Via, Verità e Vita

Gesù offrì il sacrificio perfetto


 
Dal Vangelo secondo Marco: (In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé»). PAROLA DEL SIGNORE. Commento: (Cari lettori, la dedizione di Gesù al suo ministero era impressionante, e lo vediamo nel Vangelo di oggi. La gente accorreva, lo assaliva, gli portava i malati, lo voleva ascoltare... "Era al punto dice l'evangelista che né lui né i suoi discepoli potevano neppure prendere cibo; non potevano, letteralmente, "mangiare pane". Una situazione anormale, non ragionevole. Perciò la sua famiglia se ne inquietava: c'era gente che diceva: "E' fuori di sé". Effettivamente Gesù, in un certo senso, era "fuori di sé", perché non si preoccupava affatto dei propri comodi, dei propri interessi, della propria fama e nemmeno della propria salute. Era "fuori di sé" perché non cercava di realizzare la propria volontà, ma la volontà del Padre, una volontà piena di amore, che richiedeva proprio questa dedizione straordinaria. Gesù era "fuori di sé" perché usciva continuamente da sé per seguire i suggerimenti dello Spirito Santo, il quale lo spingeva al dono di se stesso. Cristo fece l'oblazione perfetta di se stesso, una oblazione ben diversa dalle immolazioni del culto antico, riferite prima. Gesù non "entrò nel santuario con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue". Offrire cose esterne è relativamente facile; offrire se stesso è più difficile. Gesù ci ha mostrato questa via: non offerte esterne, ma offerte personali. Offrire se stesso, mettere se stesso a disposizione dell'amore di Dio, per il servizio dei fratelli e delle sorelle, fino a mettere in pericolo la propria vita, quando è il caso. Gesù è stato capace di fare questa offerta personale perfetta perché era senza macchia, immacolato, perfettamente integro. E d'altra parte è stato capace di offrire se stesso perché aveva la generosità ispirata dallo Spirito Santo: "Con Spirito eterno offrì se stesso", dice la lettera agli Ebrei. Un'oblazione che ha trasformato il suo sangue versato in sangue di alleanza, in sangue che purifica e santifica. Si può dire che allora più che mai Gesù era "fuori di sé". San Paolo ci parla della "follia della croce", una follia di amore, una follia feconda. Quante volte, a chi vuole seguire Cristo sul serio, i parenti, gli amici, i conoscenti dicono: "Non sei ragionevole... sei fuori di te!". Pensiamo al caso di san Francesco di Assisi e al suo conflitto con il proprio padre. Francesco era "fuori di sé", faceva cose irragionevoli dal punto di vista umano, perché seguiva Cristo sul serio. La follia di Dio dice san Paolo è più sapiente della sapienza ragionevole degli uomini, perché è una follia che viene dall'amore e che quindi salva. Chiediamo la grazia di uscire da noi stessi generosamente, nella docilità allo Spirito Santo, giorno per giorno; così potremo contribuire al progresso dell'amore nel mondo. Il vero culto cristiano consiste precisamente in questo mettersi a disposizione dell'amore divino, per essere messi al servizio dei fratelli e delle sorelle; uscire da se stessi per entrare nel regno dell'amore. Così sia).