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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

San Giuseppe

San Giuseppe, mi consacro a te per essere per sempre tuo imitatore, tuo amabile figlio. Prendi possesso di me, fa’ del mio corpo e della mia anima ciò che faresti del tuo corpo e della tua anima, per la gloria di Gesù. Pure lui si è affidato a te così pienamente da lasciarsi portare là dove tu credevi opportuno, da stabilire te per suo padre e obbedirti come il più docile figlio. Sacro Cuore di Gesù, grazie di averci dato Giuseppe per padre e di averci donato tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Fa che ti restituisca amore per amore; te lo chiedo per intercessione e in nome di san Giuseppe. Amen.

 

Eucarestia

O Gesù, che ti fai alimento spirituale per noi nel Sacramento dell'Eucarestia, nutri le nostre anime e fa' che possiamo essere sempre migliori, giorno dopo giorno, nelle vie di Dio. Amen.

 

 
 
 

 

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La parabola delle nozze del principe (Vangelo e commento)

Post n°1718 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da francesconapoli_fn

 

Gesù

Dal Vangelo secondo Matteo: (In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti»). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento a cura del Movimento Apostolico: (Nel regno di Dio si entra per invito e per giusta risposta, per osservanza delle regole date perché vengano messe in pratica da chiunque risponde all'invito ed entra in esso. Due sono le grandi tentazioni dell'uomo. La prima è quella di pensarsi nella verità, nella giustizia, nella purezza della propria umanità rifiutando l'invito e rimanendo fuori del regno di Dio. La seconda è invece quella di accogliere l'invito, ma senza rispettare le regole di ingaggio, di appartenenza, le regole che sono proprie del regno del quale noi siamo stati resi partecipi per purissima carità del Signore Dio nostro. La verità della nostra natura umana è da Dio, dalla sua volontà, dalla sua divina essenza. Se l'uomo si stacca da Dio, diviene meno uomo, addirittura giungere a non essere neanche uomo, tanto malvagio diviene il suo aspetto e cattivo il suo cuore. Lontano da Dio la stessa natura si corrompe, si perverte, superando gli stessi limiti del male, soffocando ogni verità di se stessa nell'ingiustizia. Lo spirito, l'intelligenza, la mente si oscura al tal punto da considerare Dio le cose. Lui che è stato creato per essere il signore delle cose, lontano da Dio diviene schiavo di esse, ma schiavo delle peggiori schiavitù. La sua è vera schiavitù letale, di morte, di vera peste distruttrice. Dio nella sua infinita misericordia va alla ricerca dell'uomo smarrito, confuso, disperso, disperato, assetata, affamato, inquieto, senza pace, isolato, impigliato nei rovi del vizio e del peccato e lo invita ad entrare nel suo regno. Chi accoglie l'invito, una cosa non deve mai dimenticare: nella sala del regno si entra, ma osservando le regole del regno e queste regole sono l'osservanza dei Comandamenti e delle Beatitudini. Sono l'allontanamento dal peccato, dal vizio, dalla stoltezza, dall'idolatria, dall'empietà, da tutte le opere della carne che sono la negazione della redenzione e della salvezza. Oggi quasi più nessuno crede che la salvezza è condizionata, perché tutto il Vangelo è la condizione per entrare, rimanere, vivere da veri figli del regno di Dio. Oggi si è abolita la condizione e si vuole essere cristiani senza Vangelo, discepoli di Gesù senza Parola, figli del Padre senza Comandamenti, tempio dello Spirito Santo senza alcuna santità, Chiesa di Dio, ma fuori di ogni comunione, unità, lontano da ogni impegno a realizzare la missione stessa della Chiesa che è la propria santificazione. Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiutaci a comprendere che la condizione è la via per essere del Regno di Dio. Angeli e Santi del Cielo fate che ci convertiamo e crediamo veramente che è il Vangelo vissuto la condizione per essere Regno di Dio).

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San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo, donaci la forza per tenere lontano le insidie del maligno. Ricaccia negli inferi gli spiriti malvagi e custodisci con la tua potenza i figli di Dio. Amen.

 

Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù purificaci da ogni macchia di peccato e donaci salute e salvezza.

Amen.

 

San Pio

O San Pio da Pietrelcina, intercedi per noi presso Gesù affinché ci siano concesse le grazie materiali e spirituali necessarie per ottenere la salvezza eterna di ognuno di noi, cosicché possiamo rendere gloria a Dio come Lui vuole, con cuore, anima e mente. Amen.

 

 

Sant'Antonio di Padova

O Sant'Antonio, che hai preferito abbandonare la dottrina per vivere nella semplicità, sul tuo esempio, aiutaci a vivere come umili cristiani pieni di sante virtù, la cui grande ricchezza sta nell'essere con Cristo, Salvatore del mondo. Amen.

 

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