Via, Verità e Vita

Gesù cammina sulle acque


 
Dal Vangelo secondo Matteo: ([Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti). PAROLA DEL SIGNORE. Commento a cura del Movimento Apostolico: (Se Gesù non viene e non rassicura la sua Chiesa che oggi lo sta vedendo e presentando come un fantasma liturgico, morale, teologico, la sua barca non andrà lontano, continuerà ad essere sommersa dalle acque. Anche se non affonda per promessa divina, di sicuro non avanza verso la riva della verità tutta intera cui essa è chiamata ogni giorno ad approdare. È sufficiente che Gesù esca dalla barca solo per qualche istante, e subito essa imbarca acqua di falsità, confusione, errore, idolatria. Questo non deve meravigliare. Mosè rimase solo pochi giorni sul monte con Dio, appena quaranta giorni, e quando ritornò, trovò un popolo di idolatri, empi, immorali. Senza Cristo nella barca della vita, ogni cristiano in pochi giorni si trasforma in un idolatra. Basta un niente e la purezza della fede si smarrisce e l'eresia, la menzogna, l'errore confonde mente e cuore. Si è in preda delle furiose onde della falsità. Anche se Gesù viene, noi non lo conosciamo. Non abbiamo gli occhi di luce. Lui è luce e solo con gli occhi della luce si può conoscere la sua luce. Abbiamo bisogno che Lui si manifesti, si riveli, ci sveli la sua identità, ci dica la sua verità, ci rassereni: "Coraggio, sono io, non abbiate paura!". Sono io, Cristo Gesù, la vostra verità, la vostra vita! Questi momenti di sconvolgimento esisteranno sempre nella Chiesa, sono sempre esistiti. Ma sempre Gesù Signore, nella sua grande misericordia, è venuto, viene. Anche nella mia vita Lui è venuto, viene ogni giorno, entra nella mia barca colma di fantasie di errori e di immaginazioni teologiche e vi riporta la pace della sua verità. Se Cristo non fosse venuto, non venisse, immaginazioni e fantasie teologiche avrebbero fatto di me il più grande idolatra di questa terra. Avrei reso la teologia strumento di distruzione del soprannaturale, di Cristo Gesù, della sua stessa santissima fede. In eterno lo devo ringraziare perché ha voluto sempre togliere il fango della falsità dalla mia barca. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate vera la nostra fede).