Via, Verità e Vita

L'esame di coscienza e il proposito di correggersi


Fratelli, è doveroso, dinanzi a Gesù, esaminare attentamente la nostra coscienza; renderla, per quanto ci è possibile, pura e luminosa per mezzo del sincero pentimento e dell'umile confessione dei nostri peccati, cosicché nulla abbiamo di grave che ci impedisca di accedere degnamente al Santissimo Sacramento. Ci rincresca il dispiacere per tutte le nostre colpe e per tutte le volte che abbiamo offeso Dio con la nostra condotta. Disprezziamo di essere troppo attaccati alla carne e al mondo, così poco mortificati nelle passioni e pieni di impulsi di concupiscenza; così poco vigilanti sui nostri sensi, spesso perduti dietro enormi vanità, inclinati verso le cose esteriori e poco attenti a quelle interiori. Confessiamo dinanzi a Dio, con grande amarezza, la nostra fragilità, e proponiamoci di correggere giorno dopo giorno la nostra vita, per progredire spiritualmente. Confessiamo inoltre la nostra pigrizia nel fare il bene, e quante volte abbiamo voltato le spalle al fratello bisognoso. Dopo di che, rimettendoci interamente nella sua volontà, offriamo la nostra umile preghiera con tutto il cuore, affidandogli sia il corpo che l'anima, in modo da essere più degni dinanzi ai suoi occhi. Se uno farà tutto quanto gli è possibile, e si pentirà veramente, in verità, dice il Signore: "Non mi ricorderò più dei suoi peccati" (Lettera di San Paolo agli Ebrei 10,17), i quali saranno tutti perdonati.