bianca, Richard Clarke, che scrisse nel suo libro (Against All Enemies: Dentro la guerra al terrore dell’America), subito dopo aver lasciato il suo posto, che gli USA giocarono come voleva Osama bin Laden invadendo l’Iraq.
State meditando in privato su ciò che la vostra invasione dell’Iraq fece agli iracheni, alle famiglie dei militari americani, all’economia e alla diffusione degli attacchi di al - Qaeda in numerosi paesi?
Cordiali saluti.
P.S. Allego come contributo in natura per la Biblioteca del vostro centro presidenziale il libro Rogue Nation: l’unilateralismo americano e il fallimento delle buone intenzioni di Clyde Prestowitz (2003) poiché io sono sicuro che voi lo conoscete. Noti il commento positivo sul retro copertina del generale Wesley Clark.
Tradotto da F. Allegri il 6 maggio 2014.
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Nell’interesse pubblico
Dieci libri che faranno discutere nell’anno nuovo
Ralph Nader
31 dicembre 2013
1. Pensare come un plebeo: Una breve introduzione alla Vita dei Comuni di David Bollier (New Society Publishers)
David Bollier è un noto scrittore e un difensore di tutti quei beni della vita reale - quelli che noi possediamo, dalle terre pubbliche, alle onde radio, le informazioni online e le attività civiche locali. Chiama i beni comuni “economia parallela e ordine sociale che .... affermano che un altro mondo è possibile. E ancora: possiamo costruirlo noi stessi, adesso”.
2. Tutti i banchieri del presidente: Le Alleanze nascoste che guidano il Potere Americano di Nomi Prins (Nation Books)
Tutti i banchieri del Presidente parla delle alleanze nascoste tra i grandi banchieri e i capi di governo che essi hanno controllato negli ultimi 100 anni. Una storia avvincente che riflette le parole del famoso Louis B. Brandeis (poi diventato giudice della Corte Suprema Brandeis) che scrisse: “Dobbiamo rompere il Trust del denaro o lui romperà noi”.La Prins è stata un ex direttore di Goldman Sachs. Lei conosce questo mondo.
3. Come si può rappresentare quelle persone? A cura di Abbe Smith e Monroe H. Freedman (Palgrave Macmillan)
Quante volte è stata fatta agli avvocati della difesa penale questa domanda quando rappresentano imputati impopolari, sgradevoli o orrendi? Quindici avvocati della difesa penale scrivono risposte brevi ma educative sia in termini personali che professionali. Potrete imparare molto sul nostro sistema giuridico.
4. La Verità in piccole dosi: Perché stiamo perdendo la guerra contro il cancro e come vincerla di Clifton Leaf (Simon & Schuster)
La verità in piccole dosi è un rapporto sobrio, dettagliato che sfata i miti. Leaf conclude che la “guerra al cancro” è un fallimento a causa di una disfunzionale “cultura – cancro” – “un pensiero di gruppo che spinge decine di migliaia di medici e scienziati verso l’obiettivo di trovare i più piccoli miglioramenti nel trattamento piuttosto che fare scoperte originali; che promuove la soluzione isolata e ridondante del problema anziché la cooperazione; e premia il successo accademico e la pubblicazione sopra ogni altra cosa”. Lui mostra perché “l’immenso investimento del pubblico nella ricerca è stato sprecato male”.
5. The American Way of Poverty: Come vive ancora l’altra metà di Sasha Abramsky (Nation Books)
L’American Way of Poverty è un degno successore di The Other America di Michael Harrington, che uscì nel 1962 e contribuì a scatenare una guerra contro la povertà. Abramsky mette i tanti volti della povertà in un contesto più ampio che scatena quella indignazione del lettore che le sole statistiche non possono provocare.
6. L’Azienda: La storia della McKinsey e della sua influenza sull’affare americano di Duff McDonald (Simon and Shuster)
Lo Studio ritrae una scuola di perfezionamento per la plutocrazia sia come reclutatore precoce dei futuri mediatori di potere nel mondo degli affari e del governo e come “prestigioso” fornitore di consulenza di gestione aziendale spesso di dubbio valore.
7. Censored 2014: Discorso senza paura in tempi fatali di Mickey Huff e Andy Lee Roth con Project Censored (Seven Stories Press)
Censored 2014 è una finestra aperta annualmente sulla grande censura e su quella di routine. E’ sempre doveroso leggerlo. Questo volume descrive le notizie più censurate con analisi dei media del 2012-2013. Che commento scioccante per la cosiddetta stampa libera!
8. Letali ma legali: Corporazioni, consumo e tutela della salute pubblica di Nicholas Freudenberg (Oxford University Press)
L’aggregazione è una strategia chiave per i movimenti per la giustizia. L’autore offre ai lettori una aggregazione crescente di reati societari e abusi che distruggono o danneggiano ogni giorno la salute, la sicurezza e il benessere economico della popolazione. Dopo aggrega le ultime vittorie civiche e politiche oltre il fondamentalismo del mercato e delle sue non leggi aziendali per la definizione di iniziative di riforma future.
9. Le Politiche davanti al Portico: L’Apogeo dimenticato dell’attivismo americano negli anni settanta e ottanta di Michael Stewart Foley (Hill and Wang)
I decenni sono stereotipati e spesso esagerati. Foley contesta l’idea convenzionale che ci fu una delusione acuta e improvvisa nell’attivismo civico dopo gli anni Sessanta. Forse l’impressione è stata trasmessa dalla copertura mitigata dei media. Buon antidoto per chi è ancora demoralizzato da mitologie decennali.
10. Le carte del Capitalismo: I difetti fatali di un sistema obsoleto scritti da Jerry Mander (Counterpoint)
Le carte del capitalismo è una critica fondamentale ai problemi intrinseci del sistema capitalistico che l’autore ritiene siano inerenti alla sua struttura e non riformabili. Un celebre ex dirigente pubblicitario, Mander esplora gli incentivi perversi del capitalismo societario meglio di quasi chiunque scriva oggi. E l’uomo, può scrivere. Peccato che i grandi di Wall Street non lo discuteranno.
Anni fa i libri contavano di più, se si trattava di provocare il cambiamento. Spetta ai lettori di oggi il compito di non essere sopraffatti dal sovraccarico di informazioni, di essere selettivi e rendere ancora importanti i libri.
Tradotto da F. Allegri il 3 maggio 2014.
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L’incontro tra Confesercenti, CNA e i candidati – sindaco di Cerreto Guidi
30/04/2014
Di F. Allegri
Si è svolto a Cerreto Guidi il terzo incontro (di 11) tra la CNA, la Confesercenti e i candidati sindaco del nostro comune.
C’è già stato un incontro a Certaldo e ha avuto un buon risalto quello di Empoli che si è tenuto all’ex convento degli Agostiniani l’altro ieri.
La CNA e la Confesercenti hanno preparato 6 domande in tema di economia e hanno invitato i 5 candidati a fare alla fine un appello al voto.
C’è stata una polemica iniziale sull’orario pomeridiano scelto per la manifestazione, e Lapo Cantini della Confesercenti si è dichiarato favorevole ad organizzare anche un successivo incontro serale.
Il Cantini ha illustrato le richieste della sua associazione per i candidati sindaci degli 11 comuni della nostra Unione di comuni e la signora Elena Baldi della CNA è entrata nei temi delle infrastrutture, del rilancio del commercio e dello sviluppo del turismo.
La discussione è stata coordinata dalla giornalista Samanta Panelli.
Ecco un breve vaglio dei 6 temi proposti con una mia analisi personale.
1) IL CENTRO STORICO
Simone Barontini della Lista Cittadini per Cambiare ha colto l’opportunità di ricordarci che Cerreto ha avuto una crisi anticipata che permane da almeno 15 anni con il picco del crollo occupazionale tra il 2001 e il 2004. La discussione sul centro storico parte dalla Villa Medicea che la settimana prossima diverrà patrimonio dell’Unesco, ma ad oggi non è segnalata in superstrada.
Maurizio Bruni del nuovo centro destra ha introdotto il tema della chiusura del centro o della riapertura integrale poi ha chiesto esenzioni fiscali in tema di nettezza urbana.
Il 5 Stelle non ha mandato la sua candidata sindaco che ancora non ho sentito parlare, era presente il candidato Mariotti che nella vita è un commerciante e ha esordito elogiando l’associazione Buontalenti, le contrade, la parrocchia e la Pro Loco. Infine ha sottolineato il fatto che anche il centro di Cerreto è vittima della grande distribuzione.
Simona Rossetti del PD ha proposto di puntare sull’Unione dei comuni e sulle potenzialità culturali, architettoniche e paesaggistiche.
Vladimiro Spinelli della lista Rosso Cerreto (lista socialista e comunista) ha voluto elogiare la vecchia giunta che era appoggiata dall’esterno dalla sinistra per introdurre una prima critica alle scelte sovra-comunali. Spinelli chiede una promozione del locale con eventi mensili.
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La mia convinzione attuale è che il centro non sarà valorizzato nei prossimi 5 anni e che la targa UNESCO sia una falsa reliquia da mostrare in una celebrazione dell’ordine partitico tradizionale e costituito.
2) LE ECCELLENZE TURISTICHE DA VALORIZZARE
Bruni ha parlato di una scuola di arti e mestieri da realizzare nelle cantine della villa Medicea (che al momento sono in stato di semi abbandono) sul modello della scuola di ottica di Vinci.
Per Mariotti la villa potrebbe essere un volano per il turismo e ha chiesto di rifare il Mangiandando.
La Rossetti ha parlato del recupero delle facciate in un progetto complessivo e di coordinare le possibilità di ripresa turistica realizzando accordi con i comuni vicini.
Spinelli ha chiesto di valorizzare il padule con un turismo ambientale.
Barontini ha sparato il colpo contro la vecchia giunta dicendo che il turismo cerretese non si rilancia con il Mumeloc che costò 1.144.500 euro e ha spese annue di 20.000 dato che nel 2012 ha incassato 598 euro di entrate. Ha anche raccontato un articolo della scrittrice Carolyn Murphy.
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Mi pare evidente che i candidati sindaci non trovano eccellenze turistiche. Io ne conosco una, ma per oggi la terrò per me.
Posso prevedere che non avremo una crescita turistica nei prossimi 5 anni?
3) IL TAPPETO ROSSO PER LE IMPRESE
Mariotti ha parlato del progetto delle imprese in comune, si tratta di un tavolo di concertazione permanente.
La Rossetti ha parlato di formazione professionale mirata e di opportunità per i giovani.
Spinelli ha parlato di sgravi fiscali e di supporto ad innovazione e ricerca che in questi anni è mancata.
L’informatizzazione con la ADSL va completata a Stabbia e serve una bretella sulla 439.
Per Barontini, Cerreto è la Cenerentola delle infrastrutture. Un paese immobile dagli anni settanta. Secondo lui, non si risolveranno i problemi partendo dall’Unione dei comuni. Serve una fusione di comuni e lui pensa ad una fusione tra i 5 comuni dell’Empolese (Vinci, Cerreto, Empoli, Montelupo e Limite e Capraia).
Maurizio Bruni ha criticato le 4 aree industriali create dal PD, tutte sotto il livello dei fiumi circostanti.
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Il tappeto rosso non si vede, forse è un mantello dell’invisibilità.
Non mi risulta che qualcuno voglia venire ad investire a Cerreto e per lo meno nessuno si è azzardato a dire che il municipio potrebbe essere un volano per l’economia. Di questi tempi ….
4) L’IMPRESA TRA SVILUPPO E INNOVAZIONE: IL RILANCIO DELL’ASEV.
Va premesso che le associazioni organizzatrici chiedono la costituzione di un fondo da utilizzare per questo scopo specifico.
La Rossetti del PD si è impegnata a stimolare l’ASEV e i centri per il lavoro. Occorre informatizzare i disoccupati e il comune starà vicino a chi fa formazione.
Anche Spinelli chiede attenzione per i formatori e ha denunciato la mancanza di formazione anche in questi territori.
Qui Barontini ha attaccato il Multipresidente di troppe partecipate al 99%.
Il porta a porta è un fallimento costoso e lui pensa alle isole ecologiche. Basta con la tariffa sui rifiuti e alle partecipate degli strapagati.
Bruni ha aggiunto il suo NO al Mumeloc e l’ha abbinato all’ASEV. Serve un cambiamento politico contro chi non fa nulla da decenni.
Qui mi è piaciuto il Mariotti che ha ricordato l’incontro del m5s con i 4 candidati toscani alle europee (vedi articolo dedicato) e ha sottolineato l’importanza dei fondi europei e della creazione di uno sportello europeo.
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Non saprei dire cosa ha formato l’ASEV a Cerreto.
Per me non ha fatto nulla, almeno che non sia entrato in corsi come quello dei potatori di olivi.
Se questo corso fosse tra le sue ideazioni io mi schiero tra gli abolitori.
Si dovrebbe ripartire dai fondi europei, io lo so e forse posso accendere un lumino di speranza.
La grande battaglia sarà su TARES e tariffa dei rifiuti per le imprese: il tema sarà caldo.
5) QUALI ISTITUZIONI LOCALI?
Spinelli dice si al comune unico e inizia una polemica tutta sua con il comune di Vinci e la sua amministrazione passata, quella del deputato e segretario regionale del PD, Dario Parrini.
Barontini ha espresso per primo lo stupore dei candidati per l’affondo di spinelli poi ha parlato della fusione tra i 5 comuni.
Per Bruni il circondario è un grosso involucro burocratico di grossi burocrati.
Mariotti è per l’accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti, sul tema dell’unione dei comuni il m5s prenderà una decisione nei prossimi mesi.
La Rossetti ha elogiato le politiche sociali e culturali del suo partito in tutta l’area degli 11 comuni. Mi è sembrato di sentire parlare la Barnini, ma anche il professor Pampaloni. L’empolese – Valdelsa ha una sua omogeneità nella sanità, nella scuola e nelle politiche per la casa. La Rossetti dice si all’Unione dei comuni che ottimizza i costi e offre più servizi sociali.
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Il tema della fusione dei comuni in questa zona è una mia creatura.
Non sono favorevole al comune unico e per fortuna non lo è il PD.
Fucecchio sta bene da solo e al massimo deve guardare al comprensorio del cuoio o oltre la palude.
Non mi piace un solo comune dell’Empolese e non vedo a chi possa giovare.
Un comune delle due sponde dell’Arno può unire Capraia e Montelupo oppure Limite, Spicchio e Sovigliana ad Empoli.
Oltre queste aree urbane serve un comune di e per la campagna!
6) LA SPENDING REVIEW
Per Barontini viviamo in una provincia nata fuori tempo massimo e da tagliare prima possibile. Serve una spendine review locale per le ex municipalizzate partendo da Acque Ingegneria e da Billing Solutions. Cerreto ha speso 600.000 euro in consulenze e ha impiegato 6 anni per fare il piano strutturale e il regolamento urbanistico (che lui vorrebbe rottamare).
Anche Maurizio Bruni ha attaccato la giunta PD ricordando i 68 appartamenti (li ha chiamati Sollicciano 2) invenduti a Lazzaretto. Ha anche ripreso la sua critica al piano regolatore di Vezio De Lucia, ex assessore all’immondizia della giunta Bassolino e ha ricordato le centinaia di osservazioni non accolte.
Mariotti ha parlato di bilancio partecipato, ma si è confuso e spiego oltre.
La Rossetti, che stasera non è stata particolarmente rottamatrice, ha elogiato la giunta passata per il suo impegno nel sociale.
Spinelli ha ricordato che il comune ha il bilancio sano e in regola e di conseguenza non è stato amministrato male.
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Qui io posso ricordare che non abbiamo pagato la mini IMU (solo noi negli 11 comuni).
Posso spiego i concetti di bilancio partecipato e di comune sano.
Dicesi bilancio partecipato quel bilancio che prevede spese per le realtà sociali presenti nella comunità. Non riguarda le imprese. Il rapporto tra imprese e bilancio si chiama lobbying ed è un’altra cosa. Questo lo dico alle 5 stelle, ma anche altri perché spesso trovo bilanci definiti partecipati solo perché presentati a 5 militanti di partito in un dibattito con nessun contraddittorio!
Il comune sano può avere mutui, basta che abbiano durate armonizzate a livello di interessi passivi e che riguardino opere utili alla collettività.
Un comune sano fa poche consulenze di parte, un comune sano ha un consiglio comunale organizzato per commissioni e non per assemblee occasionali quasi chiuse per le opposizioni.
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il 01/01/2023 alle 09:08
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il 25/11/2022 alle 21:24
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