Via, Verità e Vita

La povertà spirituale proclamata dal Vangelo


Fratelli, il Vangelo dichiara, nel famoso discorso della Montagna fatto da Gesù: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli". Questa cosa è contenuta nelle otto Beatitudini in cui vengono disegnati coloro che erediteranno il regno dei cieli. In queste beatitudini il Signore ha racchiuso l'essenza del suo messaggio. La povertà in spirito non è solo il distacco dall'avarizia e dal desiderio sfrenato di ricchezze e di beni materiali, ma anche l'umiltà e la semplicità di cuore. Avere equivale a potere; potere equivale a godere; tutte queste cose mescolate alla superbia della vita, sono gli elementi che tengono schiavo il cuore dell'uomo. Gesù ha insegnato con l'esempio della sua vita umile e povera, ed ha poi raccomandato la semplicità, cosa indispensabile per una perfetta vita da cristiano. Un esempio di povertà spirituale ce lo propone la Vergine Maria, che si accontentò di sposare un povero falegname di Nazareth, San Giuseppe, vivendo con il lavoro delle sue mani, in perfetto voto di castità. Dopo la morte e ascensione di Gesù al cielo, Maria condivise con San Giovanni, il discepolo al quale Gesù l'aveva affidata, tutto ciò che possedeva. Lo stesso Gesù Cristo trascorse i suoi tre anni di vita pubblica in totale semplicità. Cerchiamo, dunque, di mettere Dio al primo posto nella nostra vita, perché egli è la più grande ricchezza che un uomo possa desiderare. Dei beni della Terra bisogna farne un uso utile e moderato, affinché possiamo vivere in perfetta sintonia con il Vangelo e non rendere il nostro cuore schiavo delle cose materiali. Così sia.