*Orizzonti*

*Riflettendo*


Piove e forse questo tempo riesce a insinuarsi anche in me, alimentando quella vena di malinconia che di solito riesco a tenere sotto controllo. Sono giorni strani, pieni di propositi e – nonostante tutto – affollati di pensieri. Come al solito, avrei bisogno di giorni di 36 ore per riuscire a fare tutto ciò che mi prefiggo, o forse – come mi ricorda sempre mia mamma – dovrei semplicemente focalizzarmi su pochi, semplici obiettivi alla volta. E poi ci sono i pensieri, che spesso mi portano verso dove non vorrei effettivamente andare. Il trentesimo compleanno di una carissima amica, la sua gioia nel farmi rivedere i regali ricevuti, mi ha istintivamente portato a ripensare al mio di trentesimo compleanno, uno dei giorni più brutti della mia vita, in cui la persona che più amavo mi ha umiliato senza farsi nemmeno uno scrupolo. Ricordo ancora la sensazione di vuoto che ho provato quella sera, in cui tutte le mie speranze di “sistemare le cose” si sono perse in uno sguardo che da ormai troppo tempo non riconoscevo più. Quanto ho pianto quella sera, ancora mi vengono i brividi a ripensarci e so bene che non dovrei, ma è volte è inevitabile...in fondo “ho messo via un po’ di legnate, i segni quello non si può, che non è il male né la botta ma purtroppo il livido”.