Fratelli, se noi venissimo a conoscenza della Verità in tutta la sua pienezza; se noi vedessimo il premio che Dio ci vuole donare per la vita eterna, sicuramente lascieremmo perdere tante cose dispersive di questo mondo e ci rimetteremmo totalmente a lui, accettando benevolmente sia le sofferenze che le più aspre tribolazioni, coscienti che la nostra presenza nel regno dei cieli vale molto di più di un'esistenza terrena passata ad "alimentarsi" delle cose del mondo, spesso dannose. Accetteremmo di buon grado di essere umiliati e giudicati dagli uomini, senza pronunciare parola; avremmo un basso giudizio su noi stessi, nati dalla carne e bisognosi di rinascere dallo Spirito; crederemmo inoltre che il guadagno più grande non è il denaro, ma la pace del cuore in comunione di Nostro Signore. Se tutto ciò ha interesse per noi e venisse compreso in tutta la sua forma, godremmo già di un po' di Paradiso, per quanto ci è possibile alla nostra condizione di pellegrini sulla Terra. Per la vita eterna vale la pena sacrificarsi e rinunciare alle cose della vita; infatti non è cosa di poco conto guadagnare o perdere la propria anima. Siano i nostri occhi sempre protesi verso il cielo, in modo da contemplare, già da ora, le meraviglie di lassù, che ci daranno la vera gioia. Così sia.