Anacleto Mitraglia
Il *tuo* vicino di casa, con un tiro utile di mille metri
Post n°823 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°822 pubblicato il 30 Novembre 2009 da anacleto.mitraglia
Il presidente bielorusso, quello che la passata amministrazione americana definì «l'ultimo dittatore» europeo, ha anche aperto gli archivi del Kgb al premier italiano: parlando di un regalo degno degli «amici importanti» il presidente bielorusso ha consegnato pubblicamente al Cavaliere fascicoli che vengono direttamente dagli archivi dei servizi segreti russi e bielorussi e sono il frutto «di un lavoro certosino». Un privilegio tributato a Berlusconi che permetterà di stabilire «le sorti dei cittadini italiani prigionieri durante la seconda guerra mondiale in Russia e in Bielorussia». I fascicoli consegnati al premier riguardano le informazioni sugli scomparsi in Bielorussia durante la Seconda Guerra Mondiale e su quelli rimasti vittime delle «persecuzioni nell’Unione sovietica degli anni ’30» ha spiegato Lukashenko.
Chissa' quale altro simpatico "fascicoletto" avra' messo Lukashenko in tasca di S.B. Salteranno fuori al momento "giusto"... |
Post n°821 pubblicato il 09 Novembre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°820 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°819 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°818 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°817 pubblicato il 30 Settembre 2009 da anacleto.mitraglia
Nello zapping televisivo della scorsa sera, inciampo nell'INFEDELE di Gad Lerner su La7. Generalmente evito queste trasmissioni dove la sinistra si becca con la destra e viceversa, ma la scorsa sera la mia curiosita' e' stata polarizzata dalle ospiti della trasmissione. Due notevoli "bonazze", ovviamente del Pdl ospiti della trasmissione, piu' altri comprimari non appariscenti. Torniamo alle bonazze. Delle due, una attira la mia attenzione e dopo una ricerca su internet, la identifico come tal Michaela Biancofiore, deputata del pdl. Con google trovo anche una serie di foto di cui scelgo quella che piu' si intona alla bonazza. Michaela Biancofiore sta' al PDL come Margherita Hack starebbe al PD (ahime'...) L'argomento della puntata, banale e provocatorio: "il corpo della donna (ai tempi del governo berlusconi)", piu' o meno. Andava tutto liscio, fino a quando la prefata Michaela Biancofiore fa la solita sparata sul '68: ...E' tutta colpa del '68,...delle femministe.....dell "utero e' mio, e lo gestisco io"... e altre citazioni analoghe del copia-e-incolla dal manuale propagandistico degli slogan di Forza Italia (quelli della serie del fustino di detersivo, tanto cari a s.b.). Avevo sentito le stesse parole uscire dalla bocca delle Gelmini: identiche nel tono e nella sostanza. Roba da scuola di partito delle Frattocchie. (con la differenza che dalle Frattocchie non uscivano delle veline poi deputate). Una riflessione per la deputata Michaela Biancofiore, anche se non leggera' mai il mio blog: Gentile deputata,
p.s. la foto, non sara' mica un fotomontaggio ? Ma sara' tutta roba sua ? |
Post n°816 pubblicato il 27 Settembre 2009 da anacleto.mitraglia
DIFESA DELLA LIBERTA': «NOI SAREMO QUI PER SEMPRE» - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo discorso ha parlato anche della differenza tra la libertà del centrodestra e quella del centrosinistra e ha garantito che non ci sarà mai, fino a quando al governo ci sarà il centrodestra, «uno Stato di polizia tributaria come voleva Visco». «Fino a quando saremo qui, e dato che saremo qui per sempre - ha detto - questo Stato non lo permetteremo mai». (corsera)
Gesummaria..... C'era un'altro che aveva previsto di governare per mille anni...
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Post n°815 pubblicato il 06 Settembre 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°814 pubblicato il 05 Agosto 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°813 pubblicato il 22 Luglio 2009 da anacleto.mitraglia
Mi ero ripromesso di non scrivere sul blog, di non accendere il pc e di non scorazzare su internet. Promessa da marinaio....
La volata me l'ha tirata l'irresistibile S.B. con la sua splendida dichiarazione: "Non sono un santo". Ce ne eravamo accorti, signor presidente; d'altro canto non potevamo pensare che un tycoon, come lei si e' definito (la modestia, arte desueta...), fosse votato alla castita'. Certo, ci saremmo aspettati un qualcosa di meno boccaccesco, o perlomeno un qualcosa di sessualmente meno bulimico da parte sua. Se avesse mollato la moglie e se si fosse messo con una strafiga di trent'anni (o piu') piu' giovane (magari facendoci pure un altro figlio), nessuno avrebbe avuto da ridire, anzi avrebbe aumentato il consenso popolare. Ma le orgette con le ragazze piu' o meno "escort", no: definirei tutto questo uno sputtanamento. Grazie presidente,... e si ricordi di menzionare che lei non e' il presidene degli italiani, ma solo di quelli che lo hanno votato.
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Post n°812 pubblicato il 05 Luglio 2009 da anacleto.mitraglia
Quando sento parlare di Zona ROSSA, mi viene il voltastomaco.
Lo sfregio subito dalla citta', non sara' mai dimenticato. La spocchia e la prepotenza di chi aveva gestito tutto il casino, prima e dopo, non sara' dimenticata. Berlusconi se ne guarda bene dal rimettere piede in citta: ci passa sopra con il suo elicottero per andare a portofino, ma se ne guarda bene dallo scendere.
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Post n°811 pubblicato il 04 Luglio 2009 da anacleto.mitraglia
Gia' qualche anno fa' avevo detto che non avrei mai votato un candidato-sindaco che abbia imposto il parcheggio a pagamento in Corso Italia. Alle prossime elezioni, Marta Vincenzi andra' a ricevere il mio voto a Scarpino.
E' iniziato il conto alla rovescia....
Ma prima fanno fuori questo....
Nota per i non-genovesi: Scarpino e' la discarica comunale. |
Post n°810 pubblicato il 22 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°809 pubblicato il 14 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°808 pubblicato il 13 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°807 pubblicato il 11 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°806 pubblicato il 08 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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Post n°805 pubblicato il 08 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
se avete voglia di leggerlo tutto, e' molto interessante...
«Il partito, inteso come ceto politico, è un cane morto. Il suo stato è sotto ogni punto di vista desolante: il gruppo dirigente nazionale è in buona parte formato da inetti, i gruppi dirigenti locali sono del tutto al di sotto della funzione. Sarebbe illusorio credere che la nascita della Cosa 2 possa diventare l' occasione per una rifondazione del partito, che non può essere rianimato. Dobbiamo aggirare l' ostacolo. Si potrebbe parlare di una crescente "staffizzazione" del Pds. Dobbiamo pensare il Pds come una delle componenti del comitato elettorale di Massimo D' Alema». Con un obiettivo ambizioso: «Più che Palazzo Chigi, il Quirinale». Fa uno strano effetto, rileggere dodici anni dopo il documento riservato - e inedito - scritto per D' Alema nel luglio 1997 e firmato «fr&cv», che non è peregrino identificare in Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi. Venti pagine pubblicate in appendice a Il fantasma del leader, il saggio - ottimo - di Alessandra Sardoni, inviata e conduttrice della Sette, che Marsilio manderà in libreria la prossima settimana. Il documento è un' alternanza di previsioni giuste e sbagliate, di intuizioni e di illusioni. Fr&cv prevedono «un biennio di sostanziale stabilità». «Per i prossimi due anni non dovremo aspettarci sconquassi né fatti clamorosi». Sbagliato: poco più di un anno dopo, Prodi cadrà, sostituito proprio da D' Alema. Ma l' orizzonte additato dallo staff non è la presidenza del Consiglio. Certo, si identifica l' interlocutore tra i cattolici in Franco Marini, «che è la forza più strutturata». Ma, siccome dalla Bicamerale uscirà un assetto semipresidenzialista, nel ' 99 ci saranno elezioni anticipate, con due poltrone in palio, Palazzo Chigi e il Quirinale. Ebbene: «D' Alema correrà per il Quirinale». Perché «puntare tutto sulla guida del governo può rivelarsi azzardato: dopo uno o due anni la crisi può scoppiare, e il reincarico diventa difficoltoso se non pressoché impossibile» (e in effetti l' esperienza di D' Alema al governo finirà dopo un anno e mezzo). Inoltre, «i ritmi di lavoro di Palazzo Chigi sono massacranti. D' Alema è un buon lavoratore, ma il suo tempo è organizzato in modo particolare: a fasi "intensive" si affiancano fasi di inattività pressoché totale». È bene quindi «trovare un' attività più adatta a questo stile e a questi ritmi». Meglio lasciare al suo posto Prodi, di cui converrà «capitalizzare i successi», ma con cui ci si potrà scontrare. «Non dobbiamo scartare Palazzo Chigi, anzi dobbiamo lasciare che si creda che questo è l' obiettivo. E insieme dobbiamo coltivare l' immagine "presidenziale" di D' Alema». Anche perché «per il Polo sarà impossibile impostare una campagna elettorale quarantottesca», cioè anticomunista, «dopo aver lavorato al fianco di D' Alema-presidente della Bicamerale per fare le riforme». E poi «D' Alema è "giovane". Dopo i capelli e le sciarpe bianche di Scalfaro, un "giovane" al Quirinale è una svolta radicale». Moglie e figli fanno la loro parte: «L' immagine della first-family, giovane e bella, è un fattore essenziale nell' elezione diretta. Né Berlusconi e né Fini sono competitivi». Il Cavaliere però rappresenta, sotto certi aspetti, un modello: «Come il Berlusconi dei tempi d' oro, D' Alema deve rivolgersi agli italiani, non alla sinistra; non al proprio "popolo", ma ai giovani o ai pensionati» (meglio i primi dei secondi: «Per quanto la contrapposizione giovani-vecchi possa essere antipatica, è proprio su questo che dobbiamo insistere»). Ma il vero modello è ancora più ambizioso: «Dobbiamo riflettere sulla figura e il percorso di Mitterrand. Con D' Alema ci sono interessanti analogie...». I giudizi sulle persone sono spietati. «La politica culturale di Veltroni è protezionista e assistenzialista sembrerebbe un mix di salotti buoni e invecchiati dell' intelligenza di sinistra e sottopotere democristiano». Però «nei prossimi mesi e anni D' Alema non sarà mai più coinvolto in una polemica del tipo di quelle che l' hanno contrapposto a Veltroni. La leadership non è minimamente in discussione: è dunque sciocco dare l' impressione del contrario». Quanto a Dini e Maccanico, «basta poco per averli fedeli». E Bertinotti? «Nei nostri discorsi c' è ancora un (sacrosanto) disprezzo per Rifondazione: tuttavia è sciocco pensare a una separazione dei destini. Dobbiamo servirci di Rifondazione esattamente come ci serviamo di Dini o di Di Pietro». «L' operazione Di Pietro», cooptato nel centrosinistra, «è un modello. È morotea nel senso dell' inclusione all' interno del sistema di una scheggia potenzialmente eversiva». Restano due ostacoli: il sindacato e i giornalisti. «Per fare dell' Italia un Paese moderno, dobbiamo scontrarci con il sindacato. Il sindacato è l' ultimo baluardo della conservazione. La normalizzazione del sindacato è il nostro compito». Invece, «nei confronti dei media dobbiamo operare una svolta radicale. Noi non dobbiamo cambiare i giornali; dobbiamo prima di tutto sedurre i giornali, per potercene servire. Il nostro dev' essere un atteggiamento egemonico. Non dobbiamo esercitare un comando. Dobbiamo invece assecondarne gli umori. I giornalisti non vanno brutalizzati: vanno blanditi e vezzeggiati. Bisogna essere sempre sorridenti. Bisogna avvicinarsi a loro senza scorte e a passo lento. Se incontrati in luoghi o orari disagevoli vanno salutati con simpatia, persino invitati a prendere un caffè». Persino. «Insomma, l' immagine di D' Alema come nemico dei giornalisti va rovesciata (non sarà per niente facile...)». L' obiettivo finale è «portare alla guida del Corriere e di Repubblica due direttori di garanzia, avversi al qualunquismo pettegolo che costituisce oggi la cifra di questi due quotidiani. Non ci servono due direttori amici di D' Alema; ci servono due direttori che riconoscano il primato della politica». Ma il vero avversario è il carattere del capo, forse la sua stessa natura: «D' Alema è assai più "anti-italiano" che "italiano". Suscita/può suscitare lontananza, antipatia, diffidenza. Dobbiamo correggere questa percezione», per «sedurre la gente, il segmento basso della popolazione». «D' altro canto, non è possibile costruire un D' Alema "piacione e veltroniano". Meglio puntare sulla serietà, "evidenziare qualche debolezza", "lavorare sulle fotografie" (in famiglia, a casa, al mare), sui media di target medio-basso, sulla tv popolare (Costanzo). Frasi più brevi, parole più semplici. Lo sguardo deve cambiare; c' è spesso, al termine di una risposta, uno sguardo come di autocompiacimento, come di ricerca dell' applauso, che va cancellato. Il corpo dev' essere meno rigido, le mani devono muoversi con più libertà e familiarità; anche la testa può muoversi più liberamente: un movimento dolce dal basso in alto, come di un gatto che fa le fusa, è un esempio possibile». E poi «dovremo studiare qualche "evento" che definisca emblematicamente qualche nuova immagine: la ricetta di cucina è l' esempio più immediato». Mancano appena tre mesi al filmato del risotto. Aldo Cazzullo Cazzullo Aldo |
Post n°804 pubblicato il 07 Giugno 2009 da anacleto.mitraglia
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