*Orizzonti*

*Giovedì*


È giovedì, come al solito affollato di impegni, di scadenze ben impresse sui miei inseparabili e utilissimi post-it. È un giovedì di piacevoli scoperte, di nuove consapevolezze, di clic che tardavano ad arrivare. Come di consueto, la mattina è stata dedicata al consulente, che devo dire ha cambiato atteggiamento nei miei confronti: da un’iniziale diffidenza sulle mie reali competenze (con tanto di visita a sorpresa per verificare il mio operato) siamo passati con il tempo a un rapporto sempre più insolito, fatto di conversazioni a 360°, che toccano sempre meno il lavoro. Sto scoprendo una persona totalmente diversa, sempre con brutte scarpe (ahimè), ma decisamente più interessante di quello che lascia trasparire. Una persona che mi sta soprattutto rivalutando nel lavoro (cosa non da poco), scoprendo che forse qualcosa so fare. E se questo può essere visto come un segnale positivo, meno lo è il constatare come oramai io sia circondata da persone che, per il solo fatto di avere l’uso della parola, promettono, dicono, organizzano solo a parole, salvo poi accampare scuse nel momento dei fatti. Tollero sempre meno chi fa tanti discorsi senza alcun seguito, chi ti dice la parola giusta salvo poi tirarsi indietro. E di parole giuste tra noi non ce ne sono state ieri e meno male! Sarà che oramai me ne hai davvero fatte troppe ma la tua indifferenza verso qualcosa di veramente importante, imprescindibile da me, mi ha fatto capire che non posso continuare a darti tutte le attenuanti del caso, giustificarti senza alcuna ragione. L’ennesima dimostrazione del tuo innato egoismo mi ha fatto capire che tutto il buono in questa storia ce lo metto solo ed esclusivamente io. Sono bastate quelle poche parole per farmi vedere ciò che veramente sei, per far scattare quel clic che servirà a vestire di indifferenza ciò che è stato tra di noi.