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Le donne della mia vita (2)

Post n°488 pubblicato il 01 Marzo 2012 da ladymarianna0
 

 

Angela, la mia nonna materna....

 

 

Silenziosa,
lo sguardo basso 
... diventavi invisibile
nel passo stanco della sera…
Così ti ricordo: 
il verde dei tuoi occhi
affogato in un'ombra  
di tristezza
le labbra appena mosse
da un sorriso malinconico
e le spalle piegate
da un passato misero e feroce…

L’essenza delicata di rosa
(unico vezzo concesso alla tua femminilità)
confondeva le rughe
disegnate sul volto
che raccontavano la vita
… 

Nessun lamento 
ti usciva dalla bocca
... la tua voce era un sussurro di alisei...
Te ne stavi rannicchiata
nei tuoi pensieri
come se da quel vortice
traessi l’energia
che ti rendeva instancabile.
Eri forte nella tua fragilità
di un orgoglio sommesso
come un’onda
privata del suo fragore…

Ti ho sentita piangere
nel brivido buio della notte 
in cerca di risposte ai tuoi perché
che si elevavano fino al cielo, 
bramosa di un posto tutto tuo
nel quale dimorare l'anima raminga...
Rammento le tue mani
e le carezze
che odoravano di bucato
Gesti parsimoniosi
che ti restituivo
insieme a sorrisi d’anima

M.

 

 

 

 

Immagini mescolate alla rinfusa, come le tessere di un mosaico da ricomporre,
ricordi dell'infanzia che si sovrappongono a quelli dell'età adulta, quando dopo
la morte del nonno ho vissuto per un periodo con Lei,  prima che si stabilisse definitivamente da noi.
Così me la ricordo, una vita trascorsa con la valigia in mano, tante case abitate
poi lasciate insieme a qualche frammento di se, senza però mai darsi per vinta,
forte dell’esperienza che il passaggio di due guerre avevano scolpito nel corpo
e nell'anima: l’infanzia e la spensieratezza rubate, prima, e la lotta quotidiana
per la  sopravvivenza, poi, divisa tra lavori sfiancanti e precari, e una famiglia
“allargata” da accudire e proteggere, mentre gli uomini erano al fronte…
Non mi ha mai raccontato favole, ma storie vere e vissute, scene di vita nelle
quali mi immedesimavo fino a diventarne l'interprete sul palcoscenico dei ricordi.
La rivedo serena tra fiori di camomilla distesi al sole ad essiccare

Non ha mai rivelato i suoi desideri, sapeva controllare le proprie emozioni perché
a questo era stata preparata, ma ero certa del giardino  segreto che custodiva in
cuor suo nel quale si prendeva cura dei suoi sogni come fossero piccoli semi che
sperava di vedere germogliare.

Le Sue tracce sono presenti nella mia consapevolezza di oggi

Monica

 

Stefano Ottomano
A due passi da me

 

 
 
 
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