Via, Verità e Vita

Solennità di Pentecoste (Vangelo e commento)


 
Dal Vangelo secondo Giovanni: (In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»). PAROLA DEL SIGNORE.Commento: (Cari lettori, in questa domenica celebriamo la Pentecoste. E' una solennità importante perché, con essa, ricordiamo la nascita della Chiesa. Cinquanta giorni dopo la Pasqua gli ebrei celebravano il dono della Legge, ovvero i dieci comandamenti. Noi oggi, invece, mettiamo in evidenza, con questa solennità, il fatto che con lo Spirito Santo la legge è scritta non più su tavole di pietra, ma nei cuori. Con lo Spirito Santo il cosmo è sollevato e geme nel parto del Regno; l'uomo prevale su se stesso e sulla carne, il Cristo è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa è segno di comunione trinitaria, la liturgia è memoriale e anticipazione, l'agire umano è divinizzato. Gesù è il Figlio che ha mostrato il volto del Padre, mentre della terza persona della Trinità abbiamo un'idea meno concreta, ma ci viene in aiuto la tradizione biblica che lo rappresenta come vento o come fuoco o come colomba. Dobbiamo stare attenti: questi elementi possono aiutarci nella riflessione sicuramente, ma possono rischiare di identificare lo Spirito Santo come qualcosa e non come Qualcuno. Egli è la terza persona della Santissima Trinità, della stessa sostanza del Figlio e del Padre; Dio come lo sono il Figlio e il Padre. Lo Spirito Santo può essere anche inteso come l'amore che il Padre riversa in noi e ci insegna ciò che è buono e santo. Con questa solennità siamo chiamati a ravvivare il nostro Battesimo con cui ci è stato donato lo Spirito e quindi siamo divenuti figli di Dio e incorporati nella Chiesa. Nella Confermazione abbiamo piccoli semi che debbono essere immersi nella nostra preghiera: questi sono i sette doni, a cui si aggiungono i carismi individuali, i quali sono doni speciali per ciascuno e vanno messi a disposizione per il bene della Chiesa. Per questo ogni volta che ci prende il peccato, abbiamo bisogno dello Spirito che ci lava da ogni sozzura, per essere luce luminosa per i nostri fratelli. Siamo chiamati quindi a riscoprire, nel Sacramento della Riconciliazione, la forza per ripartire, dopo le nostre cadute, con l'amore che viene effuso dallo Spirito. Non siamo orfani; Gesù non ci ha lasciati soli, ma ci ha dato lo Spirito perché il nostro cammino possa proseguire senza affanni e tentennamenti. Così sia).