L'amore secondo noi

IL TIRRENO


 31 marzo 2006 LIVORNO. "Sono una persona innamorata dell'amore", con questa bella ed ottimistica frase, Delia Vaccarello comincia a parlare del suo libro che ha intitolato "L'amore secondo noi" e che ha presentato in un incontro organizzato al Centro Donna dall'associazione Evelina De Magistis, dall'Agedo (associazione di genitori, parenti, amici di omosessuali) e dal Comune di Livorno. L'autrice è una giornalista dell'Unità e cura la rubrica "Uno, due, tre... liberi tutti", dove trovano spazio testimonianze sull'identità gay, lesbiche, bisex e trans. La Vaccarello da molti anni lavora con i ragazzi, andando nelle scuole, dove sono proprio loro ad invitarla a parlare. Ed è da questa esperienza e dalle richieste degli stessi giovani che è nato il libro, dove si trovano raccolte sette storie di adolescenti che hanno sentito il bisogno di raccontarsi. "Hi voluto fotografare - spiega l'autrice - il momento in cui nasce l'amore, con tutte le sue pulsioni e problematiche. Quando parlo con i giovani non ho aspettative, nel senso che non mi aspetto il "come sono" ma mi fa piacere stupire, farmi raccontare le cose che la gente non sa. In questo libro le storie riguardano ragazzi eterosessuali, omosessuali e lesbiche. Spesso la cosa peggiore per gli adolescenti è il silenzio interiore, il non poter accedere a delle parole, a delle immagini, il "non detto" ha un peso enorme". Il libro inizia con le domande che i ragazzi si fanno sull'amore e si conclude con alcune delle risposte che danno. "Oggi l'amore fa paura - commenta Vaccarello - gli adolescenti fanno paura perché sono in trasformazione, mentre la nostra società è vecchia, non ha saputo mutare come invece è avvenuto per altri paesi europei". Un libro sicuramente dedicato ai giovani, ma che può far molto bene anche agli adulti, ma solo se avranno voglia di mettersi in discussioni e sapranno dotarsi della voglia di ricercare se stessi. Antonella De Vito