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L'amore secondo noi

ragazzi e ragazze alla ricerca dell'identità di Delia Vaccarello oscar mondadorii

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Sabina Minardi da l'ESPRESSO e Gianluca Matarrelli da RIPENSANDOCI

Post n°42 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da redazionefuorispazio

Delia Vaccarello presenta "L'amore secondo noi" & "Sciò"

campagna manifesti murali comune di venezia

I manifesti della campagna antiomofobia "L'amore secondo noi"  del comune di Venezia che prende nome  dal libro di Delia Vaccarello

 

Da l'ESPRESSO

gennaio 2010

 

Nomadi e innamorati colloquio con Delia Vaccarello


in Gioventù bisex di Sabina Minardi

 

 

“Devo definirmi per forza?Dire a tutti i costi se sono etero o gay? Io sono vago”.

Provate a chiedere a un adolescente quale sia il suo orientamento sessuale, e molto probabilmenet vi sentirete rispondere così.

Delia Vaccarello, curatrice della collana Mondadori “Principesse azzurre, racconti d'amore e di vita di done tra donne”; autrice di “Quando si ama si deve partire”, e alle prese con i giovani in progetti di educazione sentimentale nelle scuole veneziane (da cui è nato “L'amore secondo noi: ragazze e ragazzi alla ricerca dell'identità”), quella risposta l'ha ottenuta spesso.

Esattamente con quell'aggettivo, indeciso e variabile, sospeso e sfumato. A conferma di comportamenti frastagliati.


Giovani sempre più “vaghi”. Ho l'impressione, dunque, che la bisessulità stia diventando visibile anche in Italia?”


“Ho l'impressione di due situazioni che procedono parallelamente: da una parte ci sono nicchie adolescenziali di resistenza estrema a ogni forma di esplorazione, in quei contesti dove il bullismo è

forte e dove il gruppo svolge un ruolo fondamentale.Dall'altra ci sono gruppi dove, invece, la sperimentazione e la ricerca di sé sono serenamente accettate e anzi promosse.”



E' il gruppo l'elemento-chiave?


“Sempre quando si parla di giovani. E anche in questo ambito tutto dipende dalla disponibilità del gruppo a condividere e a considerare normali, e praticabili, certi comportamenti”


Le sembra che nella bisessualità delle ragazze oggi ci sia un conetnuto politico, un messaggio ideologico agli adulti sull'uso del proprio corpo?


“Non si può eslcudere. L 'ideologia entra in gioco se si respira nella famiglia di appartenenza. Se ad avere esperienze bisessuali è un ragazzo appartenente a una famiglia ipercattolica o molto bigotta è probabile che il suo gesto abbia quel significato: provocatorio e liberatorio. Più i ragazzi crescono in ambienti liberi, più la loro sarà un'esplorazione positi0va. E un'occasione di crescita.”


Lo spirito che sembra accomunare il racconto della bisessulaità tra le argazze americane è di allegria e naturalezza. E' davvero così?


“Conosco bene la realtà dei giovani americani. Questa è solo la rappresentazione, io sono convinta che vi sia ben poco di giocoso nella bisessualità delle adolescenti. E che anzi in questa scoperta della libertà sessuale si spendano risorse profonde con grande consapevolezza. Perchè c'è di mezzo l'amore”



giovedì 7 gennaio 2010

Delia Vaccarello a confronto


di Gianluca Matarrelli

In un mondo come quello odierno, attraversato dai cambiamenti apportati dalla tecnologia, anche i rapporti umani sono in evoluzione. Anni addietro era praticamente impossibile affrontare determinati argomenti considerati tabù, come il sesso o l’orientamento sessuale.
Molti ragazzi vivevano gli anni dell’adolescenza e della giovinezza in ambienti perbenisti, “prigioni” in cui era vietato parlare delle proprie inclinazioni o porre determinate domande. Negli ultimi anni le cose sono iniziate a cambiare, anche grazie allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione come Internet che hanno favorito il dibattito su vari temi.
A scuola, tra amici, a volte anche in famiglia, c’è un clima più propenso al dialogo e al confronto. La strada è in salita, è ancora tenace la barriera del pregiudizio. Libri come quelli della giornalista Delia Vaccarello analizzano, in maniera semplice e senza alcuna pedanteria, gli interrogativi e le dinamiche dei giovani d’oggi. Sono rivolti non solo ai ragazzi, ma anche ai “brizzolati” (o “sale e pepe”), che in tal modo hanno un’opportunità in più per conoscere meglio i loro figli e se stessi.

La sete di libertà dei ragazzi

«Il mio lavoro – scrive Delia Vaccarello - tenta di costruire ponti da percorrere tutti insieme per raggiungere il luogo dell’animo dove riposa o è desta una grande sete di libertà. Libertà dai pregiudizi, da ciò che è scontato, dai dogmi, dalle false certezze, dagli ostacoli che impediscono l’espressione autentica di noi, dalle immagini stereotipate che ci intrappolano» (p. 22).
“L’amore secondo noi” è una serie di viaggi tra i desideri, le speranze, i problemi e le paure giovanili. Nasce da una serie di incontri tra l’autrice e i ragazzi, incentrati soprattutto sul tema dell’amore e della sessualità. La giornalista dà la parola ai suoi giovani interlocutori, che parlano (a volte liberamente, altre in maniera anonima) della loro quotidianità, delle loro esperienze, di cosa sia l’amore. Da questi colloqui scaturiscono sette “viaggi”, sette esperienze di vita, descritte e commentate con un linguaggio alla portata di tutti. Spesso la serietà degli argomenti è stemperata grazie alle intromissioni di un personaggio immaginario, un clone della scrittrice battezzato simpaticamente dai ragazzi “Mukkelia”. Un modo per prendere le distanze dai complessi temi affrontati e per fare una pausa distensiva.

I “viaggi” nei territori dell’adolescenza

I protagonisti dei sette viaggi sono eroi alla ricerca di una loro identità. Si tratta di storie che parlano di incontri e scontri, di amicizia, di accettazione o rifiuto, di solitudine, di amore. Ricercare l’altro significa conoscere se stessi, comprendere la propria natura, il proprio orientamento sessuale. L’amore completa, rende maturi, incoraggia all’azione, libera dalle paure. Etero, omo e bisessuali si relazionano, si confrontano, litigano, si allontanano, si ritrovano. Tentano di aprire la porta del loro “giardino segreto”, chiedono “tutto il coraggio del mondo” per affrontare la “seconda nascita”, il periodo travagliato dell’adolescenza caratterizzato da domande che non sempre trovano risposta.
Tanti i temi affrontati nel corso della narrazione: il rapporto con la famiglia, la scuola, la diversità, l’omofobia e il bullismo. E ancora la fantasia, la libertà, l’accettazione, il coraggio, la morte. E soprattutto l’amore, per qualcuno/a e per se stessi. Sono numerose, nel libro, le definizioni dell’amore date dai ragazzi, alcune chiare e profonde, altre complesse, altre ancora poetiche nella loro semplicità. Tutte rivelano la ricchezza interiore del mondo giovanile, rappresentano l’inizio di una ricerca che probabilmente non si fermerà agli anni dell’adolescenza.
Il libro di Delia Vaccarello ricorda a tutti noi quando abbiamo iniziato a cercarci. Ci rammenta che il nostro viaggio non è ancora finito, che abbiamo ancora tante domande da porre, tante risposte da ottenere. Ci sprona soprattutto a stare accanto ai ragazzi nella difficile fase della ricerca della propria identità.
Articolo tratto da Ripensandoci

 

 

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