Via, Verità e Vita

Pregare per le vocazioni


 
Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!»). PAROLA DEL SIGNORE. Commento a cura del Movimento Apostolico: (Gesù è persona saggia, sapiente, intelligente, lungimirante, sagace. I suoi occhi vedono il mondo che gli sta dinanzi e la sua mente lo sa sempre leggere secondo la divina verità. Gesù è tutto questo perché il suo cuore è tutto ricolmo di amore per il suo Dio e Padre. Quando il cuore è povero di amore per il Padre nostro celeste, la mente si ottenebra e diviene stolta ed insipiente, gli occhi si accecano e non vedono più la realtà come essa si svolge nella storia attuale, lo spirito si increspa e si arrotola su se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e curando i suoi particolari interessi. La stupidità spirituale è sempre il frutto del nostro scarso o niente amore per il Padre nostro celeste. Essendo il cuore senza Dio, anche la mente e gli occhi sono senza Dio e di conseguenza non possono essere se non ottenebrati, oscurati, privi di ogni luce di sapienza, di saggezza, di vera profezia, di grande apertura verso il sommo bene. Tutto è dall'amore, dalla carità di Dio che riempie il nostro cuore. Un cuore che ama Dio secondo verità è sempre nella luce e dona luce a tutta la persona. Quando il cuore è nelle tenebre del peccato, dell'egoismo, dell'indifferenza, tutta la persona viene avvolta da queste tenebre infernali di morte e l'uomo si trova in un vortice di azioni ingiuste, disoneste, imprudenti, senza che lui neanche se ne accorga. Ognuno produce secondo la natura del suo cuore. Anche la parola è il frutto del cuore. Con il suo cuore ricco di amore per il Padre suo celeste, Gesù oggi vede le folle. Le vede sfinite, stanche, come pecore che non hanno pastore, abbandonate a se stesse, senza alcun buon nutrimento. Quel poco di erba di verità che riuscivano a rosicchiare correndo di qua e di là era anche avvelenata da falsità ed errori, da menzogne e da infinite dicerie su Dio e sulla sua opera di salvezza. Gesù però vede anche se stesso. Vede il suo limite umano che gli deriva dal suo corpo di carne, soggetto alla legge del tempo e dello spazio. Non può fare tutto. Non può essere dappertutto. Non può incontrare tutti gli uomini. Non potrà nutrire tutte le pecore del Padre. Non può prestare loro un servizio soddisfacente. Gesù accetta il suo limite, lo rende però illimitato, infinito. Lo apre ad una dimensione cosmica. Con il suo limite può raggiungere ogni uomo. È questo il frutto dell'amore. Chiede ai suoi discepoli di pregare perché il Padrone della messe mandi operai nella sua messe. Moltiplicando gli operai sino alla fine del mondo, il limite è superato. Gesù potrà continuare ad amare in forma visibile tutto il genere umano. È questo il vero, grande frutto dell'amore e della preghiera: il superamento di ogni nostro limite di natura, di verità, di grazia, di missione, di ministero. Vergine Maria, Madre della Redenzione, ottienici un cuore puro, libero, santo, non inquinato dal peccato. Potremo così aiutare Cristo Gesù ad amare visibilmente il suo gregge. Angeli e Santi di Dio fateci persone dalla grande preghiera e amore).