luce e ombra

Le donne della mia vita (2)


 Angela, la mia nonna materna....  Silenziosa, lo sguardo basso ... diventavi invisibile nel passo stanco della sera… Così ti ricordo: il verde dei tuoi occhi affogato in un'ombra  di tristezzale labbra appena mosseda un sorriso malinconico e le spalle piegate da un passato misero e feroce…L’essenza delicata di rosa (unico vezzo concesso alla tua femminilità) confondeva le rughe disegnate sul volto che raccontavano la vita… Nessun lamento ti usciva dalla bocca... la tua voce era un sussurro di alisei... Te ne stavi rannicchiata nei tuoi pensieri come se da quel vortice traessi l’energia che ti rendeva instancabile. Eri forte nella tua fragilità di un orgoglio sommesso come un’onda privata del suo fragore… Ti ho sentita piangere nel brivido buio della notte in cerca di risposte ai tuoi perchéche si elevavano fino al cielo, bramosa di un posto tutto tuo nel quale dimorare l'anima raminga... Rammento le tue mani e le carezze che odoravano di bucato Gesti parsimoniosi che ti restituivo insieme a sorrisi d’anima M.  
  Immagini mescolate alla rinfusa, come le tessere di un mosaico da ricomporre,ricordi dell'infanzia che si sovrappongono a quelli dell'età adulta, quando dopo la morte del nonno ho vissuto per un periodo con Lei,  prima che si stabilisse definitivamente da noi.Così me la ricordo, una vita trascorsa con la valigia in mano, tante case abitate poi lasciate insieme a qualche frammento di se, senza però mai darsi per vinta, forte dell’esperienza che il passaggio di due guerre avevano scolpito nel corpo e nell'anima: l’infanzia e la spensieratezza rubate, prima, e la lotta quotidiana per la  sopravvivenza, poi, divisa tra lavori sfiancanti e precari, e una famiglia“allargata” da accudire e proteggere, mentre gli uomini erano al fronte… Non mi ha mai raccontato favole, ma storie vere e vissute, scene di vita nelle quali mi immedesimavo fino a diventarne l'interprete sul palcoscenico dei ricordi. La rivedo serena tra fiori di camomilla distesi al sole ad essiccare… Non ha mai rivelato i suoi desideri, sapeva controllare le proprie emozioni perché a questo era stata preparata, ma ero certa del giardino  segreto che custodiva in cuor suo nel quale si prendeva cura dei suoi sogni come fossero piccoli semi chesperava di vedere germogliare. Le Sue tracce sono presenti nella mia consapevolezza di oggi…Monica Stefano OttomanoA due passi da me