Anacleto Mitraglia

Mini golpe contro il Web


Mini golpe contro il Web di Guido Scorza* L'ultima idea del governo per ripulire la Rete da "contenuti illeciti o potenzialmente lesivi della dignità umana" è un "Codice di autodisciplina" la cui bozza definitiva è stata appena predisposta dal ministero delle Comunicazioni e proposta per l'adozione agli operatori Internet. Nelle prossime settimane, gli Internet service provider italiani ed i giganti del Web dovranno formulare proposte di modifica alla bozza del Codice e, quindi - entro fine giugno - scegliere se aderirvi o no. Quanti vi aderiranno si impegneranno a rimuovere ogni contenuto ritenuto "illecito" o "potenzialmente lesivo della dignità umana", senza necessità di attendere una decisione dell'autorità giudiziaria né una richiesta da parte della polizia delle comunicazioni. La vicenda - dietro le espressioni rassicuranti con le quali è sin qui stata raccontata - cela un autentico "golpe" nella disciplina dell'informazione on line che rischia di aver per effetto quello di limitare a dismisura la libertà di espressione degli utenti della Rete, affidandone la demarcazione di limiti e confini al potere politico ed a quello economico. Non si può lasciare che governo ed Internet service provider negozino la misura della libertà di manifestazione del pensiero da riconoscere a cittadini ed utenti senza neppure coinvolgerli nel processo di redazione del Codice e, allo stesso modo, non si può permettere, in un Paese democratico (o aspirante tale) che il lecito o l'illecito siano qualcosa di diverso da ciò che un giudice - o, comunque, la competente autorità - ritenga essere conforme o non conforme ad una norma di legge. Ignorare questi elementari principi significa accettare il rischio che la Rete italiana, all'indomani del varo del Codice, sia meno democratica di quanto la conosciamo e, magari, rassomigli di più a una grande tivù. * giurista esperto di Internet (21 maggio 2010)