Via, Verità e Vita

La correzione fraterna


Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro»). PAROLA DEL SIGNORE. Commento a cura del Movimento Apostolico: (La comunità dei discepoli di Gesù vive nella santità di tutti i suoi membri. Sempre in essa deve brillare la più grande luce dell'obbedienza ad ogni Parola del Vangelo, perennemente letto e compreso sotto la potente guida dello Spirito Santo. Mai nel cuore di un solo cristiano si dovrebbe spegnere la luce, anzi dovrebbe farsi ogni giorno più splendente, più radiosa, più grande. È dalla luce che il mondo vede la presenza di Cristo Gesù e benedice e ringrazia e loda il Padre celeste. Gesù vuole che nella sua comunità vi sia la correzione fraterna. Ne detta anche le regole, le modalità perché essa sia fatta sempre secondo carità, misericordia, compassione, solo desiderio di bene verso colui che ha peccato. Vi è una trasgressione del comandamento del Signore perpetrata ai danni di una persona. È la persona offesa che deve recarsi verso l'offensore, perché lo ammonisca, lo inviti a non peccare più. L'offensore va avvisato del male commesso. Ha potuto anche farlo involontariamente, poiché il male è male e non bene è giusto che i fratelli non vengano offesi. Non si può vivere nella pace in una comunità dove alcuni offendono altri. La comunità cristiana deve vivere di purissimo amore, santa carità, rispetto reciproco e questo può avvenire solo nell'obbedienza ad ogni Parola di Gesù Signore. Se vi è offesa, non rispetto, non amore, non verità, non giustizia, non santità, vi è sofferenza, scoraggiamento, delusione. Gli offesi potrebbero anche raffreddarsi, cadere a loro volta nella tentazione di essere anche loro offensori, addirittura potrebbero scivolare nel peccato della vendetta e di certo questo sarebbe un grave danno per tutto il popolo di Dio. La Chiesa deve illuminarsi all'interno di sé con una luce sempre più grande. Se nel suo seno la luce è assente, mai potrà essere al suo esterno. La missione risulterebbe altamente fallimentare. Una Chiesa senza luce è morta. Una Chiesa morta è senza alcuna missione, perché priva della luce santa con la quale illuminare i popoli. Se il fratello ammonito, ascolta e retrocede dalla sua condotta non buona e non santa, tutto deve finire all'istante. Quando la volontà ritorna nel Vangelo, tutto deve viversi dal Vangelo. Anche l'offeso deve vivere di Vangelo, deve cioè concedere il perdono totale per l'offesa ricevuta. Ciò che è stato fatto deve ritenersi cancellato, condonato, perdonato. Ogni controversia deve considerarsi chiusa. Se invece l'offensore non ascolta, non si lascia persuadere del suo peccato, l'offeso è invitato da Gesù a ritornare dall'offensore con due testimoni. È questa una ammonizione ufficiale. Il male è stato fatto e deve essere riconosciuto. La comunità non può vivere nella pace se i suoi figli non riconoscono i loro peccati verso i loro fratelli. Colui che viene ammonito ufficialmente deve confessare la sua colpa e retrocedere da essa. Questo è il solo ed esclusivo fine della correzione. Lo esige la santità della Chiesa di Dio. Se l'offensore neanche dinanzi ad una ammonizione ufficiale, legale, canonica, riconosce il suo peccato, si ha l'obbligo di riferire tutto alla comunità. Si esce questa volta dalla sfera privata e si entra in quella pubblica. Pubblicamente il peccatore dovrà essere ammonito perché retroceda dalla sua condotta non santa. Se non ascolta neanche la comunità Gesù chiede che lo si consideri come un pagano o un pubblicano. Non può essere riconosciuto suo discepolo, perché si ostina nel peccato. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere senza peccato).