Via, Verità e Vita

L'amore che merita Gesù per il dono dell'Eucarestia


"Era ormai vicina la festa della Pasqua. Gesù sapeva che era venuto per lui il momento di lasciare questo mondo e tornare al Padre. Egli aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, e li amò fino alla fine" (Gv 13,1). Prima di morire volle lasciarci un segno: l'Eucarestia. San Bernardino da Siena dice che i gesti di amore compiuti in punto di morte, si imprimono più fortemente nella mente e sono maggiormente graditi. E come gli amici che stanno per morire, di solito lasciano un dono alle persone amate: un abito o un anello, pegno d'affetto; così Gesù, partendo da questo mondo, ci ha lasciato come prezioso ricordo del suo amore, non un abito o un anello, ma il suo corpo, il suo sangue, la sua anima, la sua divinità, tutto se stesso. Il Concilio di Trento ci dice che Gesù Eucarestia ha riversato sull'uomo tutte le ricchezze del suo amore. E l'Apostolo Paolo afferma che Gesù ci fece questo meraviglioso dono proprio nella notte in cui gli uomini tramavano la sua morte: non contento di offrire la sua vita in uno slancio di amore, compì un gesto meraviglioso, istituendo l'Eucarestia. Per l'appunto, San Tommaso definisce l'Eucarestia "Sacramento e pegno d'amore". Sacramento d'amore perché solo per amore Gesù ci ha dato tutto se stesso; pegno perché qualora ne avessimo dubitato, l'Eucarestia ne sarebbe stata la garanzia. E' come se il Redentore ci avesse detto: "Se mai dubitate del mio amore, ecco, io vi lascio in questo Sacramento un segno di questo mio grande affetto verso di voi". L'immensità di Cristo ha fatto ciò che gli uomini mai avrebbero pensato neanche lontanamente. Come dovremmo ammirarlo, invece siamo più capaci di offenderlo e rinnegarlo!