*Orizzonti*

*Di certezze e incertezze*


La questione non è ancora stata sollevata, ma già me ne faccio un pensiero. Di cosa stiamo parlando? Di un eventuale trasferimento di lavoro. Il mio titolare recentemente ha acquisito altre aziende, che diverranno operative nei prossimi mesi, e vorrebbe mandare alcuni suoi dipendenti ad istruire il nuovo personale. Ad alcune mie colleghe è già stata fatta richiesta di disponibilità e così, parlando dell’eventualità che la stessa venga fatta a me, mi sono ritrovata ad essere un po’ perplessa sulla risposta. Di primo acchito questo temporaneo trasferimento rappresenterebbe una grossa opportunità sia economica (perché la ricompensa è implicita) che professionale, un attestato di stima. D’altra parte lascerei in sospeso, dovrei staccarmi da troppe attività che sono parte della mia vita...la palestra, la piscina, il corso di fotografia, l’associazione culturale...i miei ritmi, i miei spazi sarebbero compromessi e, sebbene io sia amante delle sfide e delle avventure, non so se, ora come ora, è questo quello che sto cercando. Sto cercando i miei punti fermi...perché ne ho bisogno...vorrei riuscire ad accettarmi senza mettermi continuamente in discussione. Ma forse la verità è che sto invecchiando e, seppur nella varietà delle mie passioni, sto diventando un’abitudinaria, che ha bisogno, per essere serena, delle piccole certezze. Certe queste sono solo parole, parole, parole...non ho nulla di certo in mano...e magari a me la richiesta di disponibilità non verrà proprio fatto...ma l’essermi ritrovata così titubante (riguardo ad un eventuale – seppur temporaneo – diverso futuro) mi ha sorpreso non poco.