Via, Verità e Vita

Servire Dio, non la ricchezza


 
Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena»). PAROLA DEL SIGNORE. Fratelli, quest'oggi ho voluto prendere in considerazione un pezzo del Vangelo di Matteo in cui Gesù istruisce i suoi discepoli riguardo l'amore verso Dio e verso i beni materiali...Commento a cura di Mons. Vincenzo Paglia, vescovo: (Oggi la Parola di Gesù ci dice che uno è il nostro cuore, una la nostra mente, uno il nostro corpo, una la nostra vita. Uno è anche il Padrone, o il Signore di essa. Uno è il Padre nostro celeste e noi apparteniamo interamente a Lui, senza alcuna possibilità di dividere o di spartire ciò che da Lui è stato creato in unità indivisibile. Poiché il cuore è uno ed indivisibile, o lo si dona a Lui o al diavolo, o alle realtà del Cielo o a quelle della terra, o alla carità e alla comunione o al nostro egoismo e individualismo, o al servizio dei fratelli o a noi stessi. Le due realtà a cui noi possiamo dare il nostro cuore sono in eterna opposizione e di conseguenza inconciliabili. Se il nostro cuore è donato a Dio, non può essere affidato alle ricchezze di questo mondo. Se è consegnato alla Parola di Dio mai potrà essere prestato alla parola di Satana. Se è orientato verso il bene, non potrà essere indirizzato verso il male e viceversa. All'uomo sarà possibile una sola scelta. Se il cuore è dato al vizio non potrà mai appartenere alla virtù e se è dato all'ozio mai potrà appartenere alla scienza, alla dottrina, all'apprendimento, alla crescita in sapienza e in ogni saggezza. Chi dona la sua vita a Dio senza alcuna divisione o spartizione, da Dio questa vita sarà nutrita, custodita, difesa, protetta, dissetata, vestita, curata, condotta nel suo Regno eterno di gloria e di gioia senza tramonto. Se invece la si consegna alla ricchezza, ai beni di questo mondo, a Satana, alla tentazione, Dio non potrà intervenire su di essa. Sarà oggi e sempre del diavolo e dei suoi angeli, ai quali essa è stata consegnata, a meno che non si torni pentiti per donarsi interamente, senza alcuna divisione, al Signore Dio nostro. Come ci si consegna interamente al Signore? Cercando ogni giorno il Regno di Dio e la sua giustizia. Portando la nostra vita nella Parola di Cristo Gesù. Vivendo di Vangelo e per il Vangelo. Facendo delle Beatitudini la nostra veste spirituale. Osservando con scrupolosa attenzione i Comandamenti. Facendo della carità e dell'elemosina la nostra via verso il Paradiso). Vergine Maria, Madre della Redenzione, ottienici la grazia di essere come te: vergini per il nostro Dio, vergini nel cuore, nella mente, nei pensieri, nei desideri, nella volontà. Angeli e Santi del Cielo, venite in nostro soccorso, sostenendo il nostro impegno di camminare sempre liberi da ogni affanno per le cose di quaggiù.