Fratelli, per alcuni, purtroppo, la preghiera è un qualcosa di inutile, di scontato, quasi annoiante, che fa parte ormai delle cose superate. Per noi, invece, che crediamo fermamente in Dio e nel suo figlio unigenito, Gesù Cristo; per noi che affermiamo di avere fede, la preghiera diventa il tramite per creare un rapporto di unione e di intimità con il Signore. Pregare è realizzare un incontro misterioso tra noi e Dio. Sembra incredibile che Dio si conceda fino ad avere un rapporto d'amore esclusivo e speciale con noi; eppure è così. Quando noi preghiamo, Dio non è più lontano, ma vicino; non è più assente, ma presente; non è più astratto, ma si manifesta nella nostra vita. Pregare è far entrare Dio nelle nostre fragilità umane e nelle situazioni di debolezza in cui ci troviamo; è inoltre rapportarci con lui in un modo pieno e godibile. Pregare è anche saper tacere ed ascoltare, per riconoscere la voce silenziosa di Dio. Non esiste un vera relazione con Dio ed una fede autentica, senza la preghiera. Non cresce la nostra intimità con lui se non attraverso la preghiera; non si impara a trattare con Dio, a procurarci la sua amicizia ed a impegnare la nostra vita per il vangelo, se non con la preghiera. Chi prega vede Dio, perché vede svelarsi la sua gloria e la manifestazione delle sue promesse nella propria vita. Pregare è vivere d'amore per colui che ci ama. Solo chi non prega non è capace d'amare e di sentirsi amato, da Dio e dai fratelli, perché l'amore nasce dall'incontro e vive dell'incontro con l'amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili. Molti non pregano perché non vogliono riconoscere il loro bisogno di Dio, il loro bisogno di completarsi con lui, perché ciechi interiormente. Chi prega, invece, si apre a nuovi orizzonti della vita; scopre la bellezza di vivere nel Signore. C'è bisogno di riscoprire veramente la vera importanza del pregare, mezzo più alto per risolvere i problemi e tramite che ci conduce a Dio, in un vincolo di comunione d'amore indissolubile.
Incontrare Dio nella preghiera
Fratelli, per alcuni, purtroppo, la preghiera è un qualcosa di inutile, di scontato, quasi annoiante, che fa parte ormai delle cose superate. Per noi, invece, che crediamo fermamente in Dio e nel suo figlio unigenito, Gesù Cristo; per noi che affermiamo di avere fede, la preghiera diventa il tramite per creare un rapporto di unione e di intimità con il Signore. Pregare è realizzare un incontro misterioso tra noi e Dio. Sembra incredibile che Dio si conceda fino ad avere un rapporto d'amore esclusivo e speciale con noi; eppure è così. Quando noi preghiamo, Dio non è più lontano, ma vicino; non è più assente, ma presente; non è più astratto, ma si manifesta nella nostra vita. Pregare è far entrare Dio nelle nostre fragilità umane e nelle situazioni di debolezza in cui ci troviamo; è inoltre rapportarci con lui in un modo pieno e godibile. Pregare è anche saper tacere ed ascoltare, per riconoscere la voce silenziosa di Dio. Non esiste un vera relazione con Dio ed una fede autentica, senza la preghiera. Non cresce la nostra intimità con lui se non attraverso la preghiera; non si impara a trattare con Dio, a procurarci la sua amicizia ed a impegnare la nostra vita per il vangelo, se non con la preghiera. Chi prega vede Dio, perché vede svelarsi la sua gloria e la manifestazione delle sue promesse nella propria vita. Pregare è vivere d'amore per colui che ci ama. Solo chi non prega non è capace d'amare e di sentirsi amato, da Dio e dai fratelli, perché l'amore nasce dall'incontro e vive dell'incontro con l'amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili. Molti non pregano perché non vogliono riconoscere il loro bisogno di Dio, il loro bisogno di completarsi con lui, perché ciechi interiormente. Chi prega, invece, si apre a nuovi orizzonti della vita; scopre la bellezza di vivere nel Signore. C'è bisogno di riscoprire veramente la vera importanza del pregare, mezzo più alto per risolvere i problemi e tramite che ci conduce a Dio, in un vincolo di comunione d'amore indissolubile.