Via, Verità e Vita

Non come scribi e farisei: sforziamoci di amare gli altri


Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, Gesù, rivolgendosi alla folla ed ai suoi discepoli, disse: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate ed osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere... Legano infatti pesanti fardelli, difficili da portare, e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filatteri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "maestri" dalla gente... Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato; mentre chi si umilierà, sarà esaltato"). PAROLA DEL SIGNORE.Commento: (Fratelli, quest'oggi ho voluto prendere in considerazione un pezzo del capitolo 23 del Vangelo di Matteo: Gesù illustra agli apostoli ed alla gente che lo ascolta, l'ipocrisia degli scribi e dei farisei. In che cosa consiste questo? Gesù addita queste persone come accaniti sostenitori delle tradizioni e delle azioni esteriori che riguardano la fede ma, allo stesso tempo, trasgressori dei precetti principali della Legge di Dio, in particolare dell'amore. Se leggiamo attentamente, l'operato degli scribi e dei farisei ruota attorno ad un nocciolo centrale, formato prevalentemente dall'amore di se stessi: condannare gli altri, vantarsi, ottenere la popolarità e la stima della gente. Il Vangelo ci insegna ad operare in senso nettamente opposto: ci invita a praticare l'amore, che riguarda quello verso Dio e verso il prossimo, con misericordia e carità verso i nostri fratelli, soprattutto quelli più bisognosi e più lontani. Gesù ci dice che siamo tutti fratelli e come tali dobbiamo amarci gli uni gli altri, come egli ha amato tutti noi. Non sia il nostro atteggiamento divisorio: la nostra fede di cattolici è fondata su Gesù Cristo; tutti noi formiamo un solo Corpo e facciamo parte, in maniera misteriosa, ad un progetto meraviglioso che il Padre vuole realizzare per ognuno di noi. Per concludere: bisogna sforzarsi nell'umiltà; accettare le prove, accettare anche l'ultimo posto, se necessario. Infatti, solo chi ha un cuore umile, potrà godere della perfetta comunione con Dio e pregustare la gioia eterna, già da questa vita terrena).