Via, Verità e Vita

Gesù istruisce gli Apostoli


 
Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi»). PAROLA DEL SIGNORE. Commento: (Cari lettori, il Vangelo di oggi secondo Matteo, precisamente il capitolo decimo, versi 7 a 13, ci parla di Gesù che istruisce i suoi discepoli riguardo la loro missione di annunciare la Parola di Dio. La predicazione degli apostoli passa attraverso la storia della vita di molti e ne cambia il decorso: infatti gli infermi guariscono, i morti risuscitano, i lebbrosi sono purificati e i demoni vengono scacciati. Chi è disposto ad accogliere la Parola di Dio sperimenta la pace che viene dal Signore. Fratelli e sorelle, Dio lascia all'uomo il libero arbitrio, cioè lo lascia libero di scegliere il bene o il male. Non perché non voglia scomodarsi, ma perché ama tanto la creatura umana da non considerarla un burattino, un giocattolo da manovrare a proprio piacimento. Fin dall'inizio della creazione, Dio si è servito della collaborazione dell'uomo per compiere le opere nel mondo. Egli non ha mai guardato l'uomo dall'alto verso il basso; anche quando ha mandato Gesù nel mondo, si è servito della collaborazione della Vergine Maria, umile fanciulla di Nazareth che con il suo "si" al progetto di salvezza, ha permesso che Gesù Cristo potesse redimere l'umanità. Anche se siamo liberi di scegliere il bene o il male, siamo tenuti a scegliere sempre il bene, perché ne vale la nostra salvezza eterna. Alla fine dei nostri giorni dovremo rendere conto a Dio delle nostre azioni e, nella misura in cui troverà il nostro cuore pieno di virtù o pieno di peccati, ci concederà di entrare direttamente in Paradiso, se ne saremo degni; ci manderà in Purgatorio se abbiamo qualche colpa da espiare, oppure ci manderà all'Inferno se non siamo stati dei buoni cristiani. Facciamo in modo che il Signore ci trovi quanto più puri possibili, in modo da poter godere della gioia beatifica del Paradiso quanto prima e così evitare di passare per la purificazione. Così sia.