Nell'antico borgo...

Galtellì. Le alluvioni non faranno più paura


Di Angelo Fontanesi, su "La NuovaSardegna" di oggi martedì 9 settembre 2008Galtellì. Il progetto per la messa in sicurezza del paese diventerà esecutivo GALTELLÌ. Argomenti di grande interesse all’ordine del giorno della riunione di consiglio comunale convocata oggi in municipio alle 18,30. L’assemblea consiliare è chiamata infatti ad esprimersi sul progetto preliminare per i lavori di messa in sicurezza del centro abitato da eventi alluvionali presentato dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, ente incaricato di progettare e realizzare l’opera con finanziamento regionale di 4 milioni e 800mila euro. Un progetto che si basa sulla realizzazione di un rilevato in terra a sezione collinare di altezza variabile tra i 2,5 e 3 metri di altezza che sul lato destro del Cedrino correrà per tutta l’estensione dell’abitato sino all’intersezione con la statale 129, mentre sul versante opposto seguirà il tracciato dello stradello dell’argine sino alla località di Fenuti. Nelle more di questo progetto però, l’attuale amministrazione intende avviare, in una azione sinergica con gli altri comuni della Valle del Cedrino, l’iter progettuale per sfruttare un tratto del nuovo rilevato come circonvallazione escludendo così il centro abitato dal caotico e pericoloso traffico causato in gran parte dal transito dei mezzi pesanti. Un progetto per il quale che la Regione pare abbia già espresso un favorevole parere di massima anche sotto l’aspetto del suo finanziamento. Le opere a salvaguardia del centro abitato di Galtellì tornano dunque in consiglio comunale dopo esservi già passate nel dicembre scorso. Allora l’ipotesi progettuale presentata dal Consorzio di Bonifica aveva sollevato non poche perplessità tra gli amministratori locali che avevano chiesto al Consorzio di rivedere pi progetto prendendo in considerazione l’ipotesi di utilizzare, rafforzandolo, il muro di cemento armato già esistente sui lati del fiume. Una richiesta che però gli organai tecnici regionali competenti hanno definitivamente cassato perché non più conforme alle attuale normative urbanistiche e ambientali in vigore su tutto il territorio nazionale. Le maggiori perplessità sollevate dagli amministratori riguardavano la fascia di esproprio per la realizzazione dell’opera che pur non essendo di grande estensione va ad interessare 40 piccoli proprietari terrieri. Ora però pare sembrano esserci le condizioni perché il progetto possa finalmente entrare nella fase esecutiva. (a.f.)